Dopo gli esperimenti dei primi anni 2000, il cloud gaming come lo conosciamo oggi è figlio della spinta data dal 2010 in poi da OnLive e, successivamente, Gaikai. Entrambe le piattaforme non esistono più, sono state acquisite da Sony nel corso degli anni, ma hanno avuto il pregio di dare il via a una rincorsa che oggi ci permette di avere un gran numero di servizi a disposizione. Da GeForce Now a Stadia, da Xbox Cloud Gaming a PlayStation Now e Amazon Luna, passando per tutta una serie di alternative ed esperimenti.
Nonostante gli anni, il cloud gaming è comunque ancora agli albori. E questo è vero sia in termini di penetrazione all’interno del mercato, tutto sommato contenuta, sia per quanto riguarda limiti e compromessi, spesso legati alla connessione degli utenti, con cui si devono scontrare i giocatori e che le piattaforme devono sempre tenere a mente.
Non mancano ovviamente i passi in avanti e grandi aziende come Google, nonostante i molti errori fatti con Stadia, si possono permettere di sperimentare soluzioni avanzate, come i 4K a 60 frame per secondo con HDR di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa. Oppure GeForce Now, che sta allargando la propria offerta per garantire un’esperienza visiva sempre più vicina a quella sperimentabile sui PC di fascia alta e altissima.
I progressi non mancano, insomma, e quando si parla di cloud gaming è difficile non immaginare un futuro in cui sarà al centro dell’offerta videoludica. Al momento è però un’esperienza complementare alle altre, una seconda via che si può affiancare alla propria console preferita, al PC o agli smartphone. Per questo Xbox Cloud Gaming, inserito all’interno del Game Pass, mescola perfettamente un catalogo ricco e fruibile su un gran numero di piattaforme, con un grado di accessibilità – anche economica – che lo rende perfetto per fare una prima esperienza con il cloud gaming e seguirne i progressi.
Ci siamo quindi chiesti quali giochi fossero adatti per sfruttarlo, un compito che si è rivelato un po’ meno semplice del previsto. Se da una parte il Game Pass include infatti un gran numero di esclusive e titoli di altissimo profilo, basti pensare ai vari Halo e Forza, dall’altra non sono necessariamente prodotti che si sposano al meglio con i limiti tecnici che ancora oggi molti incontrano giocando in cloud. Abbiamo quindi optato per giochi che potessero sposarsi con l’esperienza del cloud gaming, non semplicemente i più belli o quelli più recenti.
Per farlo ci siamo affidati a un hardware che non sarebbe naturalmente pensato per giocare, un Chromebook Lenovo IdeaPad Flex 5, così da verificare quali fossero 10 titoli che si sposano al meglio con le peculiarità di questa tecnologia e che al contempo offrono grandi valori ludici.
La scelta di un Chromebook convertibile 2-in-1 è stata fatta perché, trattandosi di un prodotto orientato alla produttività e che pone l’accento sulle caratteristiche tipiche di questi dispositivi, quindi la leggerezza e la durata della batteria, ci sembrava fosse un test ideale per capire quanto Xbox Cloud Gaming fosse una scelta adatta per chi volesse giocare ai suoi titoli preferiti anche quando la console e il PC non sono nei paraggi. Fateci sapere cosa ne pensate e, soprattutto, cosa giocate voi in cloud.
A PLAGUE TALE: INNOCENCE
Sono passati un paio d’anni dall’uscita dell’avventura firmata Asobo, team francese che ha anche curato l’ottimo e diversissimo Flight Simulator, ma il viaggio nella Francia del quattordicesimo secolo offerto da questa splendida avventura continua a regalare soddisfazioni a chiunque decida di dargli un’opportunità. A Plague Tale: Innocence non è la produzione a più alto budget, né quella più longeva, però il mix di una storia scritta bene, personaggi interessanti e meccaniche piacevoli la rende imperdibile.
CITIES: SKYLINES – XBOX ONE EDITION
Non sono moltissimi i city building game pensati per le console (e i loro controller) in grado di offrire un’esperienza di qualità, giocabile senza impazzire ma allo stesso tempo senza troppi compromessi. Cities: Skylines – Xbox One Edition riesce nell’impresa grazie a un gameplay tutto sommato classico, che pesca a piene mani dalle idee dei primi Sim City, ma con un gran numero di trovate e contenuti che ne giustificano l’esistenza anche al giorno d’oggi. Tra l’altro se da una parte è vero che una città può richiedere molto tempo per essere costruita a puntino per rispondere ai propri sogni di urbanista virtuale, la formula si adatta bene anche a partite mordi e fuggi.
DRAGON QUEST XI S: ECHI DI UN’ERA PERDUTA
30 anni di JRPG riassunti in un prodotto che ha tutto il meglio di una serie storica, con qualche (gradito) tocco di modernità. Non si tratta di un gioco adatto a chi vuole un’esperienza breve, anzi, e tecnicamente non è certamente quanto di più evoluto sul mercato, però le meccaniche sono perfettamente bilanciate, la storia profonda e ricca di sfumature e il comparto artistico, visivo ma anche musicale, ci trasporta in un mondo che vale la pena di scoprire e in cui moltissimi ameranno perdersi. Il tutto rigorosamente in single player e senza alcuna necessità di pensare al ping o alla latenza dei controlli. La serie Dragon Quest non è popolare in Occidente come lo è in Asia, ma questo undicesimo capitolo, giocabile anche dai novizi senza alcun rischio di sentirsi spaesati, è l’occasione perfetta per dargli una chance.
FOOTBALL MANAGER 2022 XBOX EDITION
Negli anni Football Manager è diventato il gioco di calcio non solo per chi è appassionato di calcio, ma anche per chi ci capisce. Da una parte l’idea di giocare con un database pieno di statistiche, per quanto più o meno nascoste dietro a schermate piene di grafici e una rappresentazione visiva del match, può non essere interessante ma per gli altri vuol dire un numero infinito di ore passate a studiare le tattiche migliori, i giovani più promettenti e le mosse da fare per salire di categoria. Può non piacere, può annoiare dopo due ore di gioco, ma il bello di averlo disponibile su Game Pass è questo: provatelo, dategli un’opportunità, e se non vi troverete a vostro agio allora basterà passare ad altro.
SEA OF THIEVES
Rare dopo una serie di annate deludente è praticamente rinata con Sea of Thieves, trovando una formula perfetta per il Game Pass di Xbox. Un gioco d’azione a tema piratesco cooperativo in cui è importante essere pronti all’azione, ma il tono è scanzonato e sopra tutto conta il divertimento. Qualche rallentamento o episodio di lag non vi rovinerà la serata, insomma, mentre le ore di intrattenimento sono potenzialmente illimitate: la struttura sandbox permette a chiunque di muoversi e interpretare l’esperienza come preferisce, mentre il lavoro di supporto post lancio ha portato alla creazione di un gran numero di contenuti aggiuntivi, capaci di regalare decine e decine di ore di svago.
YAKUZA: LIKE A DRAGON
La serie SEGA è stata per anni un piccolo culto riservato a un gruppo di appassionati e poi, un po’ per volta, è riuscita a entrare nel cuore di un numero crescente di giocatori. Un viaggio nel Giappone moderno unico e affascinante, che in qualche modo ha preso l’eredità di Shenmue e che con questo settimo episodio è stato anche capace di cambiare le carte in tavola: basta struttura da action, largo a combattimenti a turni da JRPG. Il risultato è un videogame che mantiene il solito tono fuori di testa, regala molte ore di divertimento ma lo fa scegliendo un sistema di gioco che non teme input lag o qualche singhiozzo. Il cambio di setting, che passa da Tokyo a Yokohama, e una struttura narrativa pensata per adattarsi anche ai nuovi arrivati, lo rende una buona scelta anche per chi non avesse esperienza precedente con il brand giapponese.
STREETS OF RAGE 4
Quante probabilità ci sono che una serie anni ‘90 torni ai giorni nostri, senza modificare la propria formula e ottenendo un enorme successo? Poche, soprattutto se pensiamo al delta che separa le esperienza action del tempo, figlie dei cabinati e della grafica 2D, con quelle dei giorni nostri. Eppure gli sviluppatori di Streets of Rage 4 sono riusciti nell’impresa, mettendo insieme un comparto visivo che è insieme retrò ma anche impreziosito da effetti e da una fluidità tipica dei giorni nostri, con un’esperienza immediata e divertentissima, da soli ma anche in compagnia degli amici. Un gioco che varrebbe la pena godersi in locale in compagnia di qualche amico, ma che può essere goduto anche scendendo a qualche compromesso.
THE ELDER SCROLLS V: SKYRIM SPECIAL EDITION
Sono passati 10 anni dall’uscita di Skyrim, un’eternità nel mondo dei videogiochi (e non solo). Eppure dopo una decade, il gioco di ruolo firmato Bethesda resta uno dei prodotti più affascinanti e completi a cui si possa mettere mano, meritevole non solo di essere giocato ma anche rigiocato, ricco com’è sempre di nuove cose da fare e da vedere. La Special Edition, uscita nel 2016, include una serie di migliorie e rifiniture che lo rendono ancora più imperdibile. Su Xbox Cloud Gaming Skyrim potrebbe a tratti essere sfidante perché non mancano i momenti di confusione e gli scontri in cui occorre essere rapidi e sul pezzo, ma tutto sommato le lunghe fasi d’esplorazione e gli infiniti approcci ad ogni sfida posta dal gioco, regalano abbastanza varietà da renderlo comunque un titolo godibile in cloud.
TWO POINT HOSPITAL
Un altro gioco che non richiede grandi riflessi ma mette alla prova il cervello: la gestione di un ospedale non è semplice e sulla carta non sembra nemmeno un lavoro molto divertente, ma il mix di meccaniche elaborate da Two Point Studios unito con un tono molto leggero e pieno d’umorismo, lo rendono un prodotto da provare e giocarsi negli scampoli liberi della giornata.
PILLARS OF ETERNITY (E IL SUO SEGUITO)
Pillars of Eternity e Pillars of Eternity II: Deadfire, entrambi presenti su Xbox Cloud Gaming nelle loro edizioni complete, rappresentano due tra i prodotti più complessi e completi che un appassionato di RPG occidentale vecchia scuola possa provare al giorno d’oggi. Un salto nel passato con pochi compromessi e decine di ore di appassionanti sfide, impacchettati all’interno di un mondo di gioco affascinante e ricco di particolari. Entrambi possono essere giocati sia con il controller sia sfruttando i comandi touch, dando un’ulteriore scelta e ampliando il numero di possibili interazioni.