Il 2022 è arrivato e ha portato con sé una serie di novità anche per quanto riguarda la TV: come forse avrete letto sui giornali in questi giorni, dal 3 gennaio la Valle d’Aosta ha ufficialmente dato il via al refarming del nord Italia, cioè la riorganizzazione delle frequenze che precede l’arrivo del nuovo digitale terrestre.
Ma questo cosa significa nel concreto? Cosa cambia per gli spettatori, bisogna fare qualcosa per continuare a vedere le trasmissioni TV? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla fase in cui ci troviamo, con qualche informazione su TV compatibili, decoder, bonus e tempistiche. Per tutti i dubbi evergreen sul nuovo digitale terrestre invece ecco qui la guida Q&A completa.
COSA STA SUCCEDENDO
Come anticipato in apertura, quello in atto è un processo di refarming, cioè lo spostamento delle emittenti su altre frequenze. In questa fase cambia poco per l’utente finale, che al momento deve limitarsi al massimo a risintonizzare il televisore, mentre lo switch off, cioè il cambiamento vero e proprio per gli utenti, dovrebbe avvenire nel 2023, stando alle tempistiche comunicate dal Ministero per lo Sviluppo Economico.
La riorganizzazione delle frequenze attuale è iniziata lo scorso 15 novembre in Sardegna, dove si è già conclusa, e ora tocca al resto d’Italia. Si procederà da nord a sud partendo appunto dalla Valle d’Aosta e nell’intervallo dal 3 gennaio al 9 marzo toccherà anche a Piemonte, Lombardia (tranne la provincia di Mantova) e le province di Piacenza, Trento e Bolzano, dove alcune frequenze Rai hanno già effettuato il passaggio all’HD.
Dal 9 febbraio al 14 marzo invece sarà la volta di Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, e poi si proseguirà verso sud.
I MOTIVI DEL CAMBIAMENTO
Il processo sta avvenendo gradualmente e libererà le frequenze da 700 Mhz che saranno usate per il 5G. La principale motivazione di questo cambiamento è dovuta infatti alle necessità dell’industria di telefonia mobile. La Comunità Europea ha disposto la cessione della banda di frequenza a 700 MHz agli operatori telefonici per fronteggiare la crescita esponenziale di traffico dati ed estendere la copertura del 5G (a questo proposito, avete visto il nostro test sul campo per verificare la copertura 5G?).
Per poter usare frequenze diverse è stato sviluppato un nuovo standard di trasmissione, il DVB-T2 (digitale terrestre di seconda generazione), che permette di sfruttare in modo più efficiente lo spettro delle frequenze disponibili e diminuire la potenza del segnale irradiato riducendo così l’impatto dell’inquinamento elettromagnetico.
A questo si abbina l’uso di algoritmi di compressione più efficienti come l’Mpeg4 e in futuro l’HEVC, che potranno consentire di aumentare qualità e risoluzione delle trasmissioni audiovisive. Le due tecnologie in combinazione dovrebbero migliorare la qualità generale della ricezione e dell’esperienza di visione.
UN PROCESSO IN DUE FASI, E L’ADDIO DI ALCUNI CANALI
Il processo si svolge in due fasi: la prima, che è quella in cui ci troviamo ora, è iniziata alla fine del 2021 con la ripartizione delle frequenze tra le emittenti del servizio televisivo – e quindi la conseguente necessità di ri-sintonizzare i canali. Il Ministero ha fissato la data dell’8 marzo 2022 come giorno in cui le emittenti televisive nazionali provvederanno a dismettere la codifica di trasmissione Mpeg-2 e ad attivare in tutto il Paese la codifica Mpeg-4 sullo standard tecnologico DVBT.
Attenzione: questo non significa che i canali diventeranno necessariamente in HD, come infatti sta avvenendo per TV8, Cielo e Sky TG24, la cui qualità dell’immagine non verrà trasmessa in alta definizione sul digitale terrestre, forse sia per tutelare gli abbonati al servizio in 4K sia per il costo dell’adeguamento tecnologico.
In ogni caso, fino al 31 dicembre 2022 le emittenti televisive nazionali potranno continuare a trasmettere simultaneamente con entrambe le codifiche, ma sui numeri del telecomando da 1 a 9 ci saranno i canali con la nuova codifica. Nella seconda fase invece, che avverrà nel 2023, verrà definitivamente abbandonato l’attuale standard di trasmissione e avverrà il passaggio al nuovo DVB-T2.
Con lo switch off in vista, alcune emittenti televisive hanno deciso di abbandonare definitivamente la piattaforma del digitale terrestre, probabilmente per evitare i costi di ammodernamento tecnologico. Secondo alcuni osservatori la conferma sarebbe arrivata indirettamente dalle guide TV che per alcuni canali non hanno indicato le informazioni sulle trasmissioni a partire dalle ore 6 di domenica 16 gennaio 2022.
Anche se l’addio non è stato ancora ufficializzato, si tratterebbe di ViacomCBS Paramount Network (numerazione 27), Spike (LCN 49) che lasceranno definitivamente il digitale, mentre invece VH1 (LCN 67) dovrebbe apportare alcune modifiche. Fonte
CHE COSA BISOGNA FARE?
Lo spostamento delle frequenze comporta cambiamenti a seconda delle caratteristiche tecniche del televisore, e della sua “età”. Per verificare se la vostra TV è compatibile con il nuovo standard tecnologico potete fare subito una prova: nella prima fase basterà verificare la corretta ricezione di un qualsiasi canale HD, come il 501 Rai 1 HD, il 505 Canale 5 HD o il 507 La7 HD.
Per la seconda fase, il vostro TV o decoder dovrà supportare la trasmissione DVB-T2. Per scoprire se è così, c’è un’altra prova: potete andare sui canali test 100 e 200; se riuscite a vedere una schermata con un riquadro bianco e blu e la scritta Test HEVC Main10, vuol dire che la vostra TV è adatta alla ricezione del nuovo segnale e non dovrete fare niente, se non risintonizzarla.
Quasi tutti i televisori recenti infatti hanno ormai la risintonizzazione automatica, quindi l’apparecchio cercherà i nuovi canali non appena verranno spostati senza bisogno di intervento da parte dell’utente, magari si limiterà ad avvertire di aver trovato nuovi canali. Se invece il TV non ha la risintonizzazione automatica o l’avete esclusa dalle impostazioni, bisognerà risintonizzare manualmente i canali.
Se invece non riuscite a vedere la schermata di cui sopra – cosa che accade con molta probabilità con le TV acquistate prima del 2015 – dovrete acquistare un decoder da collegare alla vostra vecchia TV oppure acquistarne una nuova.
I BONUS
A questo scopo il Mise ha messo a disposizione due bonus dedicati a chi deve acquistare un nuovo televisore o un decoder, che sono stati rifinanziati con 68 milioni di euro nella legge di bilancio 2022.
Il bonus TV è riservato ai nuclei famigliari con ISEE fino a 20.000 euro e consente di ricevere fino a 30 euro per l’acquisto di TV e decoder idonei alla ricezione di programmi televisivi con i nuovi standard trasmissivi (DVBT-2/HEVC) e per l’acquisto di decoder per la ricezione satellitare. È disponibile fino al 31 dicembre 2022 o all’esaurimento delle risorse stanziate.
Viene erogato sotto forma di sconto praticato dal venditore sul prezzo del prodotto acquistato, quindi basta presentarsi in negozio o anche online, sempre su base volontaria dei rivenditori (Amazon ad esempio non lo permette) con il modulo di richiesta compilato, mentre per aderire all’iniziativa i venditori devono registrarsi sulla piattaforma telematica resa disponibile dall’Agenzia delle Entrate. Per verificare se la TV o il decoder desiderati rientrano tra i prodotti coperti dal bonus c’è una lista di prodotti “idonei” fornita dal Ministero.
L’altro bonus è quello rottamazione TV, che consiste in uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto di un nuovo TV fino a un importo massimo di 100 euro. Se ne può beneficiare rottamando contestualmente un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018, perché a partire da quella data è stata vietata la vendita di televisori privi di sintonizzatori DVB-T2.
La rottamazione può essere effettuata direttamente presso i rivenditori aderenti consegnando la vecchia TV, oppure la si può portare in discarica prima di acquistare una nuova, e in questo caso l’addetto al centro di raccolta RAEE deve convalidare il modulo di autodichiarazione che certifica l’avvenuta consegna dell’apparecchio.
È cumulabile al bonus TV ed è rivolto a tutti i cittadini residenti in Italia, questa volta senza limiti di ISEE; ma in ogni caso l’agevolazione è legata al nucleo famigliare quindi è concesso un solo bonus per famiglia. Infine, nella manovra è stata inserita anche una nuova agevolazione che prevede la consegna dei decoder a casa degli anziani over 70 con reddito inferiore ai 20.000 euro, grazie a una apposita convenzione tra Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane.
IL CALENDARIO DEL REFARMING DELLE FREQUENZE RAI
- 3-7 gennaio — Valle d’Aosta
- 10-18 gennaio — Piemonte Occidentale (Torino, Cuneo e relative province, Langhe e Roero – parte provincia di Asti)
- 19 gennaio — Versante piemontese Appennino ligure (parte della provincia di AL), Val Tidone (parte della provincia di Piacenza)
- 20 gennaio – 9 febbraio — Alpi Biellesi, Valsesia, Verbano Cusio Ossola, Vergante (parte delle province di: VB, VC, BI, NO); Sondrio e provincia, Alpi e Prealpi lombarde (parte delle province di: VA, CO, BG, LC, BS), sponda veneta del Lago di Garda (parte della provincia di VR)
- 10-14 febbraio — Bolzano e provincia
- 15-23 febbraio — Trento e provincia
- 24-28 febbraio — Belluno e provincia e Prealpi Vicentine (parte della provincia di VI) e Prealpi trevigiane (parte della provincia di TV)
- 1 marzo — Montagna pordenonese, Carnia, Canal del Ferro – Valcanale (parte della provincia di: UD e PN)
- 2-4 marzo — Alto Appennino Emiliano-Romagnolo e Medio Appennino Forlivese Cesenate (parte delle province di: PR, RE, MO, BO, RA, FC)
- 7 -11 marzo — Monferrato (parte delle province di: AT, AL) Pianura Padano Veneta e Friulana (parte delle province di: TO, BI, VC, NO, AL, PV, MI, VA, CR, MB, CO, BG, LC, BS, LO, MN, PC, PR, VR, RE, MO, BO, FE, FC, RA, RO, PD, VI, TV, VE, PN, UD, GO, TS)
- 14 marzo — Alto Appennino Forlivese e Cesenate (parte della provincia di FC), Rimini e provincia
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