(ANSA) – CARBONIA, 06 APR – Le trebbie di birra nuova
scommessa nel cammino della transizione energetica. Con un
doppio risultato: riduzione dei costi dell’energia e risparmi
nello smaltimento dei rifiuti, che da scarti diventano risorse.
L’approdo finale è la progettazione e realizzazione degli
impianti da cui ricavare i biocombustibili, fino ad arrivare al
metano e all’idrogeno. A muovere i primi passi per passare dalla
teoria alla pratica sono quattro ricercatori della Sotacarbo,
società pubblica partecipata al 50% da Regione Sardegna e Enea,
costituita per sviluppare tecnologie innovative e avanzate
nell’utilizzo del carbone con sede nella Grande Miniera di
Serbariu, a Carbonia.
I risultati della ricerca, ottenuti attraverso un nuvo medoto
di studio delle reazioni delle trebbie nel processo di
conversione in energia, sono ora a disposizione dell’intera
comunità scientifica con la pubblicazione nella rivista
Renewable Energy dell’articolo frutto del lavoro di Federica
Dessì, Mauro Mureddu, Francesca Ferrara e Alberto Pettinau. “Le
trebbie di birra – spiegano i ricercatori – sono la parte
insolubile non degradata dei chicchi d’orzo e rappresentano il
principale sottoprodotto nell’industria birraria, con una
produzione media di circa 20 kg per 100 litri di birra. Ricche
di cellulosa, emicellulosa e lignina, sono ideali per la
conversione termochimica in biocombustibili e prodotti chimici
ad alto valore aggiunto nei processi di pirolisi e
gassificazione”.
Il metodo messo a punto da Sotacarbo rappresenta il più
recente contributo scientifico di rilievo nato dall’accordo di
collaborazione tra l’organismo di ricerca isolano e il Netl
(National Energy Technology Laboratory del Dipartimento per
l’Energia degli Stati Uniti). I risultati ottenuti permettono
infatti di calibrare e validare il modello di fluidodinamica
computazionale (Cfd) messo a punto dai colleghi americani per
prevedere le prestazioni del gassificatore down-draft su scala
pilota (40 kWth) in costruzione presso il Centro Ricerche
Sotacarbo e progettato specificamente per la valorizzazione di
biomasse lignocellulosiche, quali le trebbie di birra. (ANSA).