Lo scorso mese di febbraio, in occasione del Mobile World Congress 2022, Huawei ha portato ufficialmente in Europa il suo nuovo MateBook 16. Parliamo di un notebook dalle caratteristiche interessanti che offre uno schermo generoso mantenendo dimensioni comunque adeguate e un processore AMD Ryzen 5000 H ad alte prestazioni in grado di garantire prestazioni di ottimo livello e allo stesso tempo una discreta autonomia.
Detto così sembra un notebook senza difetti ma in realtà qualche piccolo appunto all’azienda cinese dobbiamo comunque farlo. Di cosa sto parlando? Continuate a leggere qui sotto per scoprirlo e per capire perchè MateBook 16, già ottimo preso singolarmente, acquista ancora più senso se la vostra dotazione comprende già altri dispositivi Huawei di ultima generazione.
SOMMARIO
DESIGN E MATERIALI
MateBook 16 è un notebook costruito davvero bene, non servono tanti giri di parole. Sin da quando lo si toglie dalla scatola la sensazione è quella di avere a che fare con un prodotto di prima fascia sia dal punto di vista dei materiali utilizzati che per quello che riguarda l’assemblaggio. Nessuno scricchiolio, nessuna giuntura disallineata e in generale una soluzione che regala sempre una sensazione di grande solidità.
La scocca è realizzata interamente in alluminio e rivestita con una finitura in ceramica sabbiata che garantisce un aspetto davvero premium. Lo ripetiamo da sempre, il design richiama quello dei prodotti Apple ma non è per forza detto che sia un male, anzi, se il risultato è comunque quello di avere tra le mani un dispositivo bello da vedere e ben costruito da questa “ispirazione” possiamo solo guadagnarci.
A livello di dimensioni parliamo poi di un prodotto che si inserisce nella media delle soluzioni dotate di display da 15.6 pollici, nonostante qui la diagonale del pannello sia leggermente superiore; questo perchè le cornici intorno allo schermo sono ridotte ai minimi termini e consentono di mantenere un’impronta più contenuta di quanto non accada solitamente. Il peso è di circa 2 Kg, che non sono pochi ma rimangono allineati a quello che offre la concorrenza per questa tipologia di PC portatili. La nota positiva è questi 2 Kg sono poi molto ben bilanciati, tanto che è possibile aprire il coperchio con una sola mano.
Tra le caratteristiche che più ho apprezzato c’è poi sicuramente la tastiera. Non è una novità il fatto che apprezzi le tastiere Huawei e quella del MateBook 16 non è da meno. La corsa dei tasti è corretta per profondità ma anche per resistenza opposta ed il click è netto e preciso. I tasti sono poi di buone dimensioni e si familiarizza con il layout in pochissimi istanti. I keycaps sono ovviamente retroilluminati su due livelli e c’è un sistema di spegnimento automatico della retro-illuminazione nel momento in cui non si utilizza la tastiera. Nell’angolo in alto a destra troviamo poi il tasto di accensione e spegnimento che integra il sensore per il riconoscimento delle impronte che consente l’accesso rapido e sicuro al sistema operativo grazie alla funzionalità Windows Hello.
Il touchpad è molto grande, non ai livelli di un MacBook Pro 16 ma comunque sopra la media delle soluzioni nella stessa categoria di prezzo e dimensioni. Le dita scorrono bene, risponde perfettamente al tocco mentre il click ha una corsa un pochino troppo profonda e da la sensazione di essere poco preciso, la superficie poi non è totalmente cliccabile. Sono dettagli, ma è comunque giusto segnalarli.
Quello che invece non è un dettaglio è la posizione della webcam, ancora una volta inserita sotto il tasto tra F6 e F7 nella parte alta della tastiera. Come già accaduto con altre soluzioni Huawei in passato il risultato è una inquadratura dal basso poco piacevole e spesso impallata dalle dita che si muovono sulla tastiera.
DISPLAY E AUDIO
Passando a parlare del display posso dirvi da subito che è probabilmente uno degli elementi che più mi hanno convinto di questo MateBook 16. Si tratta di un classico LCD IPS dotato però di una risoluzione 2K, ovvero 2560×1680 pixel e di un rapporto schermo dimensioni del 90%. La specifica che più mi è piaciuta è però quella del rapporto di forma che è di 3:2. Ad un primo impatto potrebbe sembrare fin troppo squadrato ma fidatevi che, se utilizzato per leggere, navigare e scrivere, il maggior spazio verticale vi sarà utile in molte più situazioni di quelle che possiate pensare.
Detto questo siamo comunque di fronte ad un buon pannello anche per quello che riguarda le specifiche e la resa in termini di riproduzione dei colori. La luminosità massima non vi farà strappare i capelli; siamo intorno alle 350 cd/mq e il pannello lucido non aiuta a limitare i riflessi. Posso però dirvi che il contrasto di 1.500:1 è sufficiente per un utilizzo più che comfortevole al chiuso, anche in presenza di ambienti molto luminosi. In esterna, invece, è consigliabile trovare sempre un posto all’ombra.
Se guardiamo alla precisione dei colori ci troviamo poi di fronte ad un display discreto. La copertura dello spazio sRGB è completa mentre il bilanciamento del bianco tende leggermente verso i colori freddi; tanto che il Delta E medio della scala di grigi è superiore a 5. La media dei Delta E dei colori è invece migliore e dalle nostre misure resta sotto il valore critico. C’è il supporto all’HDR, ovviamente nei limiti di un pannello con luminosità relativamente bassa.
Vi parlo poi della componente audio perchè sono rimasto sinceramente colpito dalla qualità degli speaker. Questi stessi sono posizionati ai lati della tastiera e rivolti verso l’utente: l’audio prodotto è molto buono sia per quello che riguarda la pulizia dei toni che in termini di volume. Se volete un paragone siamo molto vicini alla resa di un MacBook Pro in termini di volume e qualità, mentre le soluzioni Apple sono ancora nettamente in vantaggio per quello che riguarda la resa dei bassi.
HARDWARE E PRESTAZIONI
E siamo a parlare di hardware cominciando proprio dallo scoprire cosa si nasconde sotto la scocca di questo MateBook 16. Partiamo dalla CPU che è probabilmente l’elemento di spicco di tutta la componentistica; si tratta di un AMD Ryzen 7 5800H con GPU integrata VEGA 8, accompagnato da 16 GB di memoria RAM DDR5 e da un SSD NVMe PCie da 512 GB. Come sempre è da sottolineare il partizionamento del disco, che di default è diviso in due unità, C e D. Nulla di particolarmente strano se non che l’unità C, in linea teorica destinata all’installazione dei programmi e allo stoccaggio dei file in uso, sia da soli 120GB di cui circa 30 sono occupati alla prima accensione. Basta quindi veramente poco per riempire la partizione principale e di fatto rendere poco sensata questa divisione. Il mio consiglio è quindi quello di unire le due partizioni alla prima accensione.
I 16 GB di RAM sono poi il massimo quantitativo disponibile perchè le memorie sono saldate sulla scheda madre e quindi non aggiornabili o sostituibili. Diverso invece il discorso a proposito dell’SSD che è accessibile in maniera molto semplice rimuovendo il pannello sul fondo. Quest’ultimo si può quindi sostituire, se necessario, con un modello più capiente.
Sempre rimanendo nell’ambito delle specifiche segnaliamo poi la presenza del Bluetooth 5.0 e del WiFi, purtroppo soltanto ac, non c’è quindi il WiFi 6, più recente e migliore in termini di prestazioni. La connettività cablata è invece caratterizzata dalla presenze di 2 porte USB-C, due USB-A 3.2 Gen 2, una HDMI e un jack audio combo. Avrei sicuramente gradito la presenza di un lettore di schede di memoria, in qualsiasi formato, ma al momento la dotazione di questo MateBook 16 non lo prevede.
SCHEDA TECNICA HUAWEI MATEBOOK 16 (2022)
- Display: 16″ IPS 2520×1680, 189ppi, schermo-scocca 90%, 3:2, angolo visione 178°, sRGB 100%
- Processore:
- AMD Ryzen 7 5800H
- AMD Ryzen 5 5600H
- GPU: AMD Radeon Graphics
- Memoria: 16GB DDR4 Dual Channel
- Storage: 512GB NVMe PCIe SSD
- Porte: 2x USB 3.2 gen1, 2x USB-C, 1x HDMI, 1x jack 3,5mm
- Connettività: WiFi 5, Bluetooth 5
- Webcam: 720p HD
- Batteria: 84Wh, adattatore 135W
- Dimensioni e peso: 17,8x351x254,9mm per 1,99kg
- Audio: 2x speaker frontali, griglia a 3.168 fori, 2x microfoni on-edge con riduzione rumore AI e raccolta suono fino a 5 metri
- Colore: Space Grey
Bene, spendiamo ora due parole riguardo alle prestazioni e in particolare all’andamento di questa CPU quando messa sotto sforzo. Caricando al massimo tutti i core notiamo subito come il sistema di dissipazione fa il suo lavoro in maniera adeguata mantenendo delle temperature tutto sommato accettabili anche con frequenze operative piuttosto elevate e un TDP massimo che si attesta a 55W, decisamente sopra ai 45 consigliati da AMD.
Sulla CPU non si va mai oltre gli 84 gradi, con un thermal throttling per nulla penalizzante. Pensate che nei momenti di maggiore difficoltà la frequenza operativa dei core resta comunque superiore ai 3.5 GHz. Un valore ottimo, specie se consideriamo che viene raggiunto su tutti i core contemporaneamente.
Il risultato di questi test, tradotto nella vita reale, sono prestazioni ottime in tutte le operazioni che coinvolgono la CPU, sia che si tratti di programmi che lavorano in single-core come in multi-core. Diciamo pure che per la produttività classica questo notebook è sovradimensionato in termini di potenza di calcolo a disposizione. Ma dall’altro lato tutta questa potenza lato CPU non è bilanciata in maniera adeguata dalla componente grafica. Rimane quindi un portatile ottimo per il browsing, per chi utilizza software di compilazione, fogli di calcolo anche molto complessi e per tutte le operazioni di compressione e conversione.
Ci potete giocare? Si e no, dipende molto dai titoli. Se parliamo di giochi che coinvolgono in maniera importante la GPU (ad esempio tutti gli AAA più recenti) allora le prestazioni non sono sicuramente soddisfacenti. Titoli più semplici, invece, girano abbastanza tranquillamente sopra i 60 fps a patto di scendere a qualche compromesso in termini di risoluzione (impossibile andare oltre il FHD) e dettaglio grafico ( il livello più basso è quasi obbligatorio).
È davvero un peccato, una CPU così performante avrebbe sicuramente meritato un partner migliore in termini di GPU, sarebbe bastata anche una semplice 1650 o una 3050 per svoltare in maniera importante l’esperienza d’uso in tutti quei software che richiedono il supporto all’accelerazione grafica.
E chiudiamo questo capitolo sulle prestazioni parlando un pochino di autonomia. Devo ammettere che è una delle caratteristiche che più mi ha sorpreso perchè non avrei mai pensato che un prodotto con una CPU di questo tipo potesse raggiungere un’autonomia come quella che ho in realtà rilevato.
Nel dettaglio parliamo di circa 9 ore e mezza di utilizzo lavorativo sotto rete WiFi fatto di navigazione, videoscrittura, gestione mail e simili con modalità bilanciata e luminosità dello schermo intorno al 50%. Saliamo poi a 10 ore guardando video in streaming con l’app Netflix e si scende invece fino a poco più di un’ora e mezza per quel che riguarda le operazioni più dispendiose come il gaming o la conversione di file video di grandi dimensioni.
SUPER DEVICE
Se però c’è un elemento che farà senza dubbio pendere l’ago della bilancia dalla parte di questo MateBook 16 questo è sicuramente la presenza nel vostro corredo tecnologico di altri prodotti Huawei di ultima generazione. Perchè? Presto detto!
Con il lancio del nuovo MateBook 16, e di altri prodotti di cui vi parleremo più avanti, Huawei ha anche aggiornato il suo sistema di collaborazione multi-dispositivo che prende ora il nome di Super Device. In un mercato nel quale è sempre più difficile trovare prodotti scarsi e scadenti, e le tecnologie più recenti e innovative sono ormai alla portata di tutti, ciò che davvero è in grado di distinguere i top bran tra loro è proprio la modalità e l’efficacia con cui i prodotti dello stesso ecosistema sono in grado di comunicare tra loro.
Huawei lavora già da anni a strumenti che consentono lo scambio rapido di dati e l’interazione tra i propri prodotti. La prima incarnazione di questa filosofia è stata Huawei Share, ormai alcuni anni fa, mentre l’ultima declinazione è proprio quella del Super Device. Parliamo di una raccolta di tecnologie che devono riuscire a far comunicare tra loro dispositivi con form factor e, soprattutto, software anche molto differenti tra loro. Per consentire un interscambio di dati fluido e rapido Huawei ha quindi lavorato molto sulla sicurezza, fino a raggiungere un livello di fiducia tale per cui i controlli sul passaggio dei dati tra i diversi dispositivi sono molti meno e avvengono molto più rapidamente rispetto a quanto accadrebbe normalmente.
Questo è il motivo per cui la connessione Wireless di altri dispositivi, come un MatePad 11, un MateView o un P50 Pro, al MateBook 16 avviene in maniera decisamente rapida e consente poi un’interazione stabile, veloce e con un lag davvero ridottissimo. Oltre alle classiche funzioni di mirroring e di estensione dello schermo, la funzione Super Device permette anche di scambiare file tra i diversi prodotti copiando e incollando o semplicemente trascinando questi stessi da un dispositivo all’altro come se si trovassero in realtà sullo stesso disco.
Ma non solo, la connessione con P50 Pro permette ora un mirroring avanzato che vi consentirà di sdoppiare la finestra nella quale viene proiettato lo smartphone permettendovi di gestire contemporaneamente più applicazioni aperte sullo stesso desktop. O ancora potete copiare una porzione di testo sullo smartphone o sul tablet e poi incollarlo direttamente sul vostro notebook. E se come me utilizzate spesso Photoshop potete sfruttare il vostro MatePad come fosse una tavoletta grafica per modificare le vostre foto più rapidamente e con una precisione maggiore.
Il video qui sopra vi mostra tutte le funzioni legate al Super Device e la semplicità di connessione tra i vari dispositivi. Se siete curiosi dategli uno sguardo per capire meglio di cosa stiamo parlando.
CONSIDERAZIONI
MateBook 16 è in definitiva una macchina molto buona sotto diversi aspetti. Bello da vedere, realizzato con cura sia per quello che riguarda i materiali che in relazione all’assemblaggio. Le dimensioni non sono da record ma restano comunque accettabili, così come il peso che contribuisce tra l’altro ad aumentare la sensazione di solidità che già caratterizza tutta la soluzione.
A livello di prestazioni non ci si può assolutamente lamentare per quello che riguarda la CPU, mentre la GPU integrata è evidentemente il difetto più grande di questa configurazione. Sarebbe bastato poco per avere un salto di qualità notevole da questo punto di vista.
Ma parliamo un attimo anche del prezzo che poi spesso è il parametro che decreta realmente il successo o l’insuccesso di un prodotto. Il listino recita 1349 euro per la versione da noi provata, ovvero quella con processore Ryzen 7 5800H, 16 GB di RAM e 512 GB di storage. La cifra non è bassa sicuramente, anzi, ma sullo stesso store Huawei si trova ormai in offerta fissa a 1099 euro, 250 euro in meno che sono assolutamente apprezzati. Stesso discorso per il modello con Ryzen 5, disponibile a 949 euro a fronte di un listino di 1.199 euro.
Se al prezzo di listino entrambe le versioni offrono un posizionamento un pochino troppo alto, le offerte riportano invece tutti e due i modelli ad un livello decisamente più consono e appetibile.
PRO E CONTRO
VIDEO
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contenuto in collaborazione con Huawei