Inaugurato alle Canarie il primo dei 118 telescopi della rete del Cherenkov Telescope Array Observatory (Ctao), specializzati nell’osservazione dei fenomeni più violenti dell’universo, come le esplosioni di supernove, le collisioni tra stelle di neutroni o i buchi neri al centro delle galassie.
Il telescopio ha un diametro di 23 metri, è alto 45 metri e pesa circa 100 tonnellate. L’Italia ha un ruolo da protagonista nel progetto: a dirigere l’Osservatorio, da marzo 2018, è infatti Federico Ferrini, già a capo dell’Osservatorio europeo per le onde gravitazionali (Ego). Il nostro Paese ospita inoltre il quartier generale dell’osservatorio, a Bologna e partecipa all’iniziativa con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Ctao comprende oltre 1.400 scienziati e ingegneri di 31 Paesi. Fa parte della roadmap Esfri (European Strategy Forum on Research Infrastructures), che indica le infrastrutture di ricerca di primario interesse per l’Europa. “Si tratta di un progetto colossale, una rete di 118 telescopi che funzioneranno come se fossero un unico telescopio per lo studio dei raggi gamma ad alta energia, il più grande e sensibile al mondo”, ha spiegato all’ANSA Federico Ferrini. Basti pensare – ha aggiunto – che oggi la rete più grande di telescopi, quella di Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) ne conta ‘solo’ 66. Pensiamo di completare entro il 2025 più della metà della rete”. Per Ferrini, “grazie a questi telescopi potremo ad esempio studiare i lampi gamma emessi insieme alle onde gravitazionali dalle stelle di neutroni, o l’interazione dei raggi cosmici con la materia oscura, ottenendo preziose informazioni sulla sua natura e distribuzione”.
I telescopi saranno realizzati in due siti. Il primo è a Sud, nel deserto di Atacama in Cile, in un terreno di proprietà dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso). Il deserto cileno ospiterà a regime 99 telescopi: 70 piccoli di circa 6 metri di diametro, 25 medi di 15 metri e 4 grandi, fino a 23 metri. Il secondo sito è invece a Nord, nell’isola di La Palma, alle Canarie, e ospiterà 19 telescopi: 15 medi e 4 grandi, il primo dei quali, un prototipo, è stato inaugurato oggi. “Questi telescopi – ha spiegato all’ANSA Filippo Maria Zerbi, direttore scientifico dell’Inaf – rappresentano l’unica possibilità di fare astrofisica delle alte energie dalla Terra. Grazie a loro – ha concluso – potremo studiare i lampi luminosi prodotti dai raggi gamma che colpiscono la parte superiore dell’atmosfera, generando una cascata di particelle”.