Honor X7 ha fatto il suo debutto sul mercato a fine marzo ed è arrivato in Italia poco più di un mese dopo: uno smartphone dedicato a chi il 5G non interessa, e soprattutto a chi vuole “un assaggio di tutto” senza puntare al top. Ha un buon display LCD con refresh rate fino a 90Hz, con la sua batteria da 5.000mAh riesce a portarci oltre la classica giornata di utilizzo e sul retro monta una fotocamera principale da 48MP che restituisce scatti discreti, a patto però che ci sia una buona illuminazione.
Insomma, Honor X7 è un dispositivo di fascia medio-bassa pronto a soddisfare quella (larga) fascia di utenza che non pretende troppo da uno smartphone e che vuole spendere una cifra contenuta. Chiaramente presenta dei limiti che cercheremo di sviscerare in questa prova: una volta identificati, sarà più facile capire se sarà proprio lui lo smartphone che fa al caso nostro.
DESIGN E QUALITÀ COSTRUTTIVA
Honor X7 viene proposto in Italia nelle colorazioni Midnight Black, Ocean Blue e Titanium Silver, e proprio di quest’ultima tinta è il modello fornitomi per la recensione. É oggettivamente piacevole e non passa certo inosservata grazie ai giochi di luce che si creano sulla scocca posteriore (ma attenti alle ditate!). Effetti che la cover in plastica morbida trasparente in dotazione (grazie Honor) non nasconde. E il fatto che il retro sia leggermente stondato ai bordi rende X7 uno smartphone comodo da maneggiare, dall’ergonomia discretamente buona nonostante l’ampio display da 6,74″. Sempre meglio comunque dotarlo di cover, con cui il grip aumenta in modo considerevole.
Lo smartphone è realizzato in policarbonato (scocca posteriore) e metallo (cornici laterali), mentre il display TFT LCD è protetto da una sottile pellicola preinstallata che lo tiene lontano dai graffi. Certo l’effetto è diverso da quello che si ha tenendo in mano uno smartphone top gamma, i materiali non sono premium ma permettono di calmierare i costi – e di conseguenza il prezzo – garantendo nel contempo una discreta qualità costruttiva e una certa solidità della scocca.
Due note: innanzitutto il notch a U. Avrei piuttosto preferito un foro nel display, ma la U (così come la goccia, intendiamoci) la reputo ormai appartenente al passato. Per fortuna che c’è la possibilità di oscurarlo via software: basta andare in Impostazioni > Display e luminosità > Altre impostazioni display > Contorno e selezionare Nascondi contorno. In questo modo una banda nera renderà la parte superiore più uniforme, all’interno della quale verranno mostrate le icone delle notifiche, l’ora, il segnale ed il livello della batteria.
Un’alternativa sulla stessa fascia di prezzo ma esteticamente più curata è rappresentata ad esempio da Realme 9i, che con Honor X7 ha diversi punti in comune ma che integra la fotocamera anteriore all’interno di un foro nell’angolo in alto a sinistra. Per restare in casa Honor, X8 risolve il problema fotocamera anteriore con un foro posizionato centralmente. Probabilmente Honor ha voluto intenzionalmente differenziare le due proposte, avvicinando X8 ad una fascia leggermente superiore rispetto ad X7 nonostante i due smartphone condividano parte delle caratteristiche tecniche.
La seconda nota riguarda il tasto di accensione/spegnimento che integra il sensore delle impronte digitali: ineccepibile nella precisione dello sblocco, pecca tuttavia di qualità costruttiva per via di cigolii e piccoli movimenti laterali che lo rendono instabile.
DISPLAY
Honor X7 ha un display LCD FullView da 6,74″ 1600×720: ampio, sì, e qui si va a gusto personale (il sottoscritto lo apprezza, ma c’è chi forse l’avrebbe gradito leggermente più contenuto), è oggettivo invece il giudizio non particolarmente positivo sulla scelta da parte del produttore cinese di limitare la risoluzione all’HD+. Non che nell’uso quotidiano sia un problema insormontabile, ma l’occhio dei consumatori si è ormai abituato a risoluzioni più alte. Un FullHD+ sarebbe stata un’ottima soluzione.
Scarsina la luminosità: non abbiamo il dato ufficiale sui nit, ma all’aperto si fa fatica a leggere lo schermo e comunque anche quando si è in luoghi chiusi senza la luce diretta del Sole si ha sempre la tentazione di alzarne il livello. Anche con la luminosità sempre al massimo, senza regolazioni automatiche a seconda dell’ambiente circostante (il sensore, comunque, funziona bene), il display resta un po’ troppo scialbo. Non posso dire nulla invece sul trattamento oleofobico del display, in quanto ho deciso di mantenere la preziosa pellicola salva-schermo che sì, protegge dai piccoli segni, ma trattiene vistose ditate. Meglio tenersi un pannetto in tasca (di quelli per gli occhiali) per dare una ripulita al display una volta ogni tanto. Nessun problema invece per il sensore di prossimità, fa il suo dovere e non mi è mai capitato durante il periodo di prova un qualsivoglia funzionamento anomalo.
Ultima nota sulla frequenza di aggiornamento: si arriva a 90Hz, in linea con quanto ci si può aspettare da uno smartphone di questa fascia. É possibile optare tra schermata dinamica (con frequenza che si adatta a seconda dell’uso tra 60 e 90Hz, nella prova ho optato per questa), elevata (fissa a 90Hz) e standard (fissa a 60Hz).
SOFTWARE
Honor X7 è dotato di sistema operativo Android 11 con interfaccia proprietaria Magic UI 4.2. Lo smartphone è destinato a ricevere l’aggiornamento ad Android 12, anche se le tempistiche purtroppo non sono note. Le patch di sicurezza sono ferme a marzo 2022 (numero build: 4.2.0.143(C431E3R3P2). Lo smartphone non presenta particolari criticità, la UI è ormai ben rodata, piacevole e chiara nel suo utilizzo quotidiano. Peccato per il supporto alla certificazione Widevine di Livello 3 che limita la visualizzazione di contenuti video in streaming a 480p.
FUNZIONI DI SBLOCCO DELLO SMARTPHONE
Nonostante la qualità costruttiva del tasto di accensione/spegnimento, il sensore per lo sblocco integrato funziona egregiamente. É rapido e non ha mai mostrato tentennamenti, è possibile tra l’altro impostare lo sblocco appoggiando il dito o premendo il tasto. Io ho optato per la prima soluzione, più rapida anche se può capitare che lo smartphone venga sbloccato involontariamente appena si sfiora il sensore.
Un’alternativa – che può ovviamente convivere con lo sblocco tramite impronta – è lo sblocco col viso. Non è un riconoscimento 3D, dunque ha un livello di sicurezza non particolarmente elevato in quanto si basa solamente sull’immagine ripresa dalla fotocamera. Anche in questo caso, però, lo sblocco è veloce: è possibile scegliere tra Sblocco diretto (il telefono si sblocca immediatamente dopo il riconoscimento del viso) e Scorri per sbloccare (dopo il riconoscimento bisogna effettuare uno swipe verso l’alto).
ESPERIENZA D’USO
Partiamo innanzitutto dal ricordare le principali caratteristiche tecniche di Honor X7:
- display: LCD FullView 6,74″ 1600×720, rapporto 20:9, schermo-scocca 90,07%, refresh rate fino 90Hz, campionamento tocco 180Hz, certificato TÜV Rheinland Low Blue Light, modalità eBook e scura
- processore:
- Qualcomm Snapdragon 680 4G a 6nm – 4x Cortex-A73 a 2,4GHz + 4x Cortex-A53 a 1,9GHz
- GPU Adreno 610
- memoria:
- 4GB di RAM (+2GB virtuali con Honor RAM Turbo)
- 128GB interna espandibile fino a 512GB tramite microSD
- scocca: anteriore piatta, posteriore curva 47°
- OS: Magic UI 4.2 basata su Android 11
- dual SIM: sì
- connettività: 4G LTE, WiFi 5 dual band, Bluetooth 5.1 LE, NFC, jack da 3,5mm, USB-C 2.0, GPS, Glonass, Beidou, Galileo
- sensore impronte digitali: laterale
- fotocamere:
- anteriore: 8MP, f/2.0, video 1080p, riconoscimento viso 2D
- posteriori:
- 48MP principale, f/1.8
- 5MP ultra grandangolare, f/2.2, FOV 120°
- 2MP profondità, f/2,4
- 2MP macro, f/2,4
- video 1080p, zoom digitale 8x
- batteria: 5.000mAh, ricarica SuperCharge 22,5W
- dimensioni e peso: 167,59×77,19×8,62mm per 198g
- colori: Ocean Blue, Midnight Black, Titanium Silver
Lo smartphone funziona generalmente bene, pur non eccellendo in nessun campo. L’audio in ricezione è forse un po’ sotto la media e mi è capitato alcune volte di dover spostare l’orecchio alla ricerca della migliore posizione rispetto alla capsula auricolare. L’audio multimediale è invece decisamente più potente, ma lo speaker mono (posizionato in basso a destra della porta USB-C) mostra tutti i suoi limiti restituendo un suono piatto e non particolarmente avvolgente, alcune volte gracchiante.
Ho apprezzato la presenza di due slot per SIM – ormai più che comuni sugli smartphone, per fortuna – che su Honor X7 vengono offerti in modalità ibrida, ovvero per le combinazioni SIM1+SIM2 o SIM1+microSD. Casa mia mette alla prova le capacità di ricezione degli smartphone, in quanto il cappotto interno tende a smorzare il segnale e spesso con diversi dispositivi – anche top gamma – sono costretto a stare davanti alla finestra per telefonare o navigare (WiFi escluso, ovviamente). A proposito di navigazione manca il 5G, ma per quanto riguarda le telefonate non ho riscontrato nessun problema, anche in aree interne alla casa laddove il segnale fatica ad arrivare.
Per quanto riguarda l’esperienza d’uso in generale, Honor X7 consente di fare tutto senza problemi. Non ho registrato impuntamenti particolari, né surriscaldamenti o riavvii. Non ci si può attendere un mostro di velocità o di fluidità – nonostante i 2GB di RAM virtuale messi a disposizione dalla funzione RAM Turbo di Honor – ma, considerata la fascia di appartenenza, la navigazione tra le diverse schermate – così come quella in rete – è buona.
Un plauso per l’autonomia, visto che con un impiego medio fatto di un mix di navigazione in 4G e WiFi, chiamate, chat e ascolto di musica in streaming sono quasi sempre arrivato a sera ancora con un buon 30-35% di batteria (e la ricarica a 22,5W è discretamente rapida). Con un utilizzo più intenso – più display, scatto di una trentina di foto – ho sempre attaccato lo smartphone per la ricarica notturna con un 10% rimanente. Bene dunque la batteria da 5.000mAh, bene anche il sistema di ottimizzazione dei consumi. L’Optimizer integrato in X7 rischia tuttavia di essere ambiguo: libera, sì, spazio all’interno dello smartphone e chiude le app inutilizzate, ma in certi scenari potrebbe essere anche causa di un maggior consumo della batteria. Tenere aperte le app in background evita infatti al dispositivo di impegnare RAM per riaprirle una volta che queste app vengono richiamate. Ricordate? Questo argomento era stato oggetto di discussione in ambito iOS qualche anno fa.
FOTOCAMERE
Honor X7 offre un comparto fotografico costituito da:
- fotocamera anteriore: 8MP, f/2.0, video 1080p
- fotocamere posteriori:
- 48MP principale, f/1.8
- 5MP ultra grandangolare, f/2.2, FOV 120°
- 2MP profondità, f/2,4
- 2MP macro, f/2,4
Inutile girarci attorno: l’unica fotocamera degna di nota è quella principale da 48MP. Solo con questa si ottengono risultati discreti – in alcuni casi buoni, in altri meno – ma serve luce, tanta luce. Appena il Sole cala all’orizzonte iniziano i problemi, e questo anche se si attiva la modalità notturna che dovrebbe aiutare a cogliere qualche particolare in più e ad illuminare la scena.
Benino dunque di giorno, anche se non sempre. In certi contesti il sensore fatica ad elaborare la scena e la foto resta come “incompleta”, “in corso di elaborazione”. Si perdono i dettagli, specie ai lati dell’inquadratura, mentre per quanto riguarda l’esposizione i risultati sono decisamente migliori. Come visto va peggio di sera, dove la tela diventa un miscuglio di pennellate completamente prive di particolari. Purtroppo ciò avviene anche con l’uso della ultra grandangolare – e qui stiamo parlando di scatti di giorno: oltre tendere verso il marroncino, l’immagine risulta appannata e, come detto, priva di dettagli. Basti vedere le due immagini a seguire per rendersene conto:
Stesso discorso anche nelle tre foto a seguire. L’unico scatto che più si avvicina alla realtà è quello della fotocamera principale da 48MP, l’ultra grandangolo recepisce e riproduce colori diversi e non è in grado di cogliere i dettagli (v. gli alberi). Lo zoom 2x l’ho aggiunto per completezza visto che l’app fotocamera permette di “attivarlo”. Essendo digitale, è completamente inutile e l’immagine risulta sgranata.
A proposito di app Fotocamera, sono presenti alcune funzioni speciali, come Pro, Super Macro, Doppia Visuale e Storia. Simpatiche le ultime due, di difficile interpretazione la modalità Pro, che sì offre qualche strumento in più per regolare i parametri, ma che non apporta significativi miglioramenti allo scatto finale. Meglio invece la funzione Super Macro che sfrutta la cam da 2MP dedicata: l’effetto finale è uno sfondo ben sfocato con l’oggetto in primo piano discretamente definito.
Un’ultima parola sui selfie: lo ammetto, non sono pratico, ma la qualità è sufficiente. Un paio di prove le trovate nella galleria a seguire.
CONCLUSIONE
Tre cose mi sono piaciute di questo smartphone: innanzitutto è piacevole esteticamente, il doppio occhio verticale posteriore mi piace perché dà personalità ma non è nemmeno troppo invadente. Poi la fotocamera principale da 48MP, capace di regalare scatti di buona fattura di giorno. E infine l’autonomia, perché con Honor X7 in tasca non ho mai avuto l’ansia della ricarica portandomi tranquillamente fino a sera e oltre – peccato solo per l’assenza della ricarica wireless (utilissima in auto), ma non si può pretendere troppo da uno smartphone di questa fascia.
Stiamo parlando di un prodotto equilibrato, dedicato ad un pubblico che non intende spendere tanto ma che desidera comunque fare qualche foto, navigare su un ampio display e non portarsi il caricabatterie nella borsa. Peccato perché è solo 4G, ma anche perché è tanto bello sul retro quanto un po’ troppo “retrò” sulla parte anteriore, con un notch che poteva essere sostituito da un più sobrio foro.
Insomma, per avere X7 bisogna scendere a compromessi: costruzione, estetica (anche se solo in parte) e prestazioni – tanto dello smartphone nel suo complesso quanto del comparto fotografico – sono in linea con la fascia di appartenenza. Il prezzo di listino è di 209 euro, scontato da Honor con codice a 189 euro – ma lo si trova già a qualcosa in meno.
Certo è che la concorrenza c’è, ed è agguerrita. Nella stessa fascia di prezzo ci sono soluzioni che offrono anche la connettività 5G e il foro (centrale o laterale) al posto del notch. A seguire una selezione non esaustiva delle alternative.
PRO E CONTRO
VOTO 6,7
(aggiornamento del 11 giugno 2022, ore 23:37)