Le bici elettriche sono ormai una realtà consolidata su diversi campi di applicazione, MTB, strada, gravel e ovviamente anche la città. I mezzi a due ruote possono assumere connotati completamente diversi in base alla destinazione d’uso, ma in tutti i casi quando ci si trova di fronte alla possibilità di fare l’acquisto è facile trovarsi spaesati.
Abbiamo quindi pensato di realizzare una pratica guida all’acquisto di una e-bike e in particolare una bici elettrica (a pedalata assistita) per la città. Per quanto riguarda i settori più “sportivi”, invece, oltre al discorso più tecnico relativo alla motorizzazione elettrica, entrano in gioco variabili molto specifiche legate alla performance, per cui per il momento non ci addentreremo in questi mondi.
Come si sceglie una bici elettrica da città? a quali aspetti bisogna porre attenzione? quanto spendere? a cosa è possibile rinunciare per contenere l’investimento? Cannondale ci ha gentilmente fornito una Adventure Neo 1 EQ, bici che abbiamo già recensito alcuni mesi fa, ma che oggi si presterà come modello per aiutarci a rispondere a tutte queste domande.
INDICE
LA NORMATIVA
Il primo punto per nulla banale da cui partire è la normativa. Lo stato italiano adotta una regolamentazione piuttosto precisa sulle bici elettriche alla quale siamo obbligati a riferirci se non vogliamo incappare in multe salatissime.
Il primo aspetto fondamentale è la distinzione tra bici elettrica e bici a pedalata assistita. Attenzione perché spesso si trovano in vendita, specialmente negli store online che importano dalla Cina, vere e proprie bici elettriche, capaci cioè di muoversi autonomamente con il motore elettrico, al pari di come farebbe uno scooter. Ecco invece i requisiti che deve rispettare il mezzo a due ruote:
- Le bici a pedalata assistita non devono avere un “acceleratore” ma devono attivarsi con la pedalata dell’utilizzatore e aiutarlo nella spinta. Inoltre la bici deve potersi fermare gradualmente nel momento in cui l’utente smette di pedalare. Tutto il resto viene considerato dal codice della strada un ciclomotore (targa, assicurazione, luci, casco, patente, specchietti ecc..)
- il motore deve avere una potenza nominale massima pari o inferiore ai 250 Watt
- la velocità massima della e-bike non deve superare i 25 km orari nella modalità a pedalata assistita
Rispettando i requisiti di cui sopra è possibile guidare una e-bike anche senza casco (ma ovviamente non è consigliato), si può circolare ovunque possano circolare le biciclette tradizionali (quindi non in autostrada e ovunque sia apposto il segnale di divieto) e anche i minorenni possono guidarle.
MOTORI E BATTERIA
La scelta di una e-bike da città dovrebbe cominciare da qui, motore e batteria. Prima di ogni altro elemento sono proprio questi due componenti che vanno ad incidere sull’usabilità del mezzo e sul costo. Se sulla batteria tutto sommato la scala di valori è ovvia (più è grande e più alta sarà l’autonomia), sul motore invece entrano in gioco molte più variabili.
Innanzi tutto esistono due tipologie di motore, posizionato nel movimento centrale e posizionato sul mozzo della ruota posteriore. C’è anche qualche bici con motore anteriore ma ve le sconsigliamo perché molto meno maneggevoli a causa dello sbilanciamento delle masse in corrispondenza della ruota anteriore.
Prestate grande attenzione alla scelta del motore perché va a cambiare radicalmente le sensazioni di guida. Quelli più avanzati, come la linea Bosch Performance che troviamo anche sulla nostra Cannondale, garantiscono una pedalata naturale che ricerca un intervento il meno possibile invasivo sull’azione del rider.
Il nostro consiglio spassionato è di rimanere all’interno di un ventaglio di produttori noti (Bosch, Brose, Yamaha, Shimano) per avere la sicurezza di acquistare un mezzo piacevole da guidare. Ogni casa ha all’interno diverse proposte, via via più potenti ed efficienti, per la città non è necessario salire troppo nella gamma (ovviamente il discorso sarebbe molto diverso per la MTB, ad esempio), a meno che non mettiate in conto molti km al giorno e magari con una buona dose di salite.
Venendo alla batteria ogni produttore dichiara i Km percorribili con una ricarica, da quella stima togliete sempre qualcosa perché si riferisce all’utilizzo in condizioni ideali, verosimilmente infatti i test sono stati effettuati in pista. Sopra i 400 Wh dovreste essere tranquilli in città, poi il consumo dipende moltissimo dall’eventuale dislivello e dal livello di assistenza alla pedalata che volete avere.
A proposito di batteria è molto importante che il modulo possa essere rimosso dal telaio, questo vi permetterà di scollegarla per ricaricarla magari in casa senza dovervi portare dietro tutta la bicicletta.
Un’altra considerazione riguarda la posizione in cui è installata: nelle bici di fascia più alta è integrata nel telaio per un look molto pulito e al riparo dai furti, altre invece richiedono un posizionamento esterno, spesso sul portapacchi posteriore. Il posizionamento è importante perché va a modificare radicalmente il comportamento dinamico della due ruote, la batteria, infatti, è uno degli elementi più pesanti insieme al motore, quindi più si trova vicino al movimento centrale e più la bici sarà equilibrata, mentre sulla parte posteriore inevitabilmente renderà il mezzo meno agile. Evitate e-bike con batteria attaccata nella zona del manubrio!
CICLISTICA
Dopo motore e batteria nella scelta questa dovrebbe essere la vostra priorità. Ricordiamoci che una e-bike è prima di tutto una bicicletta, per cui bisognerà tenere conto delle doti ciclistiche del mezzo date dalle geometrie del telaio e dai componenti. Qui il discorso è simile a quello fatto per i motori: rimanete all’interno di un ventaglio di produttori noti, che costruiscono bici tradizionali e che quindi sono sostenuti dall’esperienza sviluppata sul campo, oppure orientatevi verso nomi “esotici” solo dopo esservi assicurati del buon funzionamento.
Attenzione a non sottovalutare questo aspetto, una bici potrebbe avere il miglior motore del mondo, ma se è “montata male” (si dice così in gergo per indicare componenti di scarsa qualità) oppure ha geometrie mal progettate, diventerà inguidabile, inutilmente faticosa e scomoda.
TRASMISSIONE
Può essere a catena o a cinghia, nel primo caso richiede un po’ più di manutenzione (un po’ di pulizia, olio e dopo molti km sostituzione della catena per pochi euro), nel secondo è praticamente eterna e ha meno componenti esposti e potenzialmente danneggiabili per un colpo o una caduta, però i costi salgono notevolmente. Attenzione qui al cambio, SRAM e Shimano sono i brand di riferimento, evitate tutto il resto possibilmente.
FRENI
Possono essere a disco o a pattino, vanno bene anche quelli del secondo tipo ma ormai quasi ovunque si trovano quelli a disco. Attenzione perché qui le tipologie a loro volta si dividono in meccanici e idraulici. Quelli meccanici sono molto semplici e costano decisamente di meno, quelli idraulici hanno un funzionamento più complesso, la manutenzione casalinga richiede più attrezzi e un po’ di dimestichezza, ma frenano notevolmente meglio e necessitano di una manutenzione meno frequente. Shimano la fa da padrone, in qualunque officina sapranno metterci mano e si riescono facilmente a reperire pezzi di ricambio.
RUOTE
Per la città vanno benissimo quelle da 27,5″, ma anche 28″ e 29″ sono misure ottimali. Su una bici nuova evitate i montaggi con ruote da 26″, saranno più maneggevoli ma scomode sulle buche cittadine. E’ difficile dare consigli evergreen per questo componente, spesso sulle bici entry level sono molto pesanti ma robuste, salendo di fascia si troveranno cerchi più carrozzati e al contempo leggeri ma il prezzo salirà notevolmente. A volte, come sulla Cannondale Adventure Neo 1, si trovano ruote da MTB, che sono perfette per resistere alle sollecitazioni cittadine e permettono di montare copertoni con battistrada generoso.
A proposito di copertoni non è il caso di fissarsi troppo, è uno dei componenti più soggetti ad usura e dopo un po’ dovrete comunque cambiarli. Il nostro consiglio è di non aver paura ad orientarsi su pneumatici “larghi”, saranno più comodi e non incideranno troppo sulla scorrevolezza, piuttosto tenete d’occhio la tassellatura perché quella deve essere adeguata a percorsi cittadini o strade bianche, inutile andare su coperture da MTB.
SISTEMA SOSPENSIVO
Qui la regola è semplice: meglio non avere sospensioni che averle di pessima qualità. Purtroppo però il mercato è inondato da bici con il tipico specchietto per le allodole. Tenete conto che una buona bicicletta, montata con ruote e copertoni adeguati, può tranquillamente affrontare le strade dissestate cittadine, avrà necessità di meno manutenzione e segnerà almeno un paio di Kg in meno sulla bilancia.
Sulle bici da città è rarissimo trovare forcelle ammortizzate di fascia alta, quasi mai le sospensioni sono ad aria e offrono regolazioni anche di base come il rebound o il blocco dell’affondamento, ad esempio anche la Cannondale da 4000 Euro che abbiamo usato è dotata di una forcella entry level a molla. Le forcelle Santour spesso vengono impiegate, non sono male, mentre RockShox e Fox significano tendenzialmente migliore qualità, se invece trovate bici con forcelle “no-brand” meglio lasciar perdere.
ACCESSORI
Gli accessori possono far gola, ma occhio a non farvi tirare perché spesso fanno inutilmente alzare il prezzo. Ecco qualche esempio su cui potete risparmiare.
Un portapacchi di ottima qualità si trova online a circa 35-40 Euro, valutate di aggiungerlo in un secondo momento. Le luci anteriori e posteriori vi porteranno via una dozzina di Euro al Decathlon, un antifurto integrato di quelli con chiavetta sulla ruota serve davvero a poco, non fate una scelta basata su questo dettaglio!
Cavalletto, radar, parafanghi, display integrato nel telaio sono tutto cose in più che costano e hanno un impatto relativo nell’esperienza di tutti i giorni, forse meglio investire qualcosa in più in un buon lucchetto (i Cryptonite sono tra i migliori in circolazione)
PREZZO E NECESSITÀ
Chiudiamo con una considerazione sul prezzo. Quanto spendere? Sotto i 1000 Euro tendenzialmente è meglio evitare, esistono bici muscolari di ottima qualità per la città a quel prezzo, invece per le elettriche rischiate di portarvi a casa un cosiddetto “cancello”. Non vuole essere un invito a spendere tanto, ma più una riflessione che guarda alla realtà, rischiate seriamente di buttare via i soldi.
D’altra parte se prendete in considerazione quanto detto nei punti precedenti, è molto difficile andare a spendere meno di 1500/2000 Euro e, purtroppo, è l’unico modo per riuscire ad avere una bicicletta davvero utilizzabile con piacere.
Chiaramente l’investimento non è basso, ma considerate che una due ruote di un certo livello può andare a sostituire uno scooter per la maggior parte dei casi, oltre a permettervi di muovervi nella città con un mezzo ecologico, versatile e divertente.
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