La siccità in Europa nell’estate 2022 è stata la peggiore degli ultimi 500 anni. Lo indicano i dati del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa). Le immagini dal satellite Sentinel 2 indicano come, tra il primo luglio e il 31 agosto 2022, vaste regioni siano passate da un verde acceso a un marrone arido. I danni più gravi alla vegetazione sono ben visibili nelle aree sud-orientali della Gran Bretagna, in Francia settentrionale e in Germania, Polonia e Europa orientale. I dati sono stati confrontati con un altro studio del 2014 sulla siccita’ del 1540.
Anche i dati ricavati dall’Osservatorio Globale sulla Siccità (Global Drought Observatory, Gdo) indicano che il 47% dell’Europa ad agosto si trovava in condizioni allarmanti: i segnali più gravi erano la mancanza di umidità nel suolo e gli effetti negativi sulla vegetazione. Inoltre, il livello dell’acqua nei fiumi, compresi il Reno, il Danubio e il Po, è sceso così tanto da impedirne la navigazione, mentre il clima eccezionalmente caldo e secco ha notevolmente aumentato il rischio di incendi boschivi.
La siccità è stata descritta come la peggiore che l’Europa abbia registrato in 500 anni: l’ultima grande siccità, infatti, colpì il continente nel 1540. L’ondata di caldo estremo avvenuta in quel periodo fu molto persistente, con una durata di ben 11 mesi, portando a circa 90-95 giorni di pioggia in meno rispetto alla media dell’Europa occidentale e centrale del XX secolo. La siccità idrologica risultò altrettanto estrema: la portata di fiumi come Reno ed Elba scese addirittura del 90% e i corsi d’acqua più piccoli si prosciugarono completamente.