Una costellazione unica del suo genere, innovativa e tutta italiana: è Iride, un ambizioso progetto da 1,3 miliardi di euro e composto da una cinquantina di satelliti di vario tipo e dimensioni ma tutti pensati per osservare dallo spazio ciò che avviene sul pianeta. Il lancio del primo è previsto nel 2025 e i primi servizi sono attesi nel 2026. Iride è “un programma molto ambizioso”, ha detto Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), nell’evento organizzato nel centro dell’Esa in Italia, l’Esrin, a Frascati (Roma).
L’evento è stato anche l’occasione per lanciare il contest online per scegliere il logo di questo ambizioso programma spaziale e a presentare i 3 loghi candidati a diventare quello ufficiale è stato Luca Parmitano, l’astronauta italiano dell’Esa appena insignito anche dell’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Iride, ha proseguito Cheli, “sarà costituita da una serie di satelliti equipaggiati con strumenti di tipo diverso, dall’ottico al radar”. Nato alla fine del 2021, Iride è un programma spaziale particolarmente ambizioso per l’Italia che si doterà così di una costellazione formata da una cinquantina di satelliti di varie dimensioni e caratteristiche. I loro occhi ad alta tecnologia potranno fornire così informazioni utili, in particolare per le amministrazioni pubbliche e la Protezione Civile. Il programma è realizzato con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dell’Esa “e i primi lanci – ha aggiunto Chel – avverranno nel 2025 per poi avere i servizi operativi nel 2026”, dal monitoraggio del traffico marittimo al controllo degli incendi.
E’ un programma grazie al quale “l’Italia è sempre più presente tra i leader nel settore dell’osservazione della Terra” ha commentato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). “Iride – ha aggiunto – si integrerà sia con gli altri programmi spaziali italiani ,come CosmoSkyMed e Prisma, sia ai programmi europei ai quali partecipa, come Copernicus, sia a quelli di altre nazioni, come gli Stati Uniti”.
Il monitoraggio del pianeta e i suoi cambiamenti saranno l’obiettivo principale di Iride, ma il nuovo ambizioso programma spaziale italiano punta anche al mercato della cosiddetta Space Economy. “Uno degli aspetti più innovativi sarà la sua sostenibilità”, ha detto Elena Grifoni, capo dell’Ufficio per le politiche spaziali e aerospaziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Circa il 10% della popolazione italiana vive in aree a rischio, l’Italia è una sorta di molo all’interno del Mediterraneo e per questo particolarmente soggetta ai cambiamenti climatici”, ha osservato. “Avremo ora – ha concluso Grifoni- un investimento importante per il suo sviluppo, ma nel futuro Iride dovrà mantenersi da solo attraverso il mercato e la fornitura di servizi”.