Tra concorrenza, costi in aumento e nebulose scommesse sulla realtà virtuale, l’azienda di Mark Zuckerberg inizia a traballare.
L’intelligenza artificiale e il metaverso saranno anche, nella visione di Meta, il futuro di Internet e della tecnologia, ma a quanto pare gli investitori sono di tutt’altro parere.
Nella giornata di mercoledì 26 ottobre la capitalizzazione di mercato dell’azienda che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp è calato di ben 65 miliardi di dollari (le azioni hanno perso il 19% del loro valore) dopo che è stato registrato un altro trimestre di ricavi in calo.
A determinare questa situazione non è soltanto lo spettro della recessione che incombe sull’economia in generale – e che, per quanto riguarda Meta, ha portato a una drastica contrazione degli introiti derivanti dalla pubblicità – ma anche da difficoltà legate al montare della concorrenza, come per esempio la crescita della popolarità di TikTok ai danni di Instagram.
Né si può dimenticare, come sottolineavamo all’inizio, che il metaverso su cui Mark Zuckerberg, CEO di Meta, scommette tanto non pare raccogliere troppi entusiasmi, forse anche a causa del fatto che le precedenti esperienze di “mondi virtuali” (basti ricordare la parabola di Second Live) non si sono rivelate tanto vincenti quanto avevano promesso.
Spunti di approfondimento:
Nel terzo trimestre fiscale l’utile netto è calato del 52% rispetto all’anno precedente, assestandosi a 4,4 miliardi di dollari (inferiore anche alla previsione di 5 miliardi di dollari): ciò ha spinto Zuckerberg ha dichiare che l’azienda ha dovuto affrontare «delle sfide a breve termine per quanto riguarda gli introiti», anche se confida che ci siano i presupposti per «tornare a registrare una crescita più forte».
Il fondatore di Facebook ha anche spiegato quali siano i mezzi che pensa di sfruttare per tornare a crescere: dare agli utenti delle piattaforme di Meta la possibilità di creare brevi video sul modello del temibile TikTok, concentrarsi sulla messaggistica per le imprese, e spingere il metaverso, considerato «di importanza storica».
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Quand’anche il futuro fosse davvero quello previsto da Mark Zuckerberg, i dati economici del presente raccontano una storia diversa: Reality Labs, la divisione di Meta che proprio del metaverso si occupa, ha registrato perdite per 3,7 miliardi di dollari (in crescita rispetto ai 2,6 miliardi di dollari di un anno fa), e non conta di iniziare a generare utili a breve.
«Considerando lo stato attuale dei suoi affari, Meta sta traballando» sostiene Debra Aho Williamson, analista di Insider Intelligence. «La decisione di concentrarsi sulle promesse future del metaverso ha distratto Zuckerberg dalla spiacevole realtà odierna».
Questo modo di procedere preoccupa gli investitori che, secondo un altro analista, Brent Thill, «pensano che si facciano troppe scommesse sperimentali anziché scommettere sulle attività principali».
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A questo scenario non esattamente ottimistico bisogna aggiungere le previsioni di spesa che, se per il 2022 si assestano tra gli 85 e gli 87 miliardi di dollari, per il 2023 già si situano tra i 96 e i 101 miliardi, nonostante il blocco delle assunzioni e la decisione di procedere con una campagna di tagli alle spese.
È bene ricordare, infine, che Meta non è l’unica azienda la cui crescita ha subito un arresto: Alphabet, che gestisce Google, sempre nella giornata di mercoledì ha perso il 9% del proprio valore a causa di un «serio rallentamento» nel settore delle pubblicità legate alla ricerca, e ha messo in pausa le nuove assunzioni.
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