Vi sentireste più sicuri a volare su un aereo controllato da un computer, senza un pilota in carne e ossa? No? Beh, sarà meglio che vi abituiate all’idea. Un team di ricercatori della Technische Universität di Monaco ha recentemente messo a punto un sistema di atterraggio automatico che consente ad un velivolo di toccare il suolo in completa autonomia.
I sistemi di atterraggio strumentale non sono certo una novità: guidano gli apparecchi commerciali a terra utilizzando un complesso sistema di segnali radio, molto costoso e non accessibile agli aeroporti di piccoli dimensioni. E a dire il vero anche la capacità di decollare, volare e atterrare in completa autonomia, non è, di per sé, un fatto inedito per gli aeroplani, perché è esattamente quel che fanno i droni militari: solo che per funzionare, questi velivoli-robot, hanno comunque bisogno di infrastrutture dedicate e stazioni a terra.
Niente di nuovo, o quasi. Nel caso del progetto tedesco, invece, si parla di aerei davvero autonomi: la tecnologia, installata direttamente sull’aereo, utilizza un sistema di visione computerizzata e guida Gps analogo a quello delle auto senza conducente. La combinazione dei due sistemi permette all’aereo di identificare la pista e di atterrare senza bisogno di intervento umano.
Il prototipo consente di atterrare in totale sicurezza anche in condizioni di scarsa visibilità: il sistema di visione computerizzato sfrutta infatti sia le frequenze della luce visibile che quelle dell’infrarosso per vederci chiaro anche quando piove o c’è nebbia.
Funziona. Il progetto è ancora agli albori, ma i primi risultati sono decisamente positivi. Nell’ultimo test condotto a maggio 2019 un piccolo aereo da turismo è riuscito a identificare la pista e compiere un atterraggio da manuale senza intervento umano. Le tecnologie per il volo autonomo sono dunque disponibili già oggi. Ma un aereo senza pilota incontrerà mai il consenso del pubblico?