In occasione del Mobile World Congress 2024 abbiamo avuto modo di toccare con mano AI PIN, il dispositivo anti-smartphone presentato ufficialmente a settembre scorso. Seppur in leggero ritardo rispetto ai piani iniziali, il prodotto si appresta a raggiungere il mercato. Sarà disponibile da metà aprile nel mercato statunitense. Viste le premesse iniziali, ovvero l’obiettivo di sostituire un prodotto così diffuso come lo smartphone, AI PIN ha suscitato una certa curiosità in questi mesi. Riuscirà a raggiungere l’obiettivo?
È senza dubbio un dispositivo particolare, ricordiamo infatti le sue principali peculiarità.
- ha dimensioni compatte e può essere agganciato agli indumenti, come si farebbe con una spilla;
- non è dotato di schermo, l’interfaccia viene proiettata da un laser sul palmo della mano e può essere utilizzato mediante gesti;
- integra un altoparlante, sensori di profondità e movimento, una fotocamera.
Cosa si può fare in concreto con AI PIN? Ecco alcuni esempi:
- inviare e ricevere chiamate telefoniche, scrivere messaggi, riassumere mail, ascoltare musica;
- effettuare delle ricerche su internet sfruttando i comandi vocali e tradurre i risultati della ricerca in un’altra lingua;
- scattare delle foto sfruttando la fotocamera integrata: le foto possono essere viste subito tramite la particolare interfaccia o visualizzate e scaricate dal cloud in alta risoluzione;
- usare la fotocamera per fornire informazioni sugli oggetti inquadrati;
- gestire calendario, appuntamenti e note;
- tradurre in un’altra lingua: si può usare sia per tradurre quello che l’utente pronuncia, sia quello che l’utente ascolta.
Da questo primo contatto possiamo rispondere ad una delle domande che il dispositivo suscita: funziona? Per ora la risposta è sì. Diverso è rispondere alla domanda se riuscirà effettivamente a rimpiazzare lo smartphone. Intanto c’è da considerare il prezzo: il dispositivo sarà commercializzato a 699 dollari, ma bisognerà aggiungere i 24 dollari dell’abbonamento mensile per sfruttare le funzioni di intelligenza artificiale. Altro aspetto riguarda i limiti, tra i più rilevanti la gestione dei risultati delle ricerche sul web: non è possibile visualizzare una pagina completa tramite l’interfaccia proiettata dal laser, ma solo ottenere una sintesi prodotta dalla intelligenza artificiale. Apprezzabile al di là di tutto la voglia di innovare.
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