Proprio poche ore fa Apple ha presentato le sue ultime novità hardware e ha confermato la data d’arrivo dell’ultimo sistema operativo mobile proprietario, ossia iOS 16. Oltre agli iPhone 14, le versioni PRO e i nuovi Apple Watch, sono stati anche introdotti i nuovi AirPods Pro 2, che andranno a rinfrescare il precedente modello presentato ormai nel 2019.
Eppure non tutti i possessori di dispositivi Apple si affidano ad accessori originali, cadendo spesso nella tentazione di acquistare accessori a buon mercato, magari molto simili, ma non originali. Fino ad oggi iOS era già in grado di riconoscere alcuni componenti non ufficiali e segnalarli al proprietario, ma con iOS 16 Apple farà un ulteriore passo in avanti.
A scoprirlo è stata la testata 9to5Mac, che dopo un’attenta analisi del codice di iOS 16 ha identificato delle stringhe piuttosto chiare. A quanto pare iOS 16 riconoscerà anche gli AirPods non originali e provvederà a notificarlo al possessore.
Alcuni di questi modelli contraffatti sono repliche praticamente identiche degli AirPods originali, così precise che possono persino attivare alcune funzionalità del sistema, come l’associazione automatica e l’indicatore della batteria. Con la nuova versione del sistema operativo iPhone e iPad avviseranno gli utenti quando tentano di accoppiare degli AirPods contraffatti, mostrando il seguente messaggio.
“Queste cuffie non possono essere verificate come AirPods originali e potrebbero non comportarsi come previsto”
Un pulsante “Ulteriori informazioni” dovrebbe reindirizzare gli utenti a una pagina di supporto sul sito Web di Apple che fornirà maggiori indicazioni su come identificare gli AirPods originali. Appurato che nella maggior parte dei casi l’utente sarà ben conscio di cosa ha tra le mani, sarà proposta anche un’opzione “Non connettere”. Al momento non sembra che Apple non voglia inibire del tutto la possibilità di utilizzare accessori contraffatti, ma quel che è certo è che tale funzione non vanificherà l’utilizzo di accessori di terze parti. È ben specificare che questo protocollo di sicurezza è pensato solamente per quei dispositivi che tentano di emulare in tutto e per tutto gli AirPods originali, compresa la componente software.