Si apre una nuova era nella caccia ai neutrini, le particelle più abbondanti e misteriose dell’Universo: al Cern di Ginevra, infatti, è entrato in funzione il rivelatore ProtoDune, il primo dei due prototipi del grande esperimento internazionale Dune (Deep Underground Neutrino Experiment) che verrà costruito presso il FermiLab, negli Stati Uniti, per rispondere a una delle domande più scottanti della fisica moderna: perché l’Universo è dominato dalla materia.
ProtoDune è il più grande rivelatore di neutrini ad argon liquido mai realizzato: grande quando una casa di tre piani, è stato costruito in due anni, mentre ci sono volute otto settimane per riempirlo con 800 tonnellate di argon liquido, che deve essere mantenuto a meno 184 gradi. Il rivelatore registra le tracce delle particelle che attraversano l’argon, sia quelle provenienti dai raggi cosmici che quelle prodotte dall’acceleratore del Cern. Ora che è entrato in funzione registrando le prime tracce, nei prossimi mesi potrà lavorare a pieno regime per mettere alla prova la tecnologia in vista del grande esperimento Dune.
“Solo due anni fa completavamo il nuovo edificio che doveva ospitare al Cern i due prototipi dei rivelatori che rappresentano i mattoni di Dune. Oggi – afferma Marzio Nessi, a capo della piattaforma Neutrino del Cern – abbiamo il primo rivelatore che prende splendidi dati mentre il secondo, che usa un diverso approccio alla tecnologia dell’argon liquido, sarà collegato nei prossimi mesi”. “Il Cern è orgoglioso del successo della piattaforma Neutrino ed entusiasta di essere partner di Dune”, aggiunge Fabiola Gianotti, direttore generale del Cern. “Questi primi risultati di ProtoDune sono un bell’esempio di quello che si può ottenere quando laboratori di tutto il mondo collaborano. La ricerca di Dune è complementare a quella portata avanti da Lhc e altri esperimenti al Cern; insieme hanno un grande potenziale per rispondere alle domande più importanti della fisica delle particelle”.