Amazon ci crede sempre di più e inizia nuovi test di consegna via drone in Texas e in California. Lo rende noto in un post su Linkedin David Carbon, manager di Amazon Prime Air, la divisione dell’azienda di Jeff Bezos che sta sviluppando la logistica via aria.
Il post è accompagnato dalla foto qui sotto, dove si vede un drone dal design decisamente innovativo che trasporta un pacco agganciato a un cavo.
Amazon sta lavorando alle consegne con i droni dal 2013: negli ultimi 10 anni ha sviluppato numerosi velivoli autonomi, ciascuno più sofisticato e sicuro del precedente. E contemporaneamente ha svolto una pressante azione di lobbying per convincere le autorità statunitensi della sicurezza di questa nuova tecnologia.
Ma le leggi sull’utilizzo dei droni commerciali continuano ad essere decisamente severe. E per fortuna, ci sentiamo di aggiungere.
Intelligente, ma non basta. L’ultima versione del drone di Amazon ha un’autonomia di volo di circa 15 km, ed è stato progettato per coprire l’ultimo tratto della catena logistica. La consegna del pacco viene effettuata calando il carico con un lungo cavo di fronte alla porta del destinatario, mentre il velivolo resta in hovering a diversi metri da terra.
Il drone è completamente autonomo, sceglie da solo la rotta in base al carico e alla destinazione, evita gli ostacoli in cielo e a terra ed è in grado di decidere quando è meglio rinunciare alla consegna e tornare alla base per motivi di sicurezza.
Secondo Amazon questa tecnologia permetterà di effettuare consegne più veloci e tempestive e di ridurre le emissioni di CO2 dell’intera filiera logistica.
Ma la rotta verso una vera diffusione delle consegne dal cielo è ancora lunga. La sicurezza delle aree urbane sorvolate dai droni non è l’unica sfida che Carbon e suoi collaboratori dovranno vincere. I droni, oltre che essere ancora troppo rumorosi per un utilizzo ad ampio spettro, dovranno diventare molto più potenti e resistenti alle condizioni meteo avverse, soprattutto il vento.