E’ partita la spedizione italiana in Antartide 2018-2019 e dopo un anno la stazione di ricerca ‘Mario Zucchelli’ a Baia Terra Nova ha ripreso l’attività, pronta ad accogliere nelle prossime settimane ben 250 ricercatori impegnati in 50 progetti. Per la prima volta in 34 anni di spedizione antartiche, quest’anno è atterrato sul ghiaccio marino un Airbus-A319 della Australian Antarctic Division, proveniente da Hobart (Tasmania).
Successivamente è atterrato il cargo dell’Ilyushin-76, un aereo dotato di 50 metri di apertura alare, che ha rifornito la stazione italiana con circa 24 tonnellate di materiale. La campagna è condotta nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), finanziata con 23 milioni dal ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca e attuata dall’Enea per gli aspetti logistici e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) per la programmazione e il coordinamento scientifico.
La durata prevista è di quattro mesi, durante i quali ricercatori e tecnici opereranno in condizioni ambientali difficili, sfidando forti raffiche di vento e basse temperature, come quelle intorno a 50 gradi che si registrano in questo periodo nella base italo-francese Concordia, che si trova a 1.200 chilometri dalla costa, sul plateau. Qui nelle prossime settimane è atteso l’arrivo del nuovo equipaggio, che sostituirà quello che ha lavorato durante l’inverno. E’ composto da 13 membri: sette italiani del Pnra, cinque francesi dell’Istituto polare Paul Emile Victor (Ipev) e un medico dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).