Apple si affaccia al mondo del gaming con Apple Arcade, il suo nuovo servizio di giochi in abbonamento che consente di accedere ad un catalogo predefinito di titoli (in continua espansione), a fronte di un canone mensile. Oggi vogliamo provare a raccontarvelo.
Si tratta di una soluzione che, per molti versi, richiama quella che in tanti avrebbero voluto per Google Stadia, ma che nella realtà dei fatti sarebbe stata impossibile da sostenere con un catalogo composto da tanti titoli tripla A. Il discorso invece cambia fortemente se si guarda al mondo mobile e sembra che Apple abbia trovato un giusto equilibrio per proporre una formula iniziale molto intrigante.
Parliamo infatti di un servizio che viene proposto al costo di 4,99 euro al mese (con un mese di prova gratuito), il quale si presenta al debutto con un catalogo di 59 titoli appartenenti ad ogni categoria, tutti da scaricare e installare sui dispositivi iOS e macOS.
Troviamo quindi giochi molto ambiziosi e complessi come Oceanhorn 2, Shinsekai, Spelldrifter e Sayonara Wild Hearts, ai quali si affiancano altri titoli più leggeri e vicini al classico stile dei giochi mobile, come ad esempio Skate City, Bleak Sword, What The Golf, Spaceland, Various Day Life e molti altri ancora.
Tutti i titoli proposti all’interno del pacchetto sono esclusive del servizio. Questo vuol dire che non potranno essere acquistati singolarmente e che molti di questi saranno disponibili solo sulle piattaforme Apple. Non è chiaro se la casa di Cupertino abbia ottenuto licenze con esclusiva temporale o a tempo indefinito, ma è chiaro che si tratta principalmente di esclusive con solo riferimento al mercato mobile.
A ricordarci che si tratta di un titolo Apple Arcade ci pensa anche la splash screen dedicata (immagine di apertura) che troviamo all’avvio di ogni gioco. Un piccolo dettaglio che ci lascia capire come questo servizio rappresenti la visione di quella che deve essere la console portatile (e non) del futuro secondo Apple: un qualcosa che si astrae dall’hardware e si proietta nel maggior numero di terminali diversi – dall’iPod Touch all’iMac – offrendo un catalogo condiviso e accessibile ad un prezzo competitivo.
PERCHÈ ABBONARSI AD ARCADE?
Ma qual è il senso di sottoscrivere un abbonamento di questo tipo? Senza dubbio il valore aggiunto risiede nella possibilità di accedere a giochi concepiti per essere completi e privi di meccaniche tipiche dei free to play (come energia, utilizzo di lootbox e così via), senza pubblicità e acquisti in app di alcun tipo.
Questo permette ad Apple di approcciare gli sviluppatori proponendogli sin da subito una forma di monetizzazione alternativa e più concreta, liberandoli quindi dal peso di dover integrare nei propri titoli le meccaniche appena citate. In questo modo c’è la possibilità di realizzare titoli più rischiosi e audaci, il cui scopo diventa quello di intrattenere l’utente per il maggior tempo possibile, grazie a esperienze di qualità e non ad espedienti discutibili.
Nota: Al momento non è chiaro in che modo Apple retribuisca gli sviluppatori, ma immaginiamo che ogni studio abbia contratti e accordi diversi, ma generalmente potrebbe essere adottato lo stesso metodo impiegato per pagare gli editori su Apple News, i quali vengono retribuiti i base al tempo di lettura.
Il catalogo di Apple Arcade si presenta quindi con un livello qualitativo nettamente superiore rispetto alla media delle altre produzioni mobile e allo stesso tempo evita ulteriori esborsi all’utente. Non a caso il servizio viene proposto con la possibilità di attivarlo anche su tutti gli altri account (sino a 6) collegati al proprio gruppo Famiglia. Il target di Apple non è quindi solo il giocatore occasionale o l’appassionato, ma anche il genitore che in questo modo riesce a controllare meglio la spesa di suo/a figlio/a, tramite un solo abbonamento che vale per tutta la famiglia.
L’assenza delle classiche meccaniche free to play ha anche un altro risvolto positivo, ovvero la ridotta dipendenza dalla connessione di rete. Molti dei titoli presenti su Apple Arcade sono giocabili anche in modalità offline, quindi vi sarà possibile giocare in aereo, in treno, nave o in qualsiasi altro posto sprovvisto di accesso alla rete.
ALCUNI ASPETTI DA RAFFINARE
Questo però non è valido per tutti i titoli del catalogo, dal momento che alcuni richiedono comunque l’utilizzo di una connessione per poter essere utilizzati. Purtroppo Apple non ha introdotto un indicatore che ci permetta di capire sin da subito se un determinato gioco possa essere fruito anche offline. Questo aspetto ci permette di analizzare un altro dei punti che – almeno al momento del lancio – appaiono un po’ meno curati, ovvero la gestione della sezione Arcade su App Store.
A differenza di molti altri suoi servizi – com News+ e TV+ -, Apple ha scelto di non realizzare un’app per Arcade e lo ha integrato in uno dei tab dell’App Store. La scelta è molto significativa e ci fa capire quanto in realtà la società punti fortemente su questo servizio; basti considerare che lo ha inserito in una delle applicazioni più importanti di iOS/iPadOS, rendendolo visibile alla totalità dei suoi utenti, anche quelli che solitamente non giocano.
Purtroppo però questo approccio ha dei punti deboli; se da un lato garantisce una visibilità impossibile da eguagliare per qualsiasi altro servizio, dall’altro limita fortemente le possibilità di organizzare in maniera più articolata la sezione. Al momento questa presenta alcuni titoli in primo piano e offre accesso ad una lista completa di titoli, senza però offrire gli strumenti di ricerca. Sono presenti le categorie, ma non abbiamo alcun tipo di filtro su cui agire per migliorare la ricerca.
Allo stato attuale non rappresenta un problema troppo grave, ma è probabile che Apple debba rivedere completamente questo aspetto, una volta che il parco titoli crescerà in maniera considerevole. Certo, resta la possibilità di effettuare ricerche globali su App Store – trovando quindi anche i titoli Arcade -, ma sarebbe stato meglio averne una dedicata esclusivamente alla sezione.
Oltre a ciò non convincono a pieno neanche le schede dei singoli titoli. Non tutte offrono le informazioni rilevanti ad un primo sguardo e, come accennato poco sopra, manca un’icona specifica che possa suggerire la possibilità di giocare anche offline.
LA FORZA DELL’ECOSISTEMA
Apple Arcade punta a valorizzare l’ecosistema Apple e diventa sempre più accattivante se si possiede un vasto numero di dispositivi della casa californiana. Iniziare una partita su iPhone, per poi riprenderla direttamente su Apple TV o su iPad, usare il proprio MacBook Pro per godere delle prestazioni grafiche massime. Queste sono tutte cose possibili con Apple Arcade, dal momento che la libreria di giochi è condivisa con tutti i dispositivi supportati.
Certo, da un lato questo significa che le esperienze di gioco su Mac non sono altro che dei giochi mobile potenziati, tuttavia si tratta comunque di un’ottima soluzione che consente di avere il proprio parco titoli a disposizione su ogni piattaforma; d’altronde il Mac non è certo famoso per le sue potenzialità nel mondo del gaming, quindi un inizio di questo tipo è accettabile. Speriamo però che ciò permetta di innalzare ulteriormente la qualità del gameplay anche sulle altre piattaforme.
Grazie all’integrazione con iCloud, inoltre, i salvataggi di ogni gioco vengono immediatamente sincronizzati con tutti i dispositivi, in modo da poter riprendere la partita dal punto in cui la si era lasciata. Ovviamente non tutti i giochi permettono di riprenderla dal punto esatto; è più corretto dire “dall’ultimo salvataggio“.
CONTROLLI
Il fatto che Apple Arcade sia accessibile da una vasta gamma di dispositivi implica anche il supporto ai rispettivi metodi di controllo. Su Mac potremmo quindi sfruttare la testiera, il mouse e il trackpad, su Apple TV potremmo accedere al TV Remote e su iPhone, iPad e iPod Touch tramite touch screen.
Oltre ai sistemi di controllo nativi di ogni piattaforma, molti giochi potranno essere utilizzati anche tramite un controller esterno. In questo caso sarà possibile sfruttare uno dei tanti pad con certificazione MFI o quello delle console casalinghe. Nello specifico parliamo del DualShock 4 di PlayStation 4 e del controller Xbox One (ma attenzione, parliamo di quello con connettività bluetooth), grazie al supporto nativo integrato nei nuovi aggiornamenti dei principali sistemi operativi
CONSIDERAZIONI FINALI
In conclusione: vale la pena abbonarsi ad Apple Arcade? La risposta è senza dubbio si, soprattutto in considerazione della possibilità di accedere ad un mese di prova gratuito. Questo i permetterà di valutare con mano la qualità dei giochi proposti e di capire autonomamente se l’offerta di Apple viene in contro ai vostri gusti
Ora la palla passa alla casa di Cupertino: aver lanciato il servizio è solo il primo passo, ora è necessario continuare a supportarlo con titoli sempre nuovi e di peso, in grado di rendere la spesa di 60 euro all’anno per Arcade appetibile anche nel lungo periodo. Molti dei giochi di punta mostrati alla presentazione non sono ancora disponibili, come Beyond a Steel Sky, il misterioso titolo di Hironobu Sakaguchi (creatore di Final Fantasy), o ancora The Pathless, quindi possiamo già dire che c’è ancora molta carne al fuoco in arrivo, anche senza considerare i futuri accordi che Apple dovrà siglare.
Apple Arcade è già disponibile su tutti i dispositivi aggiornati ad iOS 13, iPadOS 13, tvOS 13 e macOS 10.15 Catalina. Il primo mese di abbonamento è gratuito, quindi non vi resta che provarlo con mano.
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