Apple e Google insieme contro il tracciamento indesiderato degli utenti attraverso il Bluetooth. Le due aziende, che già si erano alleate ai tempi della pandemia per uno standard comune riguardante le app anti-Covid, hanno presentato una proposta congiunta per aiutare a combattere l’uso improprio dei dispositivi di localizzazione Bluetooth che aiutano gli utenti a trovare oggetti personali come chiavi, borsa, bagagli e altro attraverso reti in crowdsourcing. Dispositivi per cui sono state spesso espresse perplessità dagli esperti di privacy.
“E’ la prima specifica nel suo genere”, spiegano le due aziende in un comunicato aggiungendo che “Samsung, Tile, Chipolo, eufy Security e Pebblebee hanno espresso supporto per la bozza della proposta che offre best practice e istruzioni per i produttori, qualora dovessero scegliere di incorporare queste funzionalità nei loro prodotti”. La bozza è stata presentata all’Internet Engineering Task Force (Ietf), organizzazione leader nello sviluppo di standard e le parti interessate sono invitate a rivedersi nei prossimi tre mesi. Dopo questo periodo, Apple e Google collaboreranno per rispondere al feedback e implementeranno una funzione di avviso del tracciamento indesiderato entro la fine del 2023 che sarà supportato nelle versioni future di iOS e Android.
“Questa nuova specifica di settore si basa sulle protezioni AirTag e, grazie alla collaborazione con Google, rappresenta un passo avanti fondamentale per aiutare a combattere il tracciamento indesiderato su iOS e Android”, afferma Ron Huang, vice presidente Apple Sensing and Connectivity. “I tracker Bluetooth hanno creato enormi vantaggi per gli utenti, ma portano anche un potenziale di tracciamento indesiderato – dice Dave Burke, Vice President Engineering Android di Google – abbiamo un impegno a proteggere gli utenti e continueremo a sviluppare solide misure di salvaguardia e a collaborare con il settore per aiutare a combattere l’uso improprio dei dispositivi di tracciamento Bluetooth”.