Apple TV+ rinnova il suo organigramma, rinunciando al ruolo ricoperto fino ad oggi da Kim Rozenfeld, Creative Executive e responsabile della programmazione della piattaforma di video streaming che ha debuttato lo scorso 1 novembre.
Rozenfeld è stato uno dei primi manager nel 2017 ad essere assunti a Cupertino per lo sviluppo del progetto Apple TV+: proveniente da Sony Pictures, aveva messo la sua decennale esperienza a disposizione del servizio nato per contrastare le offerte concorrenti, Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video su tutte.
Stando a quanto riportato da The Hollywood Reporter, Rozenfeld non andrà comunque troppo lontano, visto che sarà Presidente di Half Full Studios, società che ha appena firmato un contratto di collaborazione con… Apple. Come indicato su LinkedIn, il manager ha stretto un accordo con Apple TV+ per lo “sviluppo, la produzione e la consulenza per sceneggiature e documentari“.
Letta in modo positivo la si potrebbe interpretare come una semplice riorganizzazione interna, visto che Apple ha deciso di accorpare diversi gruppi di lavoro sotto un unico responsabile (Matt Cherniss). In più, il contratto di collaborazione stipulato con Rozenfeld farebbe pensare ad una “esternalizzazione” strategica, null’altro.
Nonostante ciò, in California (e non solo) le malelingue ritengono che quella del manager sia stata la prima testa a saltare dopo il debutto poco convincente della piattaforma. Non può essere considerato un caso che la riorganizzazione interna sia avvenuta a soli 12 giorni dall’inaugurazione delle trasmissioni, né è un segreto che l’accoglienza da parte degli utenti (e soprattutto della critica) sia stata piuttosto fredda.
Lo conferma la ricerca di Parrot Analytics, che ha analizzato i dati degli ascolti della prima settimana evidenziando non poche criticità. Nonostante la qualità del servizio sia da tutti definita eccellente, dunque, a preoccupare sarebbe piuttosto la qualità dell’offerta: forse Apple paga le conseguenze di un catalogo ancora troppo limitato – nuove serie sono in arrivo, inclusa Severance di Ben Stiller, così come sono già state garantite le seconde stagioni di quelle attuali – e forse risente anche di una critica che non si è trattenuta nel giudicare negativamente sia The Morning Show che See.
Probabilmente servirà ancora del tempo per capire se la partenza di Kim Rozenfeld sia semplicemente correlata ad una ottimizzazione interna o se invece nasconda un malumore dell’alta dirigenza di Cupertino.