L’autorità garante della concorrenza nel Regno Unito ha bloccato l’acquisizione del produttore di videogiochi Activision Blizzard da parte di Microsoft. Secondo la Competition and Markets Authority (Cma) la scalata da quasi 70 miliardi di dollari del colosso americano “mette a rischio la concorrenza e la scelta dei consumatori”. Si tratta della decisione finale pubblicata dopo un’inchiesta sulla fusione aziendale condotta nei mesi scorsi dall’autorità.
Il verdetto rappresenta solo la formalizzazione di un parere negativo illustrato dalla Cma britannica fin dall’8 febbraio scorso, sulla scia del no al takeover già opposto negli stessi Usa dall’autorità regolatrice d’oltre oceano: in ragione della minaccia alla concorrenza del mercato individuata dietro la mega operazione. Secondo l’authority di Londra, la scalata da quasi 70 miliardi di dollari messa in cantiere dal colosso americano controllato da Bill Gates nei confronti di Activision, azienda pionieristica nel settore dei videogiochi, sarebbe destinata – laddove fosse autorizzata e andasse in porto – a danneggiare in modo significativo la possibilità di libera scelta dei consumatori e il vantaggio competitivo che essa genera.
Nel rapporto preliminare di febbraio, la Cma – chiamata a esaminare il progetto d’acquisizione dal settembre 2022 – aveva evocato in caso di vila libera rischi di “prezzi più alti” per gli utenti e di una diminuzione del potere di “scelta o delle opportunità d’innovazione” per la platea “dei giocatori” anche “nel Regno Unito”.