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La vicenda di cui vi parliamo oggi potrebbe tranquillamente ricordare una celebre puntata di Big Bang Theory, ma in realtà si tratta di una storia vera, alla stregua di un incubo a dire la verità. James Howells, un informatico britannico, sta cercando di acquistare un’intera discarica nel Galles del Sud. Il motivo? Vuole recuperare un hard disk contenente oltre 7.500 Bitcoin, dal valore attuale di circa 650 milioni di euro. La storia, riportata in auge di recente dal quotidiano The Guardian, rappresenta l’ultimo tentativo di Howells di recuperare quella che potrebbe essere una delle fortune digitali più significative mai perse.
Tutto ebbe inizio nel 2009, quando Howells si dedicò al mining di Bitcoin, accumulando migliaia di unità della criptovaluta quando il suo valore era pressoché nullo. Oggi, con il Bitcoin che si aggira attorno ai 92.000 euro per unità, quella decisione apparentemente insignificante si è trasformata in un potenziale tesoro di proporzioni monumentali. Il problema? Come facilmente immaginabile, l’hard disk contenente la chiave di accesso a questo patrimonio digitale è finito accidentalmente tra i rifiuti.
La situazione è particolarmente complessa poiché il dispositivo si trova sepolto in una specifica sezione della discarica che contiene circa 15.000 tonnellate di rifiuti. Secondo le autorità locali, l’hard disk giace sotto circa 25.000 metri cubi di rifiuti e terra, essendo rimasto lì per quasi 12 anni. La discarica sta inoltre raggiungendo la sua capacità massima, elemento che ha spinto Howells a proporre l’acquisto dell’intera struttura.
James Howells threw away $750 million of bitcoin accidentally a decade ago and has been trying to recover the hard drive from a landfill ever since. Today, a judge has rejected his latest attempt to search through 110,000 tons of garbage for his digital gold. pic.twitter.com/douIDzDdQO
— Documenting ₿itcoin 📄 (@DocumentingBTC) January 11, 2025
Tuttavia, le autorità cittadine hanno espresso serie preoccupazioni riguardo al progetto. L’operazione di scavo presenterebbe rischi ambientali significativi, oltre a comportare costi elevati per l’escavazione e il successivo ripristino del sito. Inoltre, il comune ha già pianificato la costruzione di un parco fotovoltaico su parte del terreno.
Nel corso degli anni, Howells ha tentato diverse strategie per recuperare il suo tesoro digitale perduto. Nel 2017, la sua prima richiesta di effettuare degli scavi venne respinta per motivi di sicurezza e per il timore che la notizia potesse attirare cercatori di tesori improvvisati. Nel 2021, propose di cedere alla città il 25% dei Bitcoin recuperati, ma anche questa offerta venne rifiutata. L’anno successivo, presentò un piano ancora più insolito che prevedeva l’utilizzo di robot Boston Dynamics per le operazioni di scavo, proposta che venne nuovamente respinta.
La determinazione di Howells lo ha persino portato ad intraprendere azioni legali contro la città di Newport per ottenere il permesso di accedere alla discarica, ma il giudice ha stabilito che il caso non aveva “alcuna prospettiva realistica di successo”.
Ora rimane da chiedersi se, dopo 12 anni sotto tonnellate di rifiuti, l’hard disk sarebbe ancora in condizioni tali da permettere il recupero dei dati. E voi che fareste trovandovi in una situazione simile? Diteci la vostra nei commenti.