BMW negli ultimi anni ha rivoluzionato la sua identità ponendo diversi cambiamenti all’interno della sua gamma e ampliando l’offerta per i propri clienti, andando incontro alle diverse esigenze. In questo periodo BMW ha lanciato anche quella che il marchio stesso definisce la “Quarta generazione” della Serie 1, segmento C tanto amato, quanto discusso, soprattutto a seguito dell’eliminazione della celebre trazione posteriore tanto amata dagli appassionati.
Schermando i pregiudizi e le chiacchiere da bar, ci siamo messi alla guida della nuova generazione della Serie 1 e, non è andata poi così male…
SCHEDA TECNICA
TECNICA:
- MOTORE: 2.0 Turbodiesel
- POTENZA: 150 CV (110 kW)
- COPPIA: 360 Nm
- TRAZIONE: Anteriore
- TRASMISSIONE: cambio automatico a 7 rapporti
DIMENSIONI:
- LUNGHEZZA: 4.361 mm
- LARGHEZZA: 1.800 mm
- ALTEZZA: 1.459 mm
- PASSO: 2.670 mm
- BAGAGLIAIO: 380 – 1200 litri
- CERCHI: 18″
- PESO: 1.540 kg in ordine di marcia
- CAPACITÀ SERBATOIO: 49 litri
PRESTAZIONI:
- VELOCITÀ MASSIMA: 222 km/h
- ACCELERAZIONE: 0-100 km/h in 8,3 secondi
- CONSUMI: 4,8-4,6 l/100 km secondo il ciclo WLTP
- EMISSIONI CO2: 122-125 g/km
PREZZO: da €39.660
DESIGN ESTERNO
La nuova BMW Serie 1 si presenta con un design rinnovato che assume una linea più decisa e cresce ora nelle dimensioni. In lunghezza cresce di 42 mm e arriva a 4,36 m, larghezza di 1,80 m e altezza di 1,46 m, con un passo di 2,67 m.
Il design si rinnova molto rispetto alla generazione precedente e, traendo ispirazione dalla nuova BMW X2, risulta sicuramente più particolare e divisivo. Il frontale colpisce con i nuovi fari LED (optional quelli a matrice di LED montati sull’esemplare in prova) con elementi verticali per luci diurne e indicatori di direzione e il doppio rene, firma inconfondibile del marchio, risulta più schiacciato ed assume una nuova struttura interna con barre verticali e diagonali che lo rendono ancora più aggressivo.
Lateralmente spicca una venatura orizzontale che prosegue verso il posteriore della vettura e, ad esaltare i contrasti, si trovano i cerchi in lega da 18″ di colorazione nera, ripresa anche nella striscia sotto le portiere. Molto carino dal punto di vista prettamente estetico il dettaglio sul montante C con il numero “1” che riprende lo stile della Serie 5.
Al posteriore, sezione che apprezzo maggiormente di questa vettura, si trovano gli ulteriori aggiornamenti portati sul modello come i fari a LED dal design sdoppiato che si estendono verso le sezioni laterali e un nuovo diffusore, dalla fuzione esclusivamente estetica, a contrasto nero, che dona un tocco di aggressività in più all’auto.
INTERNI
Entrando nell’abitacolo, si nota subito il nuovo approccio minimalista, tipico delle ultime vetture dell’elica. A dominare la plancia c’è il BMW Curved Display, che unisce due schermi: uno da 10,25″ dedicato alla strumentazione digitale e uno da 10,7″ per il sistema di infotainment. La quantità di comandi fisici è stata ridotta al minimo per rendere l’ambiente piu pulito e moderno ma devo ammettere che non lo apprezzo molto per la poca intuitività e praticità. Il sistema dell’infotainment è gestito dalla nuova piattaforma BMW iDrive 9, ancora più intuitiva e reattiva e funziona in maniera estremamente fluida e precisa anche se, a causa della forte somiglianza tra le icone, spesso trae in inganno.
Il volante sportivo è di serie, ma chi lo desidera può optare per un volante M in pelle. Per quanto riguarda il volante però, ormai divento noioso, dal mio punto di vista ha una corona veramente troppo spessa e nella guida sportiva non dona quella sicurezza che è lecito aspettarsi. Bene però la scelta di BMW di mantenere i tasti fisici sul volante che risultano essere molto pratici e funzionali nel loro utilizzo.
Ho trovato la seduta anteriore davvero confortevole, grazie ai sedili in pelle traforata dal design avvolgente, con un tocco sportivo e una posizione leggermente ribassata; ai sedili posteriori però la musica cambia: lo spazio per le gambe non è molto e, per una persona alta come me (1.85 m) è un attimo picchiare la testa. Molto validi però i servizi che giungono ai passeggeri che siedono dietro al conducente come l’aria condizionata e due prese USB-C.
Per quanto riguarda lo spazio a disposizione nel bagagliaio i numeri sono in linea al segmento e sono gli stessi della concorrente Audi A3 con 380 litri di capacità minima, estendibili a 1.200 abbattendo la panchetta dei sedili posteriori.
PROVA SU STRADA
Una volta alla guida della nuova Serie 1 118d ci si rende conto di quanto alcuni elementi tipici del marchio tedesco siano al centro dell’esperienza dietro al volante, come ad esempio la dinamica di guida e l’abitacolo caratteristico del marchio. La versione che abbiamo provato rappresenta il motore di ingresso nella gamma diesel per la Serie 1, nonché l’unico a gasolio non elettrificato disponibile. La 118d monta un 2.0 turbodiesel da 150 CV e 360 Nm di coppia, un dato decisamente interessante se si pensa che la coppia massima disponibile per la Serie 1 più cattiva, la M135, è di 400 Nm, quindi solo 40 Nm di differenza.
Questo elemento si riflette sicuramente nella guida che risulta molto fluida e reattiva sin dai bassi regimi, le accelerazioni sono pronte e scattanti, nonostante il motore sia pensato per estremizzare l’efficienza e l’autonomia, e le prestazioni non siano così esaltanti: 0-100 km/h coperto in 8,3 secondi e velocità di punta di 222 km/h.
Dal punto di vista prettamente di risposta della vettura, il pedale dell’acceleratore risponde molto bene e il ritardo tra la pressione e l’erogazione della potenza è ridotto al minimo, mentre quello del freno risulta modulabile ed estremamente adattabile a tutte le situazioni di guida.
Lo sterzo è molto diretto e preciso in tutte le condizioni di guida, apprezzabile il raggio di sterzo e il feeling trasmesso alla guida, anche nelle situazioni di guida più sportiva. L’assetto rigido nella guida urbana potrebbe risultare scomodo ma c’è da dire che, nella vettura in prova, le asperità della strada vengono assorbite bene e non vengono portati all’interno della vettura scossoni o particolari rumori, complici probabilmente i cerchi non ampissimi e la spalla ampia degli pneumatici.
Se in ambito urbano l’assetto può risultare piuttosto rigido, questo diventa un punto di forza quando si vuole sfruttare appieno il potenziale della vettura: tra le curve si distingue per la sua notevole fluidità nei movimenti e per l’elevata precisione, offrendo una reattività degna di nota in uscita di curva.
Dal punto di vista dell’esperienza in abitacolo, una volta alla guida ci si ritrova davanti a ciò che BMW vuole esprimere nelle sue ultime vetture: una filosofia pulita e moderna, con la quasi totale assenza di tasti fisici. Peccato che non siano rimasti quelli per il clima poiché, seppur siano abbastanza intuitivi, integrandoli nel sistema infotelematico la loro ricerca comporta sempre una distrazione, il che non è sempre il massimo in termini di sicurezza.
Il volante rimane il tasto dolente poiché durante le fasi di guida più sportiva, una corona più sottile avrebbe garantito un feeling più preciso e meno “scivoloso”. Il fatto che però sul volante siano rimasti i tasti fisici è un elemento di cui far vanto poiché risultano molto pratici ed intuitivi e, soprattutto, permettono di non staccare le mani dal volante per accedere alle funzioni che essi controllano.
Tra i comandi fisici rimane anche, nel tunnel centrale, quello per la selezione delle differenti modalità di guida: “Personal”, “Sport” ed “Efficient”. Su quest’ultima mi sento di spendere due parole in più perchè permette, riducendo ovviamente la prontezza di risposta del motore, un’ottimizzazione dei consumi grazie anche alla capacità del propulsore di veleggiare.
Nei km che ho percorso a bordo della BMW Serie 1 118d (circa 750 km), i consumi medi si sono attestati su un valore di 6,3 l/100 km. È però doveroso precisare che una parte consistente degli ultimi chilometri si è svolta in ambito urbano, uno scenario notoriamente sfavorevole per le motorizzazioni diesel, che faticano a esprimere la loro efficienza nei continui stop & go del traffico cittadino.
In condizioni più congeniali, come in autostrada, la 118d riesce invece a mostrare il meglio di sé, mantenendo consumi compresi tra i 4,6 e i 5,0 l/100 km con Cruise Control adattivo a 130 km/h, a testimonianza della buona ottimizzazione del motore 2.0 litri da 150 CV. Un dato che, seppur sia lecito aspettarsi, rimane sicuramente un punto di forza da considerare.
TECNOLOGIA E SICUREZZA
Come previsto dalla normativa in vigore da luglio 2024, anche sulla Serie 1 non mancano i dispositivi di sicurezza obbligatori. Di serie troviamo l’avviso di superamento dei limiti di velocità, la frenata automatica d’emergenza, il sistema di mantenimento attivo della corsia (lane assist), il rilevamento posteriore di ostacoli o pedoni in movimento durante la retromarcia e, ultimo ma non meno importante, il cruise control adattivo.
Tutti gli ADAS si sono dimostrati ben calibrati e puntuali nell’intervento. Nessuno di questi, lane assist compreso, risultano invadenti o fastidiosi, il che è molto positivo. Particolarmente apprezzabile il comportamento del cruise control adattivo, che offre una sensazione di grande sicurezza nelle fasi di rallentamento e si distingue per la fluidità con cui riprende la velocità, evitando accelerazioni brusche o innaturali.
PREZZO
La nuova BMW 118d, oggetto della nostra prova, con un motore 2.0 turbodiesel, potenza di 150 CV e un cambio a 7 rapporti, ha un prezzo di partenza di 39.660€, ma basta aggiungere qualche optional o un po’ di personalizzazione per superare con facilità la soglia dei 50.000€.
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