L’ex Comdata opera un’ondata di trasferimenti che paiono tanto dei licenziamenti mascherati.

Sarà un Natale di lotta quello dei lavoratori dei call center di Konecta, il gruppo spagnolo che ha assorbito le attività e i dipendenti di Comdata. Questo vuole infatti trasferire a Torino 700 lavoratori della sede di Ivrea – già appartenuta a Innovis e a Vodafone prima di diventare di Comdata e poi di Konecta – e 300 operatori della sede di Asti, per la maggior parte lavoratrici part-time.
Nell’ultima domenica prima di Natale 300 lavoratori e lavoratrici della sede di Asti hanno sfilato – con anche il sindaco della città piemontese – per dire no alla mobilità forzata su Torino. Questa è considerata un licenziamento camuffato, poiché riguarda per lo più madri di famiglia con uno stipendio massimo di 700 euro mensili. I sindacati del settore Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno chiesto e ottenuto un incontro al Ministero del Lavoro e l’intervento della Regione Piemonte.
A Livorno invece Konecta ha chiesto il contratto di solidarietà per i 78 dipendenti del call center addirittura per l’80% dell’orario dopo che TIM non ha rinnovato l’appalto per la risposta ai servizi cloriti del 187 e del 191. I sindacati temono che al termine del contratto di solidarietà e in assenza di nuove commesse i lavoratori possano essere licenziati.
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