Apprezzate in modo particolare comodità, sicurezza e rapidità di utilizzo garantite.
Qonto, l’istituto di pagamento per PMI e professionisti, ha reso noti i dati relativi alle richieste di carte virtuali da parte dei propri clienti, in Italia, nell’ultimo trimestre (novembre 2020 – gennaio 2021): +99% rispetto al trimestre precedente.
Complice certamente l’emergenza epidemiologica ancora in corso, che ha favorito la ricerca di soluzioni bancarie e finanziarie 100% digitali, e iniziative come quelle messe in atto dal Governo – Cashback e Lotteria degli Scontrini – per incentivare la diffusione e l’utilizzo di app e strumenti digitali di pagamento, anche il comparto delle imprese e dei liberi professionisti sembra aver scoperto i vantaggi che una modalità di pagamento digitale può offrire.
Se un anno fa, tra novembre 2019 e gennaio 2020, il numero di carte virtuali ordinante dalle imprese e dai professionisti clienti di Qonto rappresentava solo l’8% del totale delle carte richieste, nell’ultimo trimestre – tra novembre 2020 e gennaio 2021 – le carte virtuali create rappresentano il 19% del totale.
In particolare, nell’ultimo trimestre sono state richieste il 99% in più di carte virtuali rispetto al trimestre precedente (agosto – ottobre 2020), confermando un trend di crescita partito già durante il trimestre del primo lockdown (marzo – maggio 2020) quando le richieste di emissione hanno segnato un +49% rispetto a quello precedente.
Imprenditori e professionisti hanno imparato a riconoscere i vantaggi innegabili di questo strumento, quali comodità, sicurezza e rapidità di utilizzo. La carta virtuale ha infatti le stesse caratteristiche di una carta fisica ed è altrettanto sicura: è collegata a un conto, ha un numero identificativo di 16 cifre, una data di scadenza e un CVV. In più ha il vantaggio di essere disponibile all’istante quando viene ordinata ed è impossibile perderla.
Marketing e servizi online al primo posto per transazioni
Da un’elaborazione dei dati estratti dal database di Qonto sui pagamenti effettuati tramite carte virtuali emergono tre principali voci di spesa. Al primo posto l’acquisto di servizi imputabili al comparto Marketing e altri servizi online; il 46% delle transazioni effettuate con carte virtuali è legato all’acquisto di campagne su Google e altre attività pubblicitarie digitali, nonché all’accesso a piattaforme online dedicate a webinar e conferenze. Le carte virtuali risultano quindi un metodo di pagamento particolarmente diffuso tra Marketing Manager e Acquisition Manager o, nel caso di imprese più piccole, dallo stesso imprenditore.
Al secondo posto, le transazioni destinate a utenze, strumenti informatici e attrezzature per l’ufficio: il 7% delle spese è rappresentato dal pagamento di bollette e dall’acquisto di hardware e software, a cura dell’Amministrazione, dell’Office Manager o in altri casi dell’imprenditore stesso.
Le spese per viaggi e trasporti rappresentano invece il 4% del totale. Anche se meno frequenti in questo momento di emergenza sanitaria, il personale dedicato alle vendite spesso deve compiere trasferte e sempre più predilige le carte virtuali per acquistare online biglietti aerei o ferroviari e gestire prenotazioni alberghiere.
Le carte virtuali vengono inoltre utilizzate come alternativa ai buoni pasto e, in particolare, per la consegna a domicilio da ristoranti e supermercati.