In Cina, in base a una legge che si applica solo ai veicoli alimentati da fonti energetiche alternative, ogni 30 secondi le auto elettriche guidate nel Paese trasmettono a un apposito servizio governativo dati su posizione, direzione, velocità e altre informazioni.
dove vai ogni mattina? Secondo quando riportato dal Financial Times, i dati sono sufficienti a individuare la posizione di un’auto con la precisione di un metro e generano una quantità impensabile di informazioni (più o meno un gigabyte al mese per ogni veicolo) che il governo cinese utilizza, ufficialmente, per migliorare la sicurezza stradale, promuovere lo sviluppo industriale e verificare che si faccia buon uso degli aiuti di stato elargiti a grandi gruppi produttori nel settore.
Di fatto, i dati raccontano anche dove i loro proprietari lavorano, dove vanno a far la spesa, se frequentano luoghi di culto, quali e quanto spesso: potrebbero essere impiegati in programmi di sorveglianza di massa, e senza che chi ha acquistato la vettura ne sia al corrente.
Obbligo di legge. Secondo la Associated Press, oltre 200 aziende del settore (incluse Tesla, Volkswagen, BMW, Ford, General Motors, Nissan e Mitsubishi) trasmettono i dati dei veicoli elettrici a centri di monitoraggio riconducibili al governo perché è così che prevede una legge istituita tre anni fa dal Ministero dell’industria e della tecnologia dell’informazione cinese.
Solo in un caso su 9 gli acquirenti sono consapevoli di questa cessione di privacy, che riguarda ben 61 specifiche informazioni, dalla geolocalizzazione alle condizioni operative di batterie e motore. Poiché le SIM che trasmettono i dati devono essere registrate all’acquisto della vettura con le credenziali dell’acquirente, è evidente che viene così tracciato il profilo del proprietario.
Nel resto del mondo. Molti veicoli prodotti e venduti in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone trasmettono dati sulla posizione alle assicurazioni e alle ziende che forniscono sui display incorporati mappe che evidenziano luoghi di interesse, servizi di emergenza e altro. Ma per quanto se ne sa, il passaggio di dati si ferma a questo e le istituzioni possono accedere a informazioni specifiche soltanto nel contesto di un’indagine.
In espansione. Anche se le vendite di veicoli elettrici in Cina lo scorso anno hanno costituito soltanto il 2,6% del totale, si punta ad allargare il mercato al 20% del totale per il 2025. Dal 2019, tutte le case automobilistiche dovranno garantire almeno un minimo di produzione di veicoli mossi da energie alternative, come parte di un piano per ridurre la dipendenza della Cina da fonti energetiche straniere e di conquistare una posizione da capofila in questa fetta di mercato.
Sul versante del clima è auspicabile che la percentuale delle auto elettriche su strada nel Paese continui a crescere, ma al momento l’aspetto della privacy è inquietante.