Basta con le buone intenzioni e le strategie a lungo termine: servono politiche ambientali più immediate e concrete per ridurre subito le emissioni di gas serra del 7% l’anno. E’ con questo appello degli scienziati alla politica che si conclude la conferenza internazionale Climate Exp0, organizzata online da COP26 Universities Network e dalla Rus – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile.
A fare il punto di questa settimana di lavori (con oltre 500 relatori di oltre 140 Paesi, quattro ministri e più di 5.200 partecipanti) è Roberto Buizza, docente di fisica dell’Istituto di Scienze della Vita alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha organizzato l’evento insieme a Emily Shuckburgh dell’Università di Cambridge e Alyssa Gilbert dell’Imperial College di Londra.
“Il messaggio chiave di questa conferenza è che il cambiamento climatico avanza inesorabile, anche con la Covid: nel 2020 la pandemia ha frenato solo dell’8% le emissioni di gas serra, che a livello globale si sono attestate intorno a 50 miliardi di tonnellate”, afferma Buizza. Gli esperti intervenuti a Climate Exp0 hanno dimostrato con i dati che “se non riduciamo le emissioni, la natura non sarà più in grado di darci una mano: la stessa capacità delle foreste di assorbire l’anidride carbonica ha raggiunto il picco”.
Serve dunque “un deciso cambio di rotta”, una svolta anche politica, che gli esperti sperano si possa impostare già con la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP26, in programma a Glasgow a novembre. “Bisogna smettere di parlare al futuro e tradurre gli obiettivi a lungo termine in obiettivi da raggiungere annualmente: servono azioni concrete e immediate che riducano le emissioni del 7% l’anno fin da subito, già nel 2021 e nel 2022”, osserva Buizza, sottolineando come “anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo italiano manca la concretezza necessaria a tradurre le intenzioni in azioni a brevissimo tempo”.