L’installazione permanente dello scultore e artista che opera col metallo sembra un’architettura aperta: 46 colonne sono sorte sullo Stretto, indagando la relazione tra il luogo naturale e l’osservatore
A Reggio Calabria il paesaggio e l’arte si sono uniti grazie all’artista e scultore Edoardo Tresoldi, che con la sua Opera ha popolato il lungomare Falcomatà nel capoluogo calabrese. L’installazione crea una relazione contemplativa tra il luogo e l’osservatore, utilizzando il linguaggio architettonico classico – che replica un tempio greco – e la materia metallica trasparente per esprimersi senza intaccarne la naturalezza. 46 colonne di 8 metri compongono il colonnato all’interno del parco di 2500 metri quadrati. La possibilità di attraversarle rende lo spazio non solo un qualcosa da guardare, ma un luogo da vivere e popolare, in uno dei più ampi spazi pubblici europei. Il tutto è stato inaugurato il 12 e il 13 settembre con un’installazione sonora del musicista e compositore Teho Teardo, seguita da performance a cura del poeta e scrittore Franco Arminio, e ancora – tra le altre cose – le poesie di Lara Chiellino e lo spettacolo di Daniel Cundari con Jo Di Nardo e Francesco Speciale.
Opera è la seconda installazione di Tresoldi in Calabria dopo Il collezionista di venti, allestita a Pizzo del 2013, ed è la seconda grande opera pubblica permanente in Italia dopo la Basilica di Siponto in Puglia, commissionata dal Mibact nel 2016. Con queste strutture trasparenti e metalliche il poliedrico artista mette in relazione l’essere umano col paesaggio, in un gioco compositivo dove i limiti fisici sembrano sparire. Così dall’Italia Tresoldi è arrivato all’estero, realizzando nel 2018 la struttura Etherea per il Coachella Festival negli Usa, uno degli eventi musicali più importanti e attesi al mondo. Se gli spazi fisici non hanno più limiti, anche l’arte di Tresoldi non ha confini.
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