“Ciao Davide! Devo fare questo, questo e quest’altro: quale notebook compro?“, è una frase che ormai mi sento ripetere quasi quotidianamente. Tra amici, parenti e chi mi contatta sui social, questa è senza dubbio la richiesta più gettonata. Bene, rispondere con un solo articolo a tutti è praticamente impossibile perché, ovviamente, ognuno ha esigenze diverse e non è detto che quello che vale per uno valga anche per l’altro, anzi.
Quello che cercherò di fare quindi in questo contenuto è darvi delle indicazioni e delle informazioni che possano aiutarvi nella vostra scelta. Districarsi tra le varie caratteristiche delle soluzioni in commercio non è per nulla semplice, specialmente se non si è appassionati o comunque informati. Nelle prossime righe proverò quindi a rendere il tutto estremamente facile da capire, in modo che il processo sia più semplice per tutti. Se siete già navigati e masticate di tecnologia probabilmente questo contenuto non vi servirà ma sappiamo bene che la stragrande maggioranza delle persone si pone il problema di quale notebook acquistare ogni 6-7 anni, forse anche di più, e quindi quello che per alcuni può sembrare banale non lo è per moltissimi altri. Bene, non tergiversiamo oltre e iniziamo.
UNA PICCOLA PREMESSA
Inizio con una piccola ma doverosa premessa, anzi due in realtà. La prima riguarda gli esempi che vi proporrò in questo articolo: l’idea di questa guida nasce in collaborazione con Asus e quindi prenderò come esempio i notebook di questa azienda, ma è solo un modo per visualizzare e dare un’identità a ciò di cui parlerò. Va da sé che i consigli ci vi darò sono super-partes e valgono per qualsiasi tipo di notebook. Il vantaggio qui è che Asus è probabilmente una delle aziende che offre la maggiore quantità di alternative, sia in termini di componentistica che di design, e quindi viene anche molto semplice trovare degli esempi all’interno della gamma.
La seconda è invece più importante e riguarda il primo passaggio, fondamentale, per partire con il piede giusto nella scelta del proprio notebook. La prima cosa da fare è porsi una domanda, semplice ma assolutamente importante. “Cosa devo farci con questo notebook?”, per poter scegliere la soluzione corretta per le proprie esigenze, sapere esattamente quale sarà lo scopo del nostro acquisto è il primo, ed essenziale, passo. Una volta che abbiamo la nostra risposta possiamo quindi iniziare.
FORM FACTOR
E partiamo dal form factor. Al giorno d’oggi se ne vedono davvero di tutti i colori, anzi, di tutte le forme per essere precisi, e quindi è necessario prima di tutto capire quale tra i vari form factor a disposizione sia quello più adatto alle nostre esigenze.
- CLASSICO: per form factor classico intendo ovviamente i notebook che non hanno caratteristiche particolari dal punto di vista della forma e del design. Insomma, i classici portatili a conchiglia che negli anni si sono comunque raffinati e sono stati molto ottimizzati dal punto di vista delle dimensioni. Ad esempio, rimanendo in casa Asus come detto prima, mi vengono in mente i prodotti della linea Vivobook. Si tratta di soluzioni adatte un po’ a chiunque non abbia esigenze particolari che possono essere meglio soddisfatte dalle altre tipologie di notebook che descrivo qui sotto.
- SLIM & LIGHT: all’interno di questa categoria vanno inseriti tutti quei prodotti che per un certo periodo sono stati definiti ultrabook. Parliamo quindi di soluzioni sottili e leggere come gli Zenbook S. Insomma, si tratta di portatili che per la loro categoria di riferimento hanno dimensioni e peso molto inferiori alle alternative. Ovviamente consiglio questo tipo di prodotti a tutti coloro che si trovano molto spesso a lavorare in viaggio, magari a bordo di un treno o di un aereo, o anche semplicemente a chi utilizza il notebook in tanti posti differenti e quindi lo porta molto spesso con sé all’interno di uno zaino o una borsa.
- DOPPIO DISPLAY: da alcuni anni a questa parte si trovano sul mercato soluzioni che integrano due display in un solo portatile. Asus è stata la prima a introdurre una soluzione simile con i prodotti della linea Zenbook Pro Duo, che affiancano al display principale un secondo schermo lungo e stretto posizionato sopra la tastiera. Sono dispositivi certamente particolari che sono particolarmente indicati per chi fa un utilizzo molto spinto del multitasking e ha la necessità di tenere aperte e visibili più applicazioni contemporaneamente senza sacrificare spazio sul display principale.
- 2 IN 1: L’ultima categoria è quella dei 2 in 1 che, per farla breve, racchiude i prodotti che svolgono la doppia funzione di notebook e tablet. Esistono fondamentalmente due sotto-categorie per questa tipologia di dispositivi: quelli che usano un display che ruota di 360 gradi su se stesso (Zenbook Flip S o ROG FLOW X13) e quelli nei quali la tastiera può essere separata dal resto del corpo (vedi ad esempio il Vivobook Slate 13 e l’ultimo ROG FLOW Z13). A chi consiglio questo genere di prodotti? Sicuramente a chi può trarre grande vantaggio dalla presenza di un display touch e dalla flessibilità di questo tipo di formato. Se pensate possa essere utile per prendere appunti, sottolineare documenti, ma anche buttar giù qualche schizzo o bozzetto da rielaborare poi in studio con l’aiuto di una tavoletta grafica allora è un formato che potete, e forse dovete, prendere in considerazione.
DISPLAY
Smarcata la scelta del form factor bisogna poi affrontare il capitolo dimensioni, che sono strettamente legate alla scelta della diagonale del display, altro elemento fondamentale nella scelta di un nuovo notebook. Anche a proposito dei display le variabili sono davvero tante: dimensioni, rapporto di forma, tipologia di pannello, risoluzione e refresh rate. Andiamo quindi ad affrontarle una alla volta.
- DIMENSIONI: La scelta in termini di dimensioni si è molto allargata nel corso degli ultimi anni. Dal sostanziale dualismo 15,6/17.3 pollici si è passati ad avere prodotti con pannelli che spaziano dai 13 ai 17 pollici passando per tutte le misure intermedie: 14,15 e 16 pollici. Ma quindi come scegliere? Il discorso è abbastanza semplice, eccezioni a parte direi che se viaggiate molto, o comunque se siete già certi di dover trasportare molto spesso il vostro notebook, ha certamente senso pensare ad una soluzione con pannello da 13 o 14 pollici. Se avete spesso a che fare con contenuti multimediali, sia per fruirne che per lavorarci, o avete bisogno di molto spazio sullo schermo per aprire diverse app in contemporanea, allora pensate seriamente ad un 16 o 17 pollici. Il 15 pollici è la via di mezzo che può soddisfare entrambi i bisogni, specialmente ora che molti notebook hanno cornici super ottimizzate e si riesce quindi a mantenere comunque delle dimensioni abbastanza ridotte.
- RAPPORTO DI FORMA: 16:9, 16:10, 3:2, non sono numeri messi a caso ma sono le principali opzioni quando parliamo di rapporto di forma dei display dei notebook. Indicano il rapporto tra le dimensioni della larghezza e dell’altezza dello schermo e, seppur possa sembrare molto complicato scegliere, la soluzione è molto più semplice del previsto. 16:9 è il formato più classico e allungato; va molto bene per fruire di contenuti video e in generale per la multimedialità, 3:2 è invece il formato più squadrato e anche quello più adatto per leggere documenti, lavorare e affiancare finestre del browser o altri programmi a sviluppo verticale. Il 16:10 e invece una via di mezzo tra i due e come tale può andar bene se nella vostra routine c’è fondamentale equilibrio tra gli utilizzi che ho appena citato.
- TIPOLOGIA DI PANNELLO: si tratta probabilmente della caratteristica più complicata da interpretare se non siete esperti del settore o comunque abbastanza informati. Indica la tecnologia che sta alla base della produzione del display. Attualmente sul mercato se ne trovano sostanzialmente di due tipi: LCD e OLED. Gli LCD sono poi a loro volta suddivisi in differenti categorie, TN, VA o IPS ma per semplificare vi basti sapere che gli IPS sono i migliori per riproduzione dei colori e quelli con il miglior angolo di visione, e anche quelli ancora più diffusi. Un’altra distinzione all’interno della categoria LCD riguarda poi la retroilluminazione, LED o Mini-LED. Gli LCD retroilluminati LED sono la grande maggioranza garantiscono buona luminosità e prestazioni discrete in tutti i frangenti. I pannelli retroilluminati con Mini-LED sono invece ancora molto rari, hanno luminosità molto elevata, superiore a quella dei classici LCD LED, e un rapporto di contrasto più elevato per via della possibilità di spegnere i LED nelle parti scure dell’immagine. E infine ci sono gli OLED che ultimamente stanno prendendo molto piede e su cui Asus sta puntando moltissimo. Sono pannelli leggermente meno luminosi degli LCD ma che guadagnano un rapporto di contrasto infinito per via dei neri profondissimi. L’impatto visivo è notevole, e portano il vantaggio di un consumo di batteria inferiore rispetto alle alternative. Di contro, se non corredati da tecnologie di prevenzione efficaci, rischiano a lungo andare di stamparsi.
- RISOLUZIONE: anche per quel che riguarda la risoluzione le opzioni disponibili sono molte. Fortunatamente ormai ci siamo completamente liberati dei pannelli HD e quindi si parte sostanzialmente dalle soluzioni fullHD, per salire fino al 4K e passando per il 2K e il QHD (da non confondere). Se non avete particolari esigenze e non volete spendere molto le soluzioni fullHD sono già comunque sufficienti e adatte all’utilizzo della maggior parte delle persone. Valutate invece le opzioni 2K e QHD sulle diagonali minori, 13-14 pollici, se avete bisogno di un pochino più di spazio a schermo e volete un pannello più definito (consigliato per la multimedialità). Ci sono soluzioni da 13 e 14 pollici con pannelli 4K ma a mio modo di vedere per quelle dimensioni è una risoluzione esagerata e che difficilmente viene sfruttata al meglio, pur avendo costi molto più alti. Il 4K, e anche il QHD, sono invece perfetti sui 16-17 pollici, dove possiamo davvero trarre vantaggio dall’avere una risoluzione così elevata (ndr. senza rischiare di cavarsi gli occhi).
- REFRESH RATE: per refresh rate si intende il valore che indica la frequenza di aggiornamento di un display; ovvero quante volte l’immagine si aggiorna nel giro di un secondo. Si parte da 60Hz per salire a 90, 120, 144, 240 e in rari casi 360Hz. In questo caso la valutazione è abbastanza semplice e, come regola generale, posso dirvi che se non giocate è difficile trarre vero vantaggio da una frequenza di aggiornamento superiore ai 60Hz. Sì, le animazioni e l’interfaccia vi sembreranno più fluide ma, a mio modo di vedere, non è sufficiente per giustificare quello che sarebbe il sovrapprezzo. Un refresh rate più elevato è invece sicuramente utile se il vostro utilizzo principale è legato proprio al gaming.
CPU E GPU
Bene, archiviato il capitolo display andiamo un attimo ad analizzare un altro elemento fondamentale della scelta di un notebook. Sto parlando della CPU che è il cuore pulsante, il cervello di un portatile, l’elemento che forse più di tutti ne determina le prestazioni. Attualmente sul mercato esistono notebook con CPU realizzate da due produttori: Intel e AMD, ognuno con i propri modelli che sono in grado di soddisfare le esigenze di ogni utente. All’interno delle famiglio di CPU Intel e AMD abbiamo poi ulteriori suddivisioni che ora andiamo ad analizzare.
- INTEL: le CPU Intel sono conosciute con il nome Intel Core e si dividono in CPU Intel Core a basso consumo e CPU Intel Core ad alte prestazioni. Per identificare queste sottocategorie basta guardare la lettera posta al termine del numero che indica il modello del chip. Le lettere U e P stanno a indicare le soluzioni a basso consumo, mentre quelle ad alte prestazioni si identificano con la lettera H. All’interno di queste due categorie le CPU si dividono poi in Core i3, Core i5, Core i7 e, solo per le CPU H, anche core i9. I numeri indicano il livello di prestazioni in ordine crescente.
- AMD: la divisione delle CPU AMD è del tutto simile a quella delle alternative Intel. Anche qui ci sono CPU a basso consumo indentificate dalla lettera U e CPU ad alte prestazioni che si distinguono invece per la lettera H. La differenza principale sta quindi nel nome, AMD Ryzen, perchè anche qui all’interno delle due categorie appena citate abbiamo un’ulteriore divisione basata su numeri: Ryzen 3, Ryzen 5, Ryzen 7 e Ryzen 9 (solo per soluzioni H).
Al giorno d’oggi le CPU a basso consumo sono comunque in grado di garantire un buonissimo livello prestazionale e sono le soluzioni più indicate per la grande maggioranza degli utenti. Diciamo che tutti coloro che fanno un utilizzo classico del proprio notebook, fatto principalmente di navigazione, consultazione di documenti, gestione mail, videoscrittura, creazione di presentazioni, fogli di calcolo e operazioni assimilabili a queste, possono tranquillamente affidarsi ad una soluzione a basso consumo, sia essa Intel o AMD. Sia in un caso che nell’altro, se il budget ve lo permette, puntate almeno ad un Core i5 o un Ryzen 5, in modo da avere una soluzione che vada bene oggi ma che sia già pronta per supportarvi per diversi anni. Se invece la vostra routine comprende operazioni più complesse come la creazione di contenuti multimediali, la programmazione a livello professionale, modellazione 3D, rendering, conversione di file molto pesanti e simili, allora è corretto puntare ad una soluzione con processore H.
Un altro componente molto importante, anzi, in alcuni casi fondamentale, è poi la GPU. Già perché ad occuparsi del calcolo grafico abbiamo sempre una GPU, che può essere integrata o dedicata.
Le schede grafiche integrate sono così dette perché sono a tutti gli effetti integrate sullo stesso chip della CPU. A livello di prestazioni le schede grafiche integrate sono molto migliorate nel corso degli ultimi anni ma restano indicate per la gestione di tutti i processi più comuni, e pur essendo sufficienti per moltissimi utenti non sono ancora abbastanza potenti per poter affrontare alcune tipologie di processi. Ci sono infatti alcuni software nei quali proprio la GPU è particolarmente coinvolta, e per i quali la presenza di una GPU dedicata può essere determinante.
Modellazione 3D, animazione, video editing, color correction di livello professionale, rendering in tempo reale e ovviamente anche il gaming, sono operazioni che generalmente traggono molto vantaggio dalla presenza di una GPU dedicata. Se avete a che fare con questo tipo di task allora prendete in seria considerazione un notebook con GPU NVIDIA GeForce RTX della serie 30. Per districarsi anche qui tra le sigle si parte dalla RTX 3050 a salire fino alla 3080 Ti, passando per 3060, 3070 e 3080. Sempre per restare all’interno della gamma Asus, parliamo di soluzioni che si trovano all’interno di moltissimi notebook da gaming della serie TUF e ROG ma anche delle soluzioni dedicate ai creator, come gli Zenbook Pro e i Vivobook Pro, o le soluzioni ProArt. All’interno di alcuni prodotti si trovano, da qualche tempo, anche soluzioni con GPU dedicate AMD (come il recente Asus ROG Strix G14 con Radeon RX 6800S) ma, almeno per ora, NVIDIA ha ancora un certo vantaggio in termini di prestazioni e di compatibilità con l’accelerazione hardware di alcuni software, quindi se potete preferite una soluzione con GPU NVIDIA.
Asus ha in gamma anche alcune soluzioni dotate di GPU dedicata esterna. Parlo in particolare dei prodotti gaming della serie ROG Flow che, per mantenere un design ultra portatile offrono una scheda dedicata interna di fascia bassa ma permettono di connettere un accessorio apposito all’interno del quale trova posto una RTX 3080 in grado di girare al massimo delle possibilità. Una soluzione particolare ma che certamente consente di avere un notebook snello da portare in giro tutti i giorni, e una soluzione che vi garantisce molta potenza di calcolo grafico quando siete comodamente seduti alla vostra scrivania.
RAM E STORAGE
Ed eccoci a parlare anche delle memorie. All’interno di un computer portatile ce ne sono di due tipi, la memoria RAM e la memoria di archiviazione. Quali sono le differenze e come scegliere? Ve lo spiego subito
- RAM: la memoria RAM è quella che potremmo definire come la memoria a breve termine del sistema e, come tale, è molto veloce e permette l’accesso ai dati in un tempo ridottissimo. Qui vengono conservati tutti i dati di cui abbiamo bisogno istantaneamente, quindi i dati relativi ai processi in corso e alle applicazioni più utilizzate. Ormai è abbastanza difficile trovare dei notebook con delle RAM lente, anche quelli con moduli non recentissimi sono comunque più che sufficienti per soddisfare adeguatamente le necessità di praticamente tutti gli utenti. Ma soprattutto, quasi sempre, la tipologia e la velocità della RAM è correttamente commisurata al resto dell’hardware e quindi difficilmente potrete sbagliare scelta in relazione a questo parametro. Più facile, invece, sbagliare il giudizio a proposito del quantitativo di RAM necessaria. Il mio consiglio, considerato il peso del sistema operativo e di molti software, è quello di non scendere sotto gli 8 GB di RAM. Oggigiorno è, a mio avviso, il quantitativo indispensabile per avere un prodotto che sia anche un minimo “future-proof”. Se invece nella vostra routine rientra l’utilizzo di applicativi che richiedono un grosso dispendio di RAM, come ad esempio i software di editing, ma anche quelli di progettazione e di modellazione, allora è opportuno salire ad un minimo 16GB, ma se il budget ve lo permette guardate anche ai 32GB; esistono anche soluzioni con 64GB ma sono poche, molto costose e spesso esagerate. Piuttosto che andare su queste opzioni forse è meglio assicurarsi che i vostri 16 o 32 GB siano espandibili.
- STORAGE: la memoria di storage o memoria di archiviazione è invece quella nella quale si conservano tutti i dati a cui non è necessario accedere in maniera rapidissima. Insomma, è dove verranno conservate tutte le vostre foto, i vostri documenti e la grande maggioranza degli altri dati. Proprio per questo motivo si parla di capacità molto più elevate rispetto alla RAM e di memorie che non sono, ovviamente, altrettanto veloci. Una volta vi avrei detto di fare attenzione alla tipologia di memorie, quando ancora convivevano i vecchi HDD meccanici e i più recenti dischi a stato solido o SSD. Oramai, fortunatamente, è quasi impossibile trovare ancora soluzioni con HDD ma, nel caso, stateci ben lontani. Detto questo, quanta memoria vi serve? Difficile dirlo così su due piedi. Un buon esercizio che potete fare è andare a controllare quanta memoria ha il vostro vecchio PC o notebook. Se quel quantitativo vi è bastato fino ad oggi potete rimanere sulle stesse dimensioni, altrimenti aumentatelo (ovvio!). Se invece dovete acquistare un notebook da zero allora diciamo che 512GB è una soglia sicura per la maggior parte degli utenti, mentre 256GB possono bastare soprattutto se state pensando di conservare i file più pesanti su un disco esterno. Anche qui, se non siete certi assicuratevi comunque che l’SSD sia aggiornabile.
TUTTO IL RESTO
Ci sono poi altri elementi che sono meno impattanti ma è cui comunque giusto dare un’occhiata. Tra questi troviamo la connettività WiFi che è tuttavia ormai buona sulla maggior parte delle soluzioni. Fate poi caso anche alla dotazione di porte che è sempre più spesso molto stringata; potrebbe essere utile controllare di avere sia USB-A che USB-C. Fate caso anche alla stabilità della tastiera e alla scorrevolezza del touchpad ma soprattutto, tra due soluzioni simili valutate i materiali e la solidità della costruzione.
Non possiamo poi non citare la batteria, che può essere più o meno capiente ma la cui durata non è quantificabile oggettivamente. Possono esserci notebook con batterie molto grandi ma che durano meno di altri con batterie meno capienti; questo perché hanno un hardware che consuma di più e che porterà sicuramente altri vantaggi. In generale, per avere un’idea della durata, il consiglio può essere quindi quello di dare un’occhiata ai dati dichiarati dai produttori considerando sempre uno scarto in negativo di almeno il 15-20%.
E infine il budget, è ovvio infatti che quelle che vi ho dato qui sono solo delle indicazioni di massima, che vanno poi mixate con la disponibilità economica di ognuno. Quello che posso dirvi in generale è che, la giorno d’oggi, la cifra minima per l’acquisto di un notebook discreto si aggira intorno ai 4-500 euro. Sotto questo valore il rischio è di avere tra le mani una soluzione già vecchia, che vi porterà a cambiarla molto più rapidamente. Se il vostro budget è inferiore e non avete fretta allora piuttosto aspettate qualche mese, mettete da parte qualcosa in più e acquistate una soluzione più avanzata. Nel tempo questa scelta verrà ripagata.
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