A sei settimane dal lancio è stato completato il dispiegamento in orbita della sonda Juice diretta verso le lune di Giove. Lo rende noto l’Agenzia spaziale europea.
Dopo aver messo in posizione tutti i pannelli solari, le antenne e i vari componenti che erano stati ‘impacchettati’ per resistere al lancio, come ultimo step si è proceduto a sistemare le sonde e le antenne dello strumento Rpwi (Radio & Plasma Wave Investigation). Il suo funzionamento è stato verificato dalle squadre a terra così come quello degli strumenti J-mag, Radem, Gala e della fotocamera ottica italiana Janus (Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator).
Quest’ultimo strumento è stato attivato la settimana scorsa, quando Juice si trovava già a 8 milioni di chilometri dalla Terra: per verificare tutte le sue funzionalità hardware e software, Janus è stato comandato quasi in tempo reale dall’European space operation center (Esoc) a Darmstadt.
Lo strumento (realizzato da Leonardo sotto la responsabilità dell’Agenzia Spaziale Italiana con il contributo e la guida scientifica dell’Università Parthenope di Napoli e dell’Istituto nazionale di astrofisica) è equipaggiato con un sistema di 13 filtri (cinque a banda larga e otto a banda stretta) distribuiti nell’intervallo spettrale dal visibile al vicino infrarosso. Quando inizierà la fase di raccolta di dati scientifici, permetterà di indagare le lune Ganimede, Callisto ed Europa per cercare di capire se sotto la loro superficie ghiacciata possono ospitare forme di vita. Janus raccoglierà dati anche sull’intensa attività vulcanica di Io, sul sistema di anelli di Giove e sui processi che avvengono nella sua atmosfera.
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