Oggi abbiamo le tariffe più basse d’Europa ma dopo la vendita della Rete TIM rischiamo un brusco aumento.
Dai 18 ai 21 miliardi di euro per acquistare la Rete TIM: sono i valori delle due offerte che gareggiano, una del fondo KKR, l’altra della cordata guidata dalla finanziaria pubblica Cassa Depositi e Prestiti.
Per gli azionisti francesi di maggioranza di Vivendi sono comunque insufficienti e sono pronti a mettersi di traverso nell’assemblea degli azionisti e con un lungo e gravoso contenzioso legale.
Gli azionisti di maggioranza contestano anche il super premio che l’attuale amministratore delegato Labriola potrebbe riscuotere in caso di apprezzamento del titolo che arriverebbe facilmente dopo la conclusione della vendita.
Il rischio non è solo per la parte di TIM, la SerCo dei servizi che rimarrebbe con dieci miliardi di debito ed esuberi di personale che nemmeno la nuova ondata di pensionamenti anticipati già messa in cantiere e operativa può smaltire.
Un’operazione finanziaria di queste dimensioni non può non portare, anche in tempi brevi, a un feroce innalzamento delle tariffe Internet che oggi sono fra le più basse in Europa ma che rapidamente potrebbero innalzarsi senza che la concorrenza possa attenuarne l’impatto, essendo più che altro concorrenza fra gestori di servizi che usano e accedono a una stessa Rete.