La fibra ottica sta ormai raggiungendo gran parte del Paese. Seppur il digital divide resti una triste realtà, è dall’etere che arriva un aiuto concreto per tutti coloro che vivono in zone più remote e difficilmente raggiungibili con le classiche dorsali. Si parla tanto di 5G e di reti mobile ad alta efficienza (in cui rientra anche il 4G+ o LTE Advanced) e allora perché non cominciare a sfruttarle a dovere anche nel residenziale?
Oggi vi racconto così la mia esperienza come un qualsiasi altro cittadino che, vivendo da solo, si è chiesto se valesse la pena spendere 25/30 euro al mese per avere una rete Gigabit a casa. Mi trovo a Milano e in questo sono certamente avvantaggiato, avrei infatti a disposizione una FTTH (Fiber-to-the-Home) fino e oltre il Gigabit con i soliti provider ma, a conti fatti, mi sono reso conto che potrei farne a meno e, così, ho messo in piedi nell’ultimo mese un esperimento.
Nessuna “spintarella” da qualche operatore, nessun favore o copertura extra, mi sono comportato come qualsiasi altro cliente e in rete ho cercato una tariffa adeguata alle mie esigenze, questo è il risultato.
UN PO’ DI CONTESTO, A OGNUNO LA PROPRIA RETE
Prima di iniziare vorrei subito chiarire che questa soluzione NON va bene per tutti, anzi, potrebbe risultare stretta a tanti. Nel mondo della tecnologia in generale bisogna tuttavia saper delineare i propri confini e non farsi abbindolare dalle cose più scintillanti, cercando piuttosto le soluzioni realmente utili alle esigenze del momento. Vivo e lavoro in città, in redazione abbiamo una rete Gigabit e dunque svolgo lì tutte le mie operazioni più onerose (in termini di connettività): trasferimenti, download e altro ancora.
In casa, dunque, ho utilizzato per mesi il mio solo smartphone che, all’occorrenza, fornisce rete in hotspot senza limiti. Possiedo infatti una tariffa “Unlimited” con Giga infiniti, ma tutti sappiamo che la funzione hotspot è sempre un po’ ballerina e consuma tanta energia, lo smartphone fatica molto soprattutto quando i trasferimenti diventano onerosi. Un’altra problematica, poi, è sorta non appena ho cercato di collegare i vari dispositivi smart come Echo Show, Echo Dot, Smart TV e luci LED Philips Hue.
Insomma, connessione illimitata ma scomoda da utilizzare, e quindi?
Visto che vivo da solo e in casa ci sto anche poco ho pensato ad un’alternativa, sfruttando anche il fatto che l’Italia è uno dei Paesi in Europa con il costo per Gigabyte più basso. Incredibile ma vero, in tanti altri Stati come la Germania il costo della rete mobile è ancora alto, molto alto. Secondo il sito Cable.co, che mette insieme tutte le tariffe sul mercato, in Italia paghiamo una media di 0,27$ (0,24€) per singolo gigabyte, mentre i cugini francesi pagano 0,41$ (0,36€), quelli spagnoli 1,24$ (1,10€), i tedeschi 3,38$ (3€) e gli svizzeri addirittura 5,24$ (4,65€) per gigabyte.
Facendo dei rapidi confronti su alcuni siti web mi sono accorto che, con meno di 10 euro, in Italia si possono avere tariffe con decine, anzi, centinaia di gigabyte, un’occasione da sfruttare una volta che abbiamo un primato utile. Come detto all’inizio di questo capitolo, le esigenze di ognuno sono diverse, seppur io viva in un mondo molto connesso ho il “vantaggio” di conoscere bene le mie esigenze; applicare quindi una simile strategia su nuclei più ampi, di due o tre persone, potrebbe diventare complesso se non inutile.
LA SCELTA DELLA SIM: QUALE PRENDERE?
Non sarò certo io a dirvi quale operatore scegliere, ma bisogna fare qualche valutazione più approfondita prima di andare avanti e considerare di cosa abbiamo bisogno: un modem LTE, una SIM con un piano dati decente e buona copertura. In città quest’ultimo passaggio è scontato, per questo motivo vi anticipo che a questa prova ne seguirà una seconda il mese prossimo realizzata da Matteo in un’area del tutto diversa, in un piccolo centro del Piemonte con molte più limitazioni nella disponibilità delle connessioni.
Per la SIM ho quindi eseguito qualche breve prova e così ho puntato subito su una delle offerte di Ho.mobile (su rete Vodafone). Purtroppo ho perso solo tempo: per qualche motivo infatti il modem che ho a disposizione non “digerisce” bene una SIM con piano mobile e non sono mai riuscito a navigare. Avendo a disposizione in redazione una SIM di Very Mobile (rete Wind) ho fatto una prova, verificato il funzionamento e passato così all’attivazione di una nuova SIM con questo MVNO. Nel mio caso ho ottenuto con 5,99 euro al mese 100GB (c’è una promo di mezzo), ma le tariffe e le offerte si susseguono a ritmo incessante e nel momento in cui leggete questo articolo potrebbe essere disponibile altro.
La sostanza comunque non cambia: nel range compreso tra i 5,99€ e i 7,99€, trovate numerose offerte di svariati operatori tradizionali e virtuali, ve ne cito qualcuno: Spusu, Ho., Very Mobile, Tiscali, Kena e Iliad. Per TIM e Vodafone bisogna salire un po’ di prezzo, ma non troppo, la prima, ad esempio, si trova infatti a circa 10 euro (con 70GB).
E POI SERVE IL MODEM GIUSTO
A tale scopo serve ovviamente un modem LTE, con slot per le SIM card e capace di ricevere i segnali mobili in 4G e 5G. Non entrerò quest’oggi nello specifico delle reti, che siano di quinta o di quarta generazione conta relativamente poco al momento, gli operatori sono infatti generosi (in Italia) ma spesso limitano le velocità di trasferimento. Nel mio caso, ad esempio, sia con Ho.mobile sia con Very Mobile non si va oltre i 30 Mbps in download e in upload.
Il mio consiglio è quello di dotarsi di un dispositivo che sia all’altezza del proprio appartamento, dual-band e possibilmente 5G, così da esser pronti ai prossimi upgrade. Diffidate dei modelli troppo economici, non tanto per le prestazioni quanto per i sistemi d’installazione e personalizzazione della rete: modem più costosi, come il Fritz!Box 6890 che ho a disposizione, vantano una piattaforma estremamente completa che permette di entrare nei minimi dettagli. Poter limitare la banda a certi dispositivi, realizzare delle sotto reti per gli ospiti e controllare tutti gli accessi può fare la differenza se si considera un piano dati “finito”.
IL MIO PRIMO MESE… AGLI SGOCCIOLI
Quando ho iniziato a scrivere questo articolo mancavano poche ore al termine del mio mese con Very Mobile e i suoi 100GB, trenta giorni in cui non ho risparmiato nulla e fatto esattamente quello che avrei fatto se avessi avuto a disposizione una rete in fibra o ADSL tradizionale. Ho quindi connesso tutti i miei dispositivi smart, lavatrice compresa, navigato in rete e fornito la password agli ospiti che si sono trattenuti qualche giorno tra le mie mura.
Non avendo particolari esigenze mi sono così reso presto conto che il grosso dei dati vengono richiesto dalla smart TV, un modello 4K che quindi non lesina quando si tratta di guardare un contenuto alla massima risoluzione in una delle piattaforme streaming che ho a disposizione: Netflix, Prime, Disney+ e Dazn. Le ho utilizzate tutte e quattro nel corso dell’ultimo mese e, complice anche il freddo del Nord Italia, ho passato più serate del solito nel calduccio di casa a guardare qualcosa.
La “fame” di contenuti on-demand è quindi il fattore cruciale da considerare se si pensa ad una soluzione simile, visto che un film in 4K su una di queste piattaforme può pesare anche 4-6 GB e, se siete dei binge watcher (ovvero fruitori di programmi televisivi oltre un tempo consueto). Tra qualche viaggio e impegni vari non rientro di certo all’interno di questa categoria e non sono mai andato oltre i 2-3 film a settimana, fatto che mi ha permesso di arrivare alla fine del mese agli sgoccioli, anzi, a zero.
IL VANTAGGIO DEI PIANI, SEMPRE RINNOVABILI
Non avendo puntato sul risparmio dei dati ho fatto ciò che dovevo anche l’ultimo giorno del mese rimasto e, così, ad un certo punto il contatore ha toccato lo zero. Niente panico, il bello di questi generosi piani tariffari è che si possono rinnovare prima del tempo, basta infatti avere credito e pagare. Nel mio caso ho quindi speso altri 5,99€ e riavuto subito a disposizione i Gigabyte iniziali, con un giorno di anticipo; per un simile prezzo, il compromesso è più che accettabile.
INSOMMA, FUNZIONA O NO?
Dipende, per me il “gioco” ha funzionato. Con pochi euro ho a disposizione una rete WiFi abbastanza stabile, non certo velocissima ma in grado di supportare tutti i dispositivi connessi: un portatile, una smart TV (anche in 4K), un hub Philips Hue e tutte le luci LED connesse (4 al momento) e due Echo Show, uno da 5 ed uno da 10 pollici. I “trenta mega” sono sufficienti in questo piccolo ecosistema, tuttavia potrebbero risultare stretti in ambienti più ampi e con più persone che attingono alla stessa fonte; non penso tanto al web browsing online o all’ascolto della musica, ma alla fruizione di più contenuti video. Ecco, quello potrebbe essere un collo di bottiglia.
La soluzione è quindi risultata idonea alle mie esigenze, questo perché dispongo come tanti di una rete molto rapida in ufficio (dove passo gran parte delle mie giornate) e un piano altrettanto generoso sullo smartphone. A conti fatti risparmio circa 20 euro al mese e la cosa non mi dispiace, ma non credo che questo possa essere un punto di arrivo.
A mio modo di vedere le reti mobile “in casa” saranno sempre più frequenti nel prossimo futuro, grazie anche al 5G che pian piano si sta facendo strada e promette velocità notevoli senza la presenza o necessità della cara e vecchia fibra. Speriamo soltanto che le tariffe non si andranno ad eguagliare con quelle della fibra, ormai piuttosto allineate. Assumerà ancor più importanza il dispositivo di controllo della rete, il modem: sarà infatti fondamentale mettersi in casa dei modelli avanzati e potenti a sufficienza per ricevere e far rimbalzare i segnali tra le mura delle nostre case, in tutta sicurezza.
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