Eccezioni per librerie, cartolerie, ferramenta, florovivaistica, ceramica, macchine agricole dal 14 aprile. Presiederà all’organizzazione della “fase due” una task force guidata dal manager Vittorio Colao
(foto: Ivan Romano/Getty Images)
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato, in una conferenza stampa tenutasi nella serata del 10 aprile, l’adozione di un nuovo decreto in cui vengono prolungate le misure di restrizione contro il coronavirus fino al 3 maggio. “È una decisione difficile, ma necessaria di cui mi assumo tutta la responsabilità politica”, ha spiegato in diretta Facebook. La data è stata scelta, dopo giorni di consultazioni con le regioni e le parti sociali. La data del 3 maggio sarà valida per tutte le attività produttive perché, come ha sottolineato il premier, “l’Italia non è ancora nelle condizioni di ripartire”. Ma faranno eccezione alcune attività: librerie e cartolerie, produzione di macchine agricole, ceramica, commercio all’ingrosso di materiale per ferramenta, florovivaistica. Queste ultime potranno riaprire già dal 14 aprile.
“Secondo il comitato tecnico scientifico, le misure di contenimento stanno dando i propri frutti”, ha sottolineato Conte. Un segnale positivo che sembra mostrare come il governo si stia preparando alla cosiddetta “fase due” cioè quella che, nei giorni scorsi, Conte aveva definito “di convivenza con il virus”. L’obiettivo è sempre lo stesso, però: procedere con cautela perché, come ha osservato anche il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli, “bisogna evitare a tutti costi una seconda ondata che potrebbe vanificare tutti gli sforzi compiuti finora”.
Pensando alla fase due
Come scrive Il Sole 24 Ore, il pressing delle associazioni imprenditoriali italiane è diventato molto forte. Confindustria Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto hanno già sottoscritto un’agenda in cui sono elencate imprese e aziende che dovrebbe riaprire nel “breve periodo”. Il premier Conte, durante la conferenza stampa, ha parlato anche a queste associazioni.
Il governo, in base a quest’ultimo decreto, ha nominato un comitato d’esperti, presieduto dall’ex amministratore delegato di Vodafone Vittorio Colao, e istituito un protocollo di sicurezza che regoli e presieda la fase di apertura delle attività lavorative. Il tutto dovrà passare il vaglio del comitato scientifico al lavoro col governo che, da giorni, spinge per una ripresa “cum grano salis” in cui si preservi la salute dei dipendenti all’interno delle vari sedi e che, soprattutto, vengano evitati assembramenti che potrebbero far salire nuovamente la curva dei contagi. Chi potrà, quindi, continuerà a lavorare da remoto utilizzando tutti gli strumenti utili per lo smart working.
Mentre per chi deve recarsi obbligatoriamente sul posto di lavoro, si pensa di prevedere turni alternati divisi per orario o fasce giornaliere. E anche i mezzi pubblici dovranno adeguarsi a ricevere nuovamente il traffico dei pendolari: sicuramente si dovrà viaggiare distanziati e a file esterne.
A queste misure di carattere sociale, se ne potrebbero aggiungere altre di tipo sanitario. Walter Ricciardi, rappresentante per l’Italia dell’Oms, sempre al Sole 24 Ore ha spiegato che l’apertura delle attività dovrebbe andare di pare passo con “il testing e il tracking cioè effettuando più tamponi e test sierologici per capire chi è già venuto a contatto con il virus”. A questo si dovrebbe aggiungere anche un’app per il tracciamento così da rendere efficaci tutte le misure adottate fino a questo momento.
Leggi anche