La curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia si prepara a superare 300.000 casi, anche se sale più lentamente rispetto a due settimane fa. Tuttavia è molto difficile prevedere un picco perché potrebbero entrare in gioco elementi nuovi, come è accaduto poco prima di Natale. Lo ha detto all’ANSA il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’. Considerando l’attuale tempo di raddoppio dei casi positivi e sulla base dei dati degli ultimi giorni, “a partire da oggi la previsione è che i casi si avvicinino a 300.000; li vedremo crescere e superare questo valore fino a venerdì”.
“Rispetto alla settimana scorsa si nota un positivo rallentamento, ma – ha detto ancora Sestili – non si osserva la crescita vertiginosa avvenuta tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022”. In quel periodo la crescita settimanale aveva raggiunto incrementi fino al 140%, mentre negli ultimi giorni la crescita è compresa fra il 30% e il 50%. “Il rallentamento potrebbe indicare che non siamo così lontani dal picco, ma – ha osservato l’esperto – le previsioni sono difficili perché non sappiamo se ci sono variabili che potrebbero entrare in gioco e che non stiamo considerando”. La lezione arriva da quando è accaduto prima di Natale, “quando si osservava un andamento simile e si ipotizzava un picco a 30.000 casi”. Poi la circolazione rapidissima della Omicron ha cambiato le carte in tavola.
Per questo “serve molta attenzione”. Tra le incognite potrebbe esserci l’eventuale incremento dei casi positivi dovuto alla riapertura delle scuole: “l’impressione è che le scuole non possano incidere su livelli di contagio così alto, ma riapertura recente impone cautela nell’analisi della previsione di un picco”.