Anni di progetti e collaborazioni hanno finalmente portato ad un risultato che gli Stati Uniti attendevano da anni, sin da quanto il programma Space Shuttle fu definitivamente chiuso. Con la prima missione operativa Crew -1 si inaugura un nuovo ciclo di viaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale, gestiti completamente in suolo statunitense.
L’indipendenza è stata raggiunta nuovamente e non accadeva da luglio del 2011, quando la missione STS-135 concluse l’era Space Shuttle. Gli Stati Uniti e la NASA non dovranno più affidarsi alle navicelle russe Soyuz per raggiungere la ISS e questo è un grande traguardo, figlio della partnership con SpaceX che ha portato alla concretizzazione del Commercial Crew Program. La recente certificazione NASA attesta che la navicella Crew Dragon è stata sviluppata proprio per questo scopo, potremmo quasi definirla come un mezzo privato per il trasporto verso la ISS, dove i clienti sono principalmente gli astronauti NASA che ogni 6 mesi affronteranno viaggi di andata e ritorno a cadenza regolare.
Con la missione Crew-1 raddoppia l’equipaggio, sono 4 gli astronauti rispetto ai 2 (Behnken e Hurley) che hanno viaggiato con la missione Demo-2 della scorsa primavera. Gli astronauti Michael Hopkins, Victor Glover e Shannon Walker della NASA e Soichi Noguchi della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) saranno trasportati sulla ISS a bordo della navicella Crew Dragon grazie alla spinta di un razzo Falcon 9. A proposito, chi non sapesse come funziona un razzo aerospaziale potrà trovare alcune risposte nel nostro speciale che vi riproponiamo a seguire.
NASA e SpaceX sanno bene che avranno gli occhi di tutti puntati addosso, pertanto hanno fatto tesoro della precedente esperienza conclusasi positivamente ed hanno modificato la Crew Dragon introducendo diverse migliorie.
Si è lavorato al rafforzamento dello scudo termico, poichè l’analisi del precedente componente ha rivelato alcune aree particolarmente erose dal calore sofferto in fase di ritorno. Discorso simile anche per i paracadute che, nonostante abbiano funzionato correttamente, hanno richiesto un aggiornamento riguardo le tempistiche di dispiegamento. Ora l’apertura dei paracadute sarà anticipata leggermente per garantire un atterraggio ancora più preciso.
Infine forse non tutti ricorderanno che, in occasione del ritorno a Terra della missione test Demo-2, ad attendere la Crew Dragon nell’oceano ci furono decine di barche nonostante il lavoro di contenimento e chiusura della zona messo in atto. Stavolta la NASA vuole evitare che si verifichino problemi simili pertanto ha lavorato a stretto contatto con la Guardia Costiera per creare un anello sicuro di circa 16 km attorno alla zona d’ammaraggio della Crew Dragon.
Dunque è tutto pronto per domani sera (il lancio ha subito 1 giorno di ritardo causa vento eccessivo), la partenza avverrà dal Launch Complex 39A al Kennedy Space Center della NASA, in Florida, alle 7:27 PM EST, che da noi saranno le 01:27 del 16 novembre.
L’orbita sarà raggiunta in circa 12 minuti, successivamente l’equipaggio trascorrerà 8 ore e mezza a bordo della Crew Dragon prima di attraccare alla ISS, operazione che dovrebbe essere portata a termine alle 10.20 di domenica. Sulla ISS troveranno compagnia e si uniranno ai cosmonauti russi, Sergey Ryzhikov e Sergey Kud-Sverchkov e l’astronauta della NASA, Kate Rubins.
Appuntamento a domani per i più coraggiosi e per i nottambuli che vorranno seguire in diretta l’evento. L’appuntamento potrà essere visto in diretta a partire dalle 21:30 su NASA TV dal link a seguire.
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Nota: aggiornato con rinvio missione alle 21