Realizzato grazie ai Big Data il primo ‘ritratto’ digitale di Covid-19: descrive i sintomi della malattia, l’evoluzione e le conseguenze sull’organismo basandosi sulle cartelle cliniche elettroniche di oltre 27.000 pazienti, condivise agli inizi della pandemia da 96 ospedali di Italia, Stati Uniti, Francia, Germania e Singapore con l’obiettivo di creare una piattaforma comune per aumentare la reattività in caso di emergenze sanitarie.
I risultati sono pubblicati sulla rivista npj Digital Medicine dal consorzio internazionale 4CE (Consortium for Clinical Characterization of Covid-19 by Ehr), guidato dalla Harvard Medical School. L’Italia partecipa con il Policlinico di Milano, l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri e l’Università di Pavia.
“Covid-19 ha colto il mondo di sorpresa e ha evidenziato importanti lacune nella nostra capacità di usare le cartelle cliniche elettroniche per identificare spie utili a reagire a una pandemia mutevole”, spiega Isaac Kohane della Harvard Medical School. “La nuova piattaforma che abbiamo creato dimostra che possiamo superare alcune di queste sfide e raccogliere rapidamente dati cruciali che ci possono aiutare ad affrontare la malattia al letto del paziente e oltre”.