
Ma dopo l’accordo tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l’Unione Europea, i dazi sulle auto non erano scesi al 15%? Pare che non sia così semplice. Dopo l’accordo, l’industria auto aveva iniziato a fare i conti di quanto sarebbero pesate le nuove tariffe doganali ma nel pomeriggio di ieri è trapelata la notizia che per il momento la nuova aliquota non riguarderebbe l’industria automobilistica. Infatti, da Bruxelles fanno sapere che l’ordine esecutivo di Trump che riconduce al 15% i dazi sulla maggior parte delle importazioni dall’Unione europea, ha lasciato fuori, almeno per il momento, il settore delle auto, componentistica inclusa.
DAZI RIDOTTI OPPURE NO?
Insomma, sembra che per il momento l’industria automotive non potrà godere delle tariffe ridotte e questo è un grosso problema, sebbene da Bruxelles facciano sapere che continueranno a lavorare con gli USA per trovare un’intesa. Nei prossimi giorni si attendono quindi novità anche perché i nuovi dazi frutto dell’accordo USA-UE entreranno in vigore il 7 di agosto. Dunque, c’è ancora un po’ di tempo per trovare un ulteriore accordo. C’è comunque molta incertezza su quello che sta succedendo. Se non arriverà la nuova aliquota, l’industria automotive e quella della componentistica dovranno sottostare ai dazi del 27,5%, aliquota composta dal 25% voluto da Trump più il 2,5% già presente prima dell’insediamento del nuovo Presidente americano.
Insomma, ci sono ancora molti dubbi su quello che succederà. Dazi al 27,5% andrebbero a pesare come macigni sulle case automobilistiche europee. I dati dell’ultima semestrale di diversi marchi del Vecchio Continente hanno già messo in chiaro che le tariffe doganali volute da Trump rappresentano un’importante voce negativa nei bilanci. Non si può quindi fare altro che attendere per capire che succederà e se anche l’industria auto potrà godere dei dazi ridotti oppure no.