Il mondo del tech non si è mai fermato, ha ovviamente decelerato in certi momenti e ancora adesso vive di sussulti e crisi che non lasciano certo la massima libertà di movimento ai produttori, piccoli e grandi. Ma una cosa è certa: poter raccontare dal vivo certe storie, per noi addetti ai lavori, non ha prezzo. Non importa quanto buono sia il sistema di webcam e casse che ci proietta in videochiamata all’interno delle varie cornici digitali.
Finalmente le aziende del settore – come Motorola – tornano ad aprire le loro porte, anche quelle un po’ segrete, in attesa che anche la Cina torni in una sorta di normalità che preveda giornalisti stranieri e meno restrizioni. E quindi valigia leggera, passaporto e via nel quartier generale della casa alata a Chicago per conoscere più da vicino il loro presente e, soprattutto, il futuro.
OLTRE TECNOLOGIA E SPECIFICHE
Tutti i produttori del tech tengono a sottolineare i numeri positivi e le sole buone notizie, ma noi sappiamo che la moneta ha sempre una doppia faccia. Motorola, ad esempio, in questi ultimi anni ha vissuto un momento “di stanca” della sua lunga storia e, adesso, sta cercando le giuste chiavi per scalare le classifiche globali e posizionarsi più in alto. Obiettivo non certo irraggiungibile, anche perché in alcuni mercati come quello sudamericano già si corre a tutta birra (in Brasile sono infatti al secondo posto assoluto).
La verità però non è nascosta, in questi giorni a tu per tu con l’azienda ho apprezzato molto la sincerità: stare vicino ai vertici per più decenni non è forse possibile, certe flessioni sono fisiologiche e con la tecnologia mobile che evolve così rapidamente bisogna fare i conti con qualche up e down. Per chi ha una storia lunghissima come quella di Motorola – probabilmente l’unica sopravvissuta degnamente tra quelle più “datate” – già esserci e poter ancora dire la propria è una grande vittoria.
Proprio la tecnologia è stata al centro di una delle sessioni dei meeting di Chicago, ma non come vi aspettereste. In Motorola, infatti, ci tengono a ribadire che non hanno alcuna voglia di rincorrere “tech and specs“, ovvero “tecnologie e specifiche tecniche”. Questo non significa certo che non abbiano intenzione di innovare ed evolversi, piuttosto non alimentare quella frenetica maratona in cui si guarda solo memoria RAM, milliampere, processori e chissà cos’altro. Il focus si sposta così sulle funzioni, sul mettere a punto “le macchine” a 360 gradi e portare un valore aggiunto che sia davvero percepibile dagli utenti. Ci sono già riusciti? Ancora no, a mio avviso, ma la strada che hanno (da poco) intrapreso potrebbe essere quella giusta.
LE SPALLE LARGHE (GRAZIE A LENOVO)
Il loro obiettivo è di riportare in alto il brand, in una posizione più consona, e farlo seguendo un percorso che prevede diversi step oltre al “semplice” dispiegamento di una line up convincente, completa e al passo con i tempi. Questa seconda metà del 2022 vedrà quindi Motorola molto attiva, sotto diversi fronti, anche quello più sperimentale. Penso infatti ai progetti più particolari che stanno portando aventi con il resto del gruppo, uno su tutti il connubio smartphone e occhiali VR firmati Lenovo.
Nei mesi scorsi, infatti, Motorola è divenuta partner dei San Diego Padres, squadra della lega di baseball americana (MLB) che avrà a disposizione una sala “Hall of Fame” dove si potrà giocare con la realtà aumentata. il sistema, che io stesso ho avuto la fortuna di provare, non prevede tuttavia nessun pesante “zainetto PC” o hardware connesso da mille cavi, il cervello è un Edge 30 Pro. Quest’ultimo si collega con un cavo type-C ai ThinkReality A3 di Lenovo, basati su piattaforma Snapdragon XR1 e con due display stereoscopici a 1080p che proiettano un campo visivo di oltre 50 gradi.
Due dispositivi leggeri (gli occhiali sono sotto i 130g) e capaci di offrire già una buona qualità di gioco e reattività, mi sono personalmente divertito a lanciare e cercare di centrare gli obiettivi, riscoprendo un VR piacevole e finalmente all’altezza delle mie aspettative. Magari è stata la recente l’esperienza con gli Spectacles 4 di Snapchat che mi ha gettato un po’ nello sconforto… Al di là di questo, è chiaro che essere all’interno di un gruppo così forte come quello Lenovo apre delle porte che per altri competitor sono inesistenti o più complesse.
L’esperienza e il know how acquisito in ambito computing, infatti, si riflette anche sulla piattaforma “Ready For”, un ambiente desktop disponibile su molti degli ultimi Motorola di fascia alta e medio alta che sta evolvendo verso una direzione più che allettante. Già adesso è uno dei migliori software mobile del suo genere, ma le prossime release potrebbero cominciare a fare davvero la differenza.
5G A TUTTO SPETTRO
Il bello di parlare di 5G negli Stati Uniti è che lo spettro mmWave non è una chimera ma una realtà, il che significa avere a che fare con le vere reti di quinta generazione di cui tanto si è parlato negli ultimi anni. Motorola è da sempre in prima linea nello sviluppo di nuove tecnologie in ambito connettività e, anche per questo, molti dei suoi dispositivi sono già pronti ad uno switch non appena le infrastrutture europee saranno adeguate.
Cosa significa? Il Moto Edge 30 Pro che mi ha seguito in questa trasferta (non perdetevi il video che trovate all’inizio e alla fine di questo articolo), ad esempio, è già in grado di raggiungere i 4 Gbps in download. Velocità supersoniche per i nostri standard, e non ci sono al momento operatori che le offrono ma, non appena ci arriveremo, alcuni saranno più pronti di altri.
Non si tratta in ogni caso di una mera gara di velocità, il 5G a bassissima latenza permette di aprire nuovi scenari e la miniaturizzazione di modem e antenne sta già rendendo possibile la creazione di inedite soluzioni (anche in ambito IoT). Una di queste è la cosiddetta “5G Neckband“, in pratica uno smartphone (Motorola) senza schermo che si indossa al collo e traccia la posizione di chi lo indossa millimetricamente. In una delle demo a cui abbiamo preso parte, ad esempio, la NeckBand attiva e connessa ad un sistema audio con più speaker distribuiti intorno ad una stanza permetteva una modulazione del suono che insegue chi la porta al collo.
Mi spiace non potervi raccontare di più, di sicuro saranno dei mesi interessanti per il settore e le novità non mancheranno di certo.
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(aggiornamento del 07 luglio 2022, ore 20:07)