L’ultimo rapporto dell‘ESA, pubblicato annualmente dal 2017, mostra quanto stia peggiorando il problema dei detriti presenti nell’atmosfera del nostro pianeta. Secondo i dati, ci sono oltre 35.000 oggetti monitorati dalle reti di sorveglianza, di cui circa 26.000 sono pezzi di detriti più grandi di 10 cm.
Il rapporto suggerisce che, nonostante i miglioramenti per mitigare questa enorme quantità di materiale, la spazzatura continua ad accumularsi. Tanto che stiamo creando “un ambiente insostenibile a lungo termine”, afferma il rapporto.
Proprio questa settimana, SpaceX ha rivelato che i 6.200 satelliti della sua megacostellazione Starlink hanno dovuto effettuare quasi 50.000 manovre anticollisione nell’ultimo anno, schivando detriti e spazzatura nell’orbita terrestre bassa. L’azienda ha avuto anche un quasi incidente a terra a maggio, quando detriti di una delle sue capsule Crew Dragon sono precipitati sulle montagne della Carolina del Nord, rischiando di colpire residenze private.
Il rapporto dell’ESA descrive anche come l’umanità stia lanciando più satelliti che mai nello spazio, spinta dall’aumento delle iniziative commerciali. L’ESA afferma che oltre 6.000 dei satelliti attivi al mondo si trovano in orbita terrestre bassa, ad un’altitudine tra i 500 e i 600 chilometri.
Questa regione è sempre più congestionata e l’ESA sottolinea che la situazione peggiorerà: la maggior parte dei satelliti lanciati nel 2023 verrà indirizzata verso quelle altitudini. Se i detriti dovessero collidere o esplodere, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Sembra una situazione critica, ma ci sono alcuni segnali positivi. Il rapporto indica anche un aumento degli sforzi per mitigare i detriti spaziali attraverso la deorbitazione di carichi utili e stadi superiori di razzi esausti.
Ci sono stati anche un forte aumento di rientri incontrollati di carichi utili nel 2023. Oltre 600 oggetti sono precipitati verso la Terra in modo incontrollato. Nonostante i miglioramenti negli sforzi di mitigazione, c’è ancora una mancanza di conformità, con molti carichi utili di grandi dimensioni che al termine della loro missione non vengono rimossi dall’orbita in modo corretto. Si tratta di spazzatura che non cadrà a breve.
L’ESA prevede che il numero di collisioni catastrofiche inizierà a salire in modo significativo, anche se questa previsione riguarda i prossimi secoli, fino al 2225, con aumenti minori nei prossimi decenni.