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Quando si fa una ricerca online la SERP mostra spesso una serie di risultati in prima posizione caratterizzati da annunci pubblicitari. Nel digital marketing vengono infatti adottati questi sistemi proprio per “mettersi in vetrina” e farsi notare più facilmente. Si tratta appunto di una modalità chiamata display advertising che, sui media digitali, permette di mettere in collegamento l’utenza che effettua la ricerca con il servizio o il sito web, con lo scopo ultimo di incrementare le vendite o i lead. Pertanto, la finalità del display advertising non è direttamente quella di pubblicizzare un prodotto o un servizio, bensì invogliare la persona che ne entra in contatto a compiere un’azione. Quest’ultima, di solito, è il click sull’annuncio che, reindirizzando al sito dell’inserzionista, monetizza.
Come utilizzare il digital marketing
Lo scopo del digital marketing non è perciò quello di vendere, ma di farsi notare dagli altri. Gli “altri” non sono solo possibili clienti, ma anche aziende, in modo da differenziare da esse. Per questo motivo il posizionamento, la segmentazione del settore e tutte le relative mosse strategiche legate ad esse, hanno l’unico scopo di rendere più autorevole la brand awareness. Questo perché, soprattutto quando si parla di digital marketing, la concorrenza è in continuo aumento.
Per questo motivo si cerca di indirizzare sempre più visibilità verso un’azienda a discapito di altre, cercando di farsi pubblicità attraverso il posizionamento in lato delle campagne che possono fare leva su diversi supporti. Di questi ne parte proprio il display advertising, utilizzato sempre da più PMI che lo scelgono per rendere le proprie pubblicità più attrattive, ma anche autoreferenziali.
Per attualizzare questa tecnica l’ad server consenti agli inserzionisti di decidere e definire quali sono i principali criteri di pianificazione di una determinata campagna di display advertising e allo stesso tempo di monitorare l’andamento, in tempo reale, dell’annuncio. Questi ad server sono anche connessi a ulteriori piattaforme di gestione pubblicitaria proprio per permettere di aumentare l’offerta di spazio pubblicitario online per gli advertiser.
Le campagne display si inseriscono all’interno di una categoria più grande detta Performance Marketing e per funzionare utilizzato uno strumento principale, ovvero Google Ads. Non è l’unico strumento a disposizione, ma è sicuramente il più usato, vista la sua caratteristica specifica, ma anche multifunzionale. Finora è infatti il primo software utilizzato per i messaggi pubblicitari, proprio perché adatta perfettamente alle richieste degli inserzionisti e rendono le display advertising perfettamente in linea con il target e dunque efficaci.
Per funzionare devono però essere ben definite e con dei dettagli studiati riguardanti la grafica visiva, testuale e anche mediale. Per essere attrattivi gli annunci in genere presentano un titolo, un testo e un codice URL. Questi elementi costituiscono il messaggio commerciale di un’azienda, di cui fanno parte anche testo, logo, animazioni, video e infine elementi grafici. Lo scopo è quello di porsi sotto dei riflettori e farsi notare dagli utenti, che sono a tutti gli effetti dei potenziali clienti, mettendo ombra ai concorrenti e attirando nei propri portali.
Si tratta dunque di uno stratagemma che sempre più professionisti utilizzano per rendersi attrattivi agli occhi degli acquirenti e farli tornare sui propri siti, attraverso cui si ottengono delle monetizzazioni per click. Come prima di ogni campagna pubblicitaria, le aziende interessate al display advertising iniziano una serie di indagini di mercato per comprendere al meglio il destinatario dei loro messaggi commerciali. Lo studio, per un’azienda già avviata, avviene in genere sulle azioni e abitudini dei consumatori che sono già stati fidelizzati nel tempo. In questo modo si va a produrre un annuncio che funziona, in quanto rispecchia una profilazione già esistente e che ha portato dei risultati in passato. Lo scopo è quello di centrare l’obbiettivo di business, attuabile, successivamente, grazie a Google Ads, che permetterà poi di monetizzare.
La competizione si alza
Il display advertising ha l’unico svantaggio di una competizione sempre più alta. Sono infatti sempre più numerose le aziende che decidono di investire in questo tipo di pubblicità, che rende di fatto molto bene e anche velocemente. Per questo motivo, molti competitors, optano per una versione pubblicitaria più lenta, ma ugualmente effettiva: la SEO. Si tratta di un insieme di strategie e pratiche messe in atto per aumentare la visibilità di un sito internet migliorandone la posizione nelle ricerche online. Non necessita un investimento in denaro, ma richiede delle competenze specifiche. Sono sempre di più, infatti, le persone che decidono di specializzarsi in questo campo specifico per permettere al proprio sito di salire nella SERP e attirare più utenti grazie al giusto utilizzo di parole chiave.
I siti di intrattenimento lavorano molto con la SEO, come per esempio casinos.it, che attraverso una selezione di parole chiave è in grado di posizionarsi e aumentare il proprio traffico. Questo però non è dovuto unicamente alla SEO, ma anche alla soddisfazione degli utenti che scelgono di cliccare sul loro determinato sito e di tornarci. questo è dovuto alla costruzione di una reputazione solida, basata su sicurezza, soddisfazione degli utenti e legalità certificata da licenza ADM. Non mancano le novità, che solleticano sempre la curiosità degli utenti, come la possibilità di giocare ai casino online da mobile direttamente dal proprio smartphone, in modo da avere un gioco a portata di mano in ogni momento.
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