Il pass verde sarà necessario per tutti i trasporti a lunga e media percorrenza e anche per le tratte brevi degli aerei, per tutto il personale scolastico e per accedere alle mense aziendali
Durante l’estate, con alcune difficoltà, ci siamo abituati a usare il green pass come strumento necessario per partecipare a diverse attività della vita pubblica. La certificazione, che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o la negatività a un test per Covid-19 è già obbligatoria per per andare al cinema e a teatro, per consumare al chiuso nei ristoranti o al tavolo nei bar e per partecipare a tutti i tipi di eventi aperti al pubblico (ma non a messa). Tuttavia, dal prossimo settembre, il green pass sarà necessario per poter accedere a molti altri servizi, come i trasporti, e anche per poter svolgere alcuni lavori. Vediamo insieme quali.
Le professioni pubbliche
Circa 3,4 milioni di lavoratori e lavoratrici sono già obbligati ad avere il green pass per lavorare. Si tratta del personale sanitario, che conta circa 1,9 milioni di persone, e di quello scolastico. Dal primo settembre infatti, 1,4 milioni di persone, tra operatori e docenti delle scuole e delle università, dovranno avere la certificazione per poter accedere al luogo di lavoro. Chi non ne sarà in possesso, verrà considerato assente ingiustificato, e a partire dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso, senza retribuzione.
Secondo una dichiarazione del sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa, riportata dal Sole 24 Ore, l’obbligatorietà potrebbe essere estesa anche a “tutte quelle attività dove c’è da garantire la continuità di un servizio, per esempio gli operatori del trasporto pubblico locale, i dipendenti dei supermarket e dei servizi essenziali ovvero quelli sono stati operativi durante il lockdown. Ma anche i dipendenti degli uffici comunali e pubblici dovranno tornare alla normalità e in presenza: hanno la responsabilità di garantire un servizio al Paese e a contatto con il pubblico”.
Nelle aziende private
Mentre la certificazione non è stata resa obbligatoria per le imprese private, il governo ha stabilito che sarà necessario per accedere a tutte le mense aziendali.
Per i treni
Dal primo settembre l’obbligo di certificazione scatterà per i treni ad alta velocità, gli intercity (compresi quelli notturni) e i treni interregionali. In tutti questi la capienza sarà aumentata dal 50% all’80%.
Per i traghetti
Dal primo settembre obbligo anche per tutte le navi e i traghetti a lunga e media percorrenza, anche quelli che fanno spola tra una regione e l’altra, tranne nel caso dei battelli che attraversano lo Stretto di Messina collegando Calabria e Sicilia. Anche in questo caso la capienza verrà aumentata fino all’80%.
Per gli aerei
Dal primo settembre la nuova normativa ha sancito l’obbligo del green pass per tutto il trasporto aereo, anche per le tratte brevi e locali.
Dove non è necessario il green pass?
La certificazione continuerà a non essere necessaria per accedere a negozi, farmacie, supermercati ma anche nei bar e ristoranti all’aperto, dove si potrà pranzare o cenare liberamente, rispettando comunque il metro di distanziamento a tavola. Niente pass in chiese, piscine all’aperto, ristoranti e bar degli alberghi, quando siano esclusivamente a disposizione dei clienti, mentre la certificazione sarà richiesta se la ristorazione è disponibile anche al pubblico esterno. Inoltre L’obbligo di green pass non verrà applicato per salire su autobus, tram e metropolitane adibite al trasporto pubblico locale. Mentre restano in vigore le regole sul distanziamento e sull’uso delle mascherine.
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