Il cargo Dragon si è agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale con un carico di oltre due tonnellate e, soprattutto, il suo arrivo si è trasformato in un regalo di compleanno per l’astronauta Megan McArthur, che compie 50 anni.
Gestito dalla SpaceX per conto della Nasa, Dragon si è agganciato al modulo Harmony della stazione orbitale grazie a 12 fermi meccanici e il carico è arrivato in tempo per festeggiare il compleanno dell’astronauta della Nasa, arrivata sulla stazione orbitale nell’aprile scorso con la missione Crew 2.
“Congratulazioni alla Nasa e alla SpaceX e grazie: nessuno finora mi aveva mandato una navetta spaziale come regalo di compleanno”, ha detto l’astronauta nel collegamento con il centro di controllo della Nasa.
A bordo del cargo ci sono rifornimenti per gli astronauti, che comprendono frutta e gelati, e materiali per gli esperimenti scientifici, come formiche e piante.
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Lanciato il 29 agosto dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral (Florida) con un razzo Falcon 9, il cargo porta con sé più di 2 tonnellate di materiali di vario tipo, dai rifornimenti di cibo, tra cui limoni, avocado e gelati, a materiali per nuovi esperimenti, come il Advanced Plant EXperiment-08 pensato per studiare la crescita delle piante in condizioni di microgravità. Ci sono anche i materiali per l’esperimento ideato dall’istituto tedesco di Medicina dello spazio che, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), punta a comprendere meglio la cosiddetta sindrome neuro-oculare associata allo apazio (Sans), che si è riscontrata in alcuni casi negli astronauti tornati dopo lunghe missioni spaziali.
Uno degli esperimenti più interessanti è quello sviluppato dalla start up giapponese Gitai in collaborazione con Nanoracks, che vede protagonisti dei bracci robot che saranno testati a bordo della Stazione Spaziale per realizzare una serie di compiti di complessità crescente. I test dei robot verranno svolti all’interno del Nanoracks Bishop Airlock, un piccolo modulo integrato alla Iss nel 2020 alla cui realizzazione ha contribuito anche Thales Alenia Space, mentre già si prevede nei prossimi mesi di far operare i robot all’esterno della Stazione. Obiettivo della Gitai è infatti quello di sviluppare piccoli robot in grado di muoversi nel vuoto per riparare satelliti o lavorare su piccoli asteroidi per estrarre minerali preziosi.