Raramente, prima di questo lockdown, ci era capitato di stare così tanto in casa. E di dedicare tutto questo tempo alle faccende domestiche. Facendo di necessità virtù abbiamo così deciso di usare parte delle nostre giornate per mettere alla prova due fra i migliori aspirapolvere senza fili: da un lato il Dyson V11 Absolute Extra Pro, dall’altro il Samsung Jet 90 Premium.
Si tratta, per chi non li sapesse, dei due top di gamma del catalogo dei rispettivi produttori, due aspirapolveri accomunati dallo stesso obiettivo (pulire casa in modo pratico) ma con due interpretazioni diverse della materia.
In questo breve approfondimento proveremo a sviscerare – voce per voce – le analogie e le differenze fra i due sfidanti, tirando alla fine le nostre conclusioni.
INDICE
DESIGN: L’ORIGINALITÀ DI DYSON, LA MANEGGEVOLEZZA DI SAMSUNG
Partiamo come sempre dal design e da qualche considerazione sull’ergonomia dei due modelli. Sul piano stilistico Dyson ha fatto scuola, non lo scopriamo certo oggi. In pochi – solo qualche anno fa – avrebbero scommesso sulla possibilità di rendere attraente un prodotto oggettivamente brutto come l’aspirapolvere.
In questo senso il V11 Pro Extra resta il prodotto da battere, anche se il verdetto si ribalta quando si passa all’aspetto della maneggevolezza: l’aspirapolvere della società britannica, con l’ormai classica configurazione in linea e la batteria sotto il motore risulta un po’ scomodo quando si tratta di lavorare negli anfratti, sotto i divani ad esempio. Anche il peso (più di 3 kg con spazzola montata) non è trascurabile.
Di contro il Jet 90 di Samsung è più leggero (2.7 Kg), riesce a infilarsi meglio negli spazi angusti grazie a un gruppo motore/contenitore più piccolo e posizionato sulla parte alta del dispositivo e dispone un tubo telescopico che è davvero utile, sia quando si lavora, sia quando si mette l’apparecchio “a riposo”.
PRESTAZIONI: 20 W DI DIFFERENZA, MA SUL CAMPO IL GAP È MINIMO
A livello di prestazioni la sfida è molto serrata. Le specifiche tecniche ci dicono che Dyson V11 Absolute Extra Pro ha una potenza massima di aspirazione di 220 Watt Aria (in modalità massima/Boost), contro i 200 Watt Aria del Samsung Jet 90 (sempre alla massima potenza).
Sul campo, però, questa differenza non è però così evidente. È vero, in termini di potenza bruta l’aspirapolvere britannico ha qualcosa in più, tuttavia bisogna riconoscere al Samsung l’ottima capacità di scaricare tutti i cavalli a terra. Utilizzando la spazzola Soft Action con fili anti-statici in argento si riesce a tirare su tutto lo sporco, anche la particelle più grossolane, già alla prima passata.
Interessante l’interpretazione “dinamica” offerta da Dyson a livello di gestione dei “cavalli”. Con l’apposita spazzola Dynamic Torque inserita, in pratica, il V11 Extra Pro è in grado di adattare automaticamente la potenza del motore in base alla superficie incontrata: standard sui pavimenti duri, più elevata sulle superfici difficili (tappeti in primis).
CAPACITÀ: QUEL TERZO DI SERBATOIO IN PIÙ CHE PESA
Il dato numerico qui è incontrovertibile: con i suoi 0.76 litri di capacità il Dyson V11 Extra Pro offre il miglior livello di contenimento, un aspetto da non trascurare soprattutto per chi ha abitazioni di medie-grandi dimensioni. Gli 0.5 litri del Jet 90 offrono comunque una discreta riserva ma costringono l’utente a svuotare più spesso il contenitore.
A proposito di svuotamento. Grazie al collaudato meccanismo a pistone, il V11 Absolute Extra Pro si fa preferire anche nelle operazioni di scarico. Sotto questo profilo il Samsung risulta un po’ più macchinoso, in virtù di un contenitore che va prima staccato, poi aperto e infine svuotato.
Dalla sua, il senza fili coreano ha però un accessorio in più, venduto separatamente al costo di 219 euro: stiamo parlando della nuova Clean Station, una sorta di colonnina verticale dotata di filtro HEPA a 5 livelli che grazie a un sistema di aspirazione ed espulsione interno provvede a effettuare lo svuotamento automatico del serbatoio del Jet. Così facendo, la polvere finisce tutta stipata in un in un sacchetto situato nel cuore della Clean Station.
AUTONOMIA: LA SPUNTA DYSON (ANCHE PER IL DISPLAY)
Entrambi i produttori dichiarano fino a un’ora di autonomia lavorando in condizioni ottimali, quanto basta insomma per finire un appartamento di medie dimensioni senza tornare alla base di ricarica. In regime di utilizzo medio, siamo riusciti a lavorare ininterrottamente con il Samsung Jet 90 per circa 30-35 minuti. Ancora migliore il risultato offerto da Dyson: in modalità in Auto e spazzola Dynamic Torque collegata, il V11 Absolute Extra Pro è in grado di resistere fino a 40-45 minuti prima di spegnersi, ma il valore può scendere di qualche minuto nelle case in cui sono presenti molti tappeti; in questi casi, infatti, la spazzola motorizzata di Dyson richiamerà una maggiore potenza al motore.
Al di là dell’autonomia nuda e cruda, il Dyson V11 Pro Extra si fa preferire anche per altri due aspetti: la presenza di una seconda batteria in confezione (anche il Jet 90 ha la batteria removibile ma la seconda unità è da acquistare separatamente) e soprattutto il display LCD, un componente che oltre a darci utili informazioni di servizio (comprese quelle riguardanti la manutenzione) ci informa in tempo reale del tempo del tempo mancante alla scarica completa della batteria.
Sui tempi di ricarica, invece, la spunta Samsung: ci vogliono 3 ore mezzo per riportare al 100% un Jet 90 completamente scarico, quasi un’ora in più per eseguire la stessa operazione sul Dyson V11 Extra Pro.
FILTRAZIONE: NON PASSA (QUASI) NULLA
Sui sistemi di filtrazione dell’aria in uscita non possiamo che fidarci dei valori dichiarati dalle case. Che rivelano uno scarto che si gioca sui centesimi di percentuale. Nello specifico: Dyson V11 Absolute Extra Pro utilizza un filtro HEPA sigillato che cattura il 99,97% delle particelle fino a 0,3 micron (test secondo lo standard EN 60312-1 5.11 in modalità Boost). Samsung Jet 90 sfrutta anch’esso un sistema di filtraggio HEPA accreditato di una capacità di sbarramento fino al 99,999% a polvere e allergeni (Test SLG basato su IEC62885-2, Cl. 5.11, Modalità Max).
Entrambi i filtri sono facilmente removibili per le operazioni di pulizia, che vanno effettuate periodicamente (diciamo almeno una volta al mese) con un semplice lavaggio sotto l’acqua fredda. Unica accortezza: il filtro deve essere completamente asciutto prima di essere rimontato. Chi non volesse attendere (di norma ci vogliono 12-24 ore) può sempre acquistare una seconda unità.
RUMOROSITÀ ACCETTABILE (PURCHÈ NON SI SPINGA AL MASSIMO)
Partiamo anche in questo caso dai dati numerici rivelati dalle case. Dyson, per il suo V11 Absolute Extra Pro dichiara una soglia massima di rumorosità fino a 88dB, Samsung per il Jet 90 fino a 86 dB. La nostra riprova con un fonometro posizionato a distanza di circa mezzo metro (che corrisponde indicativamente al passo fra il motore e le nostre orecchie) ci ha dato i seguenti risultati: Dyson V11 Extra Pro 70/73/83 dB (Eco/Auto/Boost); Samsung Jet 90 72/75/83 dB (Min/Med/Max).
In linea di massima si può dire che entrambi gli aspirapolvere non siano silenziosissimi ma comunque accettabili finché non si spinge sull’acceleratore: alla lunga, gli oltre 80 dB di rumore sono duri da digerire. Sia per chi pulisce, sia per chi sta facendo altro in altre stanze.
TANTI ACCESSORI PER DYSON, SAMSUNG HA UNA LAVAPAVIMENTI IN PIÙ
Il carnet di accessori del Dyson V11 Extra Pro è davvero sterminato e comprende una dozzina di pezzi, fra cui la già citata spazzola motorizzata Dynamic Torque, una seconda batteria e una doppia stazione di ricarica, una da attaccare alla parete e l’altra da utilizzare come di stand.
Leggermente più limitata la dotazione di Samsung, che comunque dispone di una mini spazzola turbo, di uno stand di ricarica (solido ma un po’ ingombrante), di una spazzola pieghevole molto utile per pulire i ripiani alti e soprattutto di un’unità lavapavimenti. Quest’ultima rappresenta in fin dei conti il vero plus dell’aspirapolvere coreano: grazie a questo accessorio, che si contraddistingue per le due spazzole rotanti su cui applicare altrettanti panni lavabili in dotazione (ma si possono acquistare anche quelli usa e getta), si può dare una passata umida al pavimento dopo l’aspirazione. Il risultato non sarà a prova di “Mocio” ma è comunque sufficiente per togliere il “grosso”.
PREZZI ALTI, MA OCCHIO AI MODELLI MENO DOTATI (E ALLE PROMOZIONI)
Entrambi i modelli si presentano sul mercato con prezzi davvero importanti: ci vogliono 799 euro per portarsi a casa il Dyson V11 Absolute Extra Pro, una cinquantina di euro in più (849 euro) per il Samsung JET 90 Premium.
Chi volesse spendere qualcosina in meno può virare sulle versioni meno accesoriate. Per quanto riguarda Dyson troviamo oggi il V11 Absolute Extra + a 679,00 euro, il V11 Total Clean a 649,00 euro e il V11 Torque Drive Extra a 599 euro; Samsung offre invece la versione Jet 90 multi (senza lavapavimenti) a 799 euro e il Jet 90E PET (con 50W di potenza in meno) a 699 euro..
CONCLUSIONI: DUE TOP DI GAMMA, LA DIFFERENZA STA NEI DETTAGLI
Alla resa dei conti entrambi i modelli si dimostrano validi e consigliabili, disponibilità economica permettendo. Dyson V11 Extra Pro si dimostra superiore per capacità (oltre un terzo di spazio in più per la polvere), autonomia e intelligenza: la presenza di una spazzola Dynamic Torque che dialoga in tempo reale con il motore per adattare la potenza alle diverse superfici e il display LCD con il conto alla rovescia del tempo mancante alla scarica completa sono il vero valore aggiunto.
Dal canto suo il Jet 90 Premium di Samsung ha una migliore maneggevolezza e un accessorio – la spazzola lavapavimenti – che in molte case potrebbe fare la differenza.
A pesare sulla scelta del consumatore, come spesso accade in questi casi, potrebbe essere il prezzo. Non tanto quello di listino (50 euro di differenza su quasi 800 euro di spesa non sono granché), quanto piuttosto quello delle eventuali promozioni online e offline.
DYSON V11: PRO E CONTRO
SAMSUNG JET 90: PRO E CONTRO
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