Ritorno alla tradizione per la notte degli IgNobel: la cerimonia di premiazione della scienza che fa sorridere ma anche riflettere, torna in presenza dopo gli anni in cui, a causa della pandemia, è stata soltanto trasmessa in streaming. A ospitarla non è però il Sanders Theatre dell’università americana di Harvard, ma il Massachusetts Institute of Technology, che l’aveva accolta al suo esordio, dal 1991 al 1994. Per il resto, dal tradizionale concerto al volo di aeroplani di carta in onore dei vincitori, la cerimonia segue il suo copione tradizionale come fa dal 1991. L’appuntamento con le ricerche più pazze del mondo è alla mezzanotte italiana.
Ancora una volta la rivista Annals of Improbable Research torna a scadagliare le pubblicazioni scientifiche a caccia delle ricerche più bizzarre e improbabili grazie al suo direttore Marc Abrahams, fondatore dell’evento, al quale quest’anno collabora la casa editrice del Mit, la Mit Press.
Come ogni anno, a presentare i dieci vincitori ci sono degli autentici Nobel. Il tema dell’edizione 2024 è la legge di Murphy, il cui assioma principale e il più celebre è “se qualcosa può andare storto, lo farà”. Alla legge di Murphy è dedicata anche la mini-opera prevista subito dopo che i ricercatori avranno presentato i loro lavori, dovranno farlo in 24 secondi con 7 parole e a sorvegliare che restino nei limiti stabiliti e in modo piacevole sarà la ‘signorina Sweetie Poo’, di otto anni.
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