Un ex dipendente di Microsoft rivela la vera causa.
Il fatto che quasi ogni aggiornamento di Windows – specialmente se si prendono in considerazione quelli più corposi – sembri causare più problemi di quanti ne risolva è ormai oggetti di battute, ironie e soprattutto di varie ipotesi sulle cause di questo curioso fenomeno.
Per esempio Paul Thurrott, popolare blogger esperto di “tutto ciò che è Microsoft”, ha ipotizzato che la causa di tutto sia da ricercarsi nello spostamento degli sviluppatori migliori da Windows 10 ad Azure.
L’idea è sensata: in fondo, l’obiettivo a lungo termine di Microsoft è arrivare un giorno ad abbandonare il sistema operativo desktop per sostituirlo con un sistema minimale – adatto giusto ad avviare il computer o poco più – che tragga la maggior parte delle funzionalità dalla Rete, dove server con Azure siano pronti a servire i vari utenti – che pagano un canone periodico – in giro per il mondo.
Dunque, dal punto di vista di Microsoft è importante fare in modo che Azure funzioni nel miglior modo possibile e offra i servizi più all’avanguardia grazie al lavoro dei più bravi. Invece, un sistema operativo legacy come Windows può accontentarsi di programmatori che non sono necessariamente mediocri ma che nemmeno sono i primi della classe.
C’è però un altro punto di vista che non va ignorato, anche perché proviene da un ex dipendente di Microsoft, qualcuno che ha lavorato all’interno del gigante di Redmond per 15 anni fino all’uscita di Windows 8.1 e ha una conoscenza intima dei processi che portano dalla nascita fino alla distribuzione del software.
Questi è Jerry Berg, gestore del canale YouTube Barnacules Nerdgasm e del relativo profilo Twitter, il quale sulle cause del calo della qualità in Windows ha realizzato un video, che riportiamo in calce all’articolo.
Dalle parole di Berg scopriamo innanzitutto che cosa succedeva fino al 2015 quando Microsoft si preparava a rilasciare un aggiornamento del sistema operativo.
Esisteva allora un grande laboratorio, contenente un’infinità di computer in varie configurazioni hardware, sui quali venivano effettuati i test delle nuove versioni di Windows.
Grazie alla varietà lì rappresentata era possibile individuare anche i bug più oscuri e, sebbene qualcosa potesse comunque sfuggire (poiché avere a disposizione davvero tutte le combinazioni di hardware e software era ovviamente impossibile), molti problemi venivano individuati prima del rilascio.
Ogni giorno, poi, gli addetti ai test si incontravano e discutevano dell’andamento delle prove, riferendo agli sviluppatori le difficoltà incontrate.
Poi, tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, questo sistema è cambiato. I tre team che si occupavano dello sviluppo di Windows, Windows Phone e Xbox sono stati fusi, con l’obiettivo di dar vita a un’unica piattaforma software basata sul kernel di Windows per tutte e tre le linee, e l’intero team che seguiva i test venne licenziato.
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Da allora i test sono stati condotti in due modi. Il primo è l’uso di macchine virtuali in sostituzione della moltitudine di PC presenti un tempo nel laboratorio, una soluzione che ovviamente non è in grado di riprodurre la varietà di combinazioni hardware.
L’altro è l’affidamento agli iscritti al programma Windows Insider e ai dati ricevuti dalla telemetria. Anche in questo caso, però, la varietà hardware ottenuta è inferiore a quella che era presente in Microsoft anni fa, e la telemetria non è sempre così affidabile.
L’inaffidabilità è dovuta al fatto che, da un lato, i dati inviati a Microsoft sono soltanto quelli strettamente relativi al componente che cessa di funzionare (o inizia a funzionare male) a seguito di un problema; ma se la causa profonda sta in un prodotto di terze parti, gli sviluppatori non lo sapranno mai.
Dall’altro lato i sondaggi hanno dimostrato che chi partecipa al programma Insider generalmente segnala solo i bug più catastrofici: i semplici malfunzionamenti – come la mancanza dell’audio nei giochi o il cessato funzionamento degli altoparlanti Bluetooth– semplicemente non vengono ritenuti sufficientemente rilevanti da meritare una segnalazione.
Insomma: licenziando il vasto team che si occupava dei test, Microsoft ha fatto un pessimo servizio alla qualità dei propri prodotti, come i vari bug che a ogni rilascio di aggiornamenti vengono rilevati dimostrano.
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