Appello delle organizzazioni non governative alla Internet Society per interrompere la vendita del dominio .org alla società di private equity Ethos Capital.
Sono 281 le organizzazioni senza scopo di lucro che hanno sottoscritto la lettera aperta dell’Electronic fronter foundation indirizzata all’Internet society con l’intento di convincere i suoi vertici a sospendere la vendita del Public interest registry (Pir) e del dominio .org a Ethos Capital.
Come annunciato lo scorso 20 novembre, Internet Society ha intavolato le trattative per la vendita del dominio sfruttato dai siti internet delle organizzazioni no profit, causando uno stato di allarme tra queste dovuto ai possibili, e molto probabili, aumenti dei prezzi che mineranno lo scopo del dominio, rendendo difficile per le onlus poterselo permettere.
“Le organizzazioni non governative di tutto il mondo si affidano al dominio di primo livello .org”, si legge nella lettera: “Le decisioni che riguardano .org devono essere prese con la consultazione della comunità delle ong, supervisionata da un leader della comunità di fiducia. Se la Internet Society (Isoc) non può più essere quel leader, dovrebbe lavorare con la comunità delle ong e la Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann) per trovare una sostituzione appropriata”.
Tramite la lettera aperta, l’intera comunità delle ong denuncia un drastico cambio subito dall’accordo del registro .org, cosa mai avvenuta negli ultimi 34 anni. Il nuovo proprietario del dominio potrebbe avere il potere di aumentare le quote di registrazione senza l’approvazione di Icann o della comunità delle associazioni. Un aumento dei prezzi metterebbe molte ong in difficoltà. La lettera mette in evidenza come il nuovo proprietario del dominio potrebbe prendere delle decisioni politiche che causerebbero, intenzionalmente o meno, seri danni al settore delle ong globali.
“Quando l’Isoc aveva inizialmente proposto di trasferire la gestione di .org al Pir nel 2002, l’allora presidente e amministratore delegato di Isoc, Lynn St. Amour, promise che .org avrebbe continuato a essere guidato dalla comunità delle ong”, spiegano le organizzazioni nella lettera aperta, ribadendo che ”come membri di lunga data di quella rete globale, insistiamo sul fatto che manterrete questa promessa”.
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