Riportare l’uomo sulla Luna è più che un sogno per l’Europa, che ha già cominciato a preparare i suoi astronauti alle future passeggiate lunari. Armati di tuta spaziale, casco e tablet, hanno condotto le prime simulazioni per testare strumenti ed equipaggiamento sulle ceneri vulcaniche di Lanzarote, in Spagna, mentre in laboratorio stanno sperimentando gli effetti della debole gravità lunare che li costringerà a saltellare più che a camminare, come spiegano gli esperti dell’Agenzia spaziale europea (Esa). “Pensiamo che saltare sulla Luna possa generare forze simili a quelle scatenate dal camminare e correre sulla Terra: questo potrebbe permettere agli astronauti di mantenere ossa e muscoli in buone condizioni attraverso il movimento quotidiano”, spiega l’ingegnere Tobias Weber. “In questo modo si ridurrebbe la necessità di un equipaggiamento per l’allenamento come quello usato sulla Stazione spaziale internazionale”.
Per ridurre al minimo le attrezzature necessarie, nelle simulazioni a Lanzarote è stato testato anche uno speciale tablet (chiamato Electronic Field Book) che geolocalizza l’astronauta durante gli spostamenti, cataloga i campioni in base al sito in cui sono stati raccolti, integra le informazioni provenienti da strumenti come telecamere e microscopi e permette perfino una chat vocale con il centro di controllo, il tutto grazie a un software sviluppato da Leonardo Turchi, giovane ingegnere consulente dell’Esa.