“L’Intelligenza Artificiale è qualcosa su cui stiamo lavorando oramai da tempo. Sette anni fa abbiamo puntato sulla prima azienda IA e adesso possiamo finalmente portare l’intelligenza artificiale generativa a produrre qualcosa di utile per le persone e le imprese”. Sono le parole con cui Sundar Pichai, Ceo di Alphabet e Google, ha dato il via alla conferenza per sviluppatori Google I/O 2023, in cui la società di Mountain View ha mostrato i progressi dell’IA e ci come intergirà su tutta la sua gamma di prodotti e software a partire dalla ricerca. Lo farà con un approccio “audace ma responsabile”, ha ribadito il colosso californiano.
A 25 anni dal lancio del suo motore di ricerca, Big G la rivoluziona con una esperienza più profonda e visuale con la Search generative Experience, andando oltre i tradizionali link blu che appaiono dopo le richieste degli utenti. Alle domande poste alla piattaforma apparirà una pagina dinamica, simile a quella che vediamo sui social media con video, link di approfondimento, una panoramica delle informazioni chiave e la possibilità di porre nuove domande nella modalità conversazionale, la stessa introdotta da molti sistemi di IA come ChatGpt. “Abbiamo progettato queste nuove esperienze per mettere in risalto e attirare l’attenzione su contenuti presenti sul web, rendendo più semplice per le persone approfondire l’argomento su cui si stanno informando – spiega Google -. A mano a mano che integriamo l’IA generativa nella Ricerca, siamo impegnati a continuare a mandare traffico di valore ai siti web. Crediamo inoltre che gli annunci pubblicitari siano un elemento fondamentale del funzionamento del web e che aiutino le persone a trovare prodotti e servizi pertinenti. Continueranno ad apparire negli spazi dedicati all’interno della pagina. E continueremo a mantenere fede al nostro impegno per la trasparenza degli annunci e ad assicurare che gli annunci siano distinguibili dai risultati di ricerca organica”.
Alla conferenza degli sviluppatori Google ha mostrato anche i progressi di Bard, l’intelligenza artificiale generativa simile a ChatGpt, lanciata due mesi fa. Si sta espandendo in 180 paesi, aggiungendo giapponese e coreano e migliorando gli aggiornamenti di coding e le funzionalità di esportazione. Si integrerà anche con servizi di terze parti, tra cui Adobe, Instacart, Wolfram, Khan Academy e molti altri.
Il ceo Pichai ha anche annunciato PaLM 2, la nuova generazione del modello di linguaggio che darà vita ai prossimi progetti di intelligenza artificiale del colosso americano. C’è PaLM 2 dietro le integrazioni dell’IA in prodotti di successo di Google, da Gmail a Maps. Per Gmail, Pichai ha lanciato ‘Help Me Write’, una funzionalità che permette all’intelligenza artificiale non solo di suggerire risposte ai messaggi di posta, qualcosa già possibile con Smart Reply, ma di scrivere da zero un’email, con un grado di accuratezza molto avanzato. In Google Maps, gli algoritmi di IA consentono di migliorare la visione immersiva delle città, con cui è possibile visualizzare edifici e strade in tre dimensioni. Con l’aggiornamento, Maps darà l’opportunità di navigare in 3D e di assistere, in tempo reale, ad una riproduzione dei cambiamenti climatici e del traffico nelle metropoli. Si parte con Londra, New York, Tokyo e San Francisco. “Ad oggi abbiamo almeno 15 app di Google che usano l’IA e espanderemo molto presto il catalogo”, ha detto Pichai. Le funzioni di IA generativa saranno integrate anche nel Cloud in tutte le app di Workspace, la suite professionale di Google.
Arrivano anche nuovi dispositivi di Big G. Innanzitutto Pixel Fold, il primo pieghevole di Google, un dispositivo che entra nell’agone dei foldable al momento dominato da Samsung. Integra un display esterno da 5,8 pollici e uno doppio interno da 7,6 pollici. Il comparto è completato da un sistema a tre fotocamere sul retro e resistenza ad acqua e polvere. Il cuore del telefono è il processore casalingo Google Tensor G2, già presente sui Pixel 7, che oltre a restituire performance di livello promette anche di tenere al sicuro i dati personali degli utenti. La memoria di archiviazione è, a scelta, tra 256 gb e 512 gb. Google racconta di aver ottimizzato circa 50 applicazioni per il doppio pannello, adattandole alla visuale più ampia e, all’occorrenza, divisa in due, per leggere e scrivere sui documenti o semplicemente navigare e intanto controllare i social. Il Pixel Fold non arriverà per il momento in Italia ma solo in Germania, al di fuori del mercato Usa e Regno Unito, al prezzo di partenza di 1.899 euro.
Oltre al Pixel Fold arrivano il più economico Pixel 7a e al Pixel Tablet. Il primo è già pronto per il mercato nostrano: display da 6,1 pollici, processore Tensor G2, 8 gb di memoria Ram e 128 gb di spazio di archiviazione. Due le fotocamere posteriori e una quella interna, per i selfie. Grande importanza all’aspetto sicurezza: il Pixel 7a include il software Vpn di Google gratuito. Insieme al tablet, infine, Google offre anche il Charging Speaker Dock, un sistema con amplificazione audio per usare il device sulla scrivania proprio come fosse uno speaker. Anche in questo caso, l’Italia non è tra i primi Paesi a riceverlo, al di fuori di Usa, Regno Unito, Germania e Giappone.