Eccoci con un nuovo HDrewind, l’appuntamento in cui vi raccontiamo le notizie più significative e le curiosità della settimana. Nonostante si tratti di un riassunto, l’articolo che ne vien fuori spesso non è breve. Ecco quindi un indice, così da destreggiarsi comodamente tra i vari argomenti.
GRANDI MANOVRE IN ITALIA
SFUMA LA AMAZON TAX, MULTE CONGELATE, NESSUNA PER I ‘NO’ AI POS
Diverse le notizie “italiane” della settimana sui nostri campi d’interesse, buona parte delle quali provenienti dalle manovre in parlamento per la prima legge di bilancio del governo Meloni. Lunedì, prima che la manovra fosse approvata, sembrava che il consiglio dei ministri avrebbe inserito una tassa sulle consegne a domicilio per favorire le attività sul territorio e colpire le consegne con furgoni inquinanti.
La stampa è corsa a etichettarla Amazon Tax, ma proprio il gigante arancione da tempo impiega mezzi elettrici anche in Italia, quindi probabilmente sarebbe stata solo sfiorata dall’idea del Governo. Non possiamo e non potremo dirlo, perché la tassa verde, che aveva scatenato reazioni da parte della filiera e da chi acquista frequentemente a distanza, non è passata, così come non sono stanziati nuovi fondi per il bonus TV/decoder. Via – purtroppo aggiungo io – l’obbligo per i commercianti di accettare pagamenti digitali sotto i 30 euro, nuove regole per chi possiede un portafogli gonfio di criptovalute.
BONUS CARBURANTI DIMEZZATO, L’INFLAZIONE GUIDA GLI OPERATORI
I provvedimenti economici del Governo hanno fatto discutere anche sul fronte dei trasporti. Il taglio alle accise dei carburanti in primis, che l’esecutivo ha ridotto a circa 18 centesimi di euro al litro (dai 30 attuali) a partire dal primo dicembre, non una bella notizia soprattutto per i trasportatori e per chi, magari per lavoro, viaggia tanto. Altro rischio, questa volta sventato, era quello di una stangata per le multe, che da gennaio sarebbero aumentate con l’inflazione, quindi non poco specie per le sanzioni più pesanti, ma l’esecutivo a trazione FdI ha predisposto uno stop di due anni all’adeguamento al tasso Istat.
Chi invece ha deciso (per la prima volta, direi) di introdurre nel settore delle comunicazioni il concetto di prezzi legati all’inflazione è WindTre. TIM nelle settimane scorse aveva ventilato l’ipotesi ed è stata subissata di critiche, WindTre, mentre gli italiani riflettevano sulle spiegazioni dell’AD di TIM Pietro Labiola, preparava in silenzio la clausola che legava i mensili dei nuovi contratti all’aumento dei prezzi al consumo secondo il tasso misurato dall’Istat.
La batosta che scatterà nel 2024 è stata inserita in tutti i contratti firmati dal 21 novembre in poi, un paio di giorni dopo è stata estesa, insieme a un paio di rimodulazioni, ad alcuni già clienti che pensavano di averla scampata. Per approfondire vi invito a leggere i rispettivi articoli dove ci sono tutti i dettagli. Se vi è già venuta voglia di guardarvi intorno vi suggerisco di dare un’occhiata all’ultima offerta di CoopVoce: chiamate illimitate, 1.000 SMS e GIGA illimitati a 9,90 euro al mese, per l’attivazione c’è tempo fino a lunedì 28.
In un panorama in cui diversi operatori guardano con interesse alle iniziative della concorrenza, TIM ha “seguito” Iliad sullo spegnimento di alcune frequenze a impatto zero per i clienti come via per ridurre i costi: per adesso si sperimenta la bontà dell’algoritmo in due regioni, si punta a fare altrettanto nel resto d’Italia nel 2023. Intanto è destinato a espandersi rapidamente il fronte delle connessioni domestiche in fibra con velocità fino a 10 Gbps. Dimensione è il primo reseller ad aver lanciato un piano su infrastruttura Open Fiber: ne seguiranno presto altri.
OCCHIO ALLE TRUFFE, SAMSUNG DALLE STALLE ALLE STELLE
Occhi bene aperti ai messaggi che potreste ricevere nei prossimi mesi su WhatsApp: un enorme database di numeri di telefono è finito in vendita sul web, a disposizione di operatori di marketing con pochi scrupoli e truffatori che potrebbero acquistarlo e utilizzarlo per i loro scopi. Dei 487 milioni di numeri di cellulare attivi su WhatsApp, 35,7 milioni sono italiani (secondo Paese con più numeri in assoluto, solo l’Egitto ci è davanti). Occhio anche alle recensioni fake, una piaga per le attività nell’era del web. Google nei giorni scorsi è stata ripresa dal Tribunale di Genova per non essere stata abbastanza diligente con le recensioni – false – ricevute da un noto ristoratore del capoluogo ligure, e sembra che sarà costretta al risarcimento dei danni.
Chiudo con Samsung, che martedì ha annunciato l’intenzione di chiudere la pratica One UI 5.0 e Android 13 entro fine 2022. A giudicare dal ritmo a cui si corre anche in Italia l’obiettivo sembra alla portata. Incredibile la parabola di Samsung, che fino a qualche anno fa era tra i produttori più lenti anche solo a consegnare le patch di sicurezza ai suoi Galaxy e adesso, nonostante una gamma prodotti da aggiornare che è sconfinata, tra generazioni più e meno recenti e segmenti di mercato diversi, potrebbe chiudere la pratica Android 13 in due mesi.
NOVITÀ HARDWARE, TRA SMARTPHONE E INNOVAZIONI
Sul fronte dell’hardware puro, malgrado le luci della settimana siano state monopolizzate dalle offerte del Black Friday (e lunedì c’è il Cyber Monday, ultima chiamata per gli sconti sui regali natalizi), i produttori non sono rimasti in silenzio. Martedì Vivo ha ufficializzato in Cina la linea X90, dando prova del massimo che è in grado di proporre attualmente con la variante Pro+. I tre quasi certamente arriveranno in Europa, ma non sappiamo quando e a che prezzi.
Non è rimasta in silenzio nemmeno Honor, che sempre in Cina ha ufficializzato il suo secondo pieghevole Magic Vs: prova di forza notevole da parte di un brand che messe alle spalle le vicissitudini patite a causa delle sventure di Huawei è tornato in gran spolvero con un prodotto interessante che – è ufficiale – arriverà in Europa nel corso del 2023. Ai curiosi consigliamo di vedere l’anteprima che gli abbiamo dedicato.
E nuovamente in Cina si sono visti per la prima volta gli Oppo Reno9, una formazione a tre di smartphone di fascia medio alta che impiega chip di MediaTek e di Qualcomm, potenti ma non recentissimi per centrare un punto di prezzo che potrebbe essere interessante nel momento in cui partirà la distribuzione in Europa.
Dall’Asia proviene un’innovazione potenzialmente game changer per il mondo automotive firmata LG, che al CES 2023 di Las Vegas farà toccare al mondo i suoi altoparlanti “invisibili”: pesano il 70% e sono spessi il 90% in meno di un altoparlante tradizionale, e si possono piazzare ovunque, anche dietro i display. Ed è game changer anche il sistema che dal 2024 sarà utilizzato negli aeroporti del Regno Unito per i controlli di sicurezza sui liquidi: un sistema 3D affiancherà gli addetti velocizzando i controlli e la partenza degli aerei. Le discussioni con i passeggeri sono tra le prime cause dei ritardi dei voli nei principali scali britannici.
LE GRANE DI APPLE E LE SCELTE DI TWITTER
Apple che sarebbe intenzionata a realizzare un film sul disastro FTX, la piattaforma condotta alla bancarotta dal fondatore Sam Bankman-Fried. Amazon invece sarebbe già passata ai fatti: fonti attendibili danno per concluso l’accordo con AGBO, società di produzione di Joe e Anthony Russo, per una serie di otto episodi sul fallimento di FTX.
Naviga lontana dal fallimento anche se certamente non in buone acque Twitter, di cui si è parlato parecchio in settimana. In apertura Musk ha riammesso Donald Trump e Kanye West, poi sulla scia delle inevitabili discussioni che ne sono scaturite ha indetto un sondaggio per capire direttamente dagli utenti se ritenessero giusta un’amnistia che coinvolgesse anche gli account bannati per ragioni di pensiero.
Should Twitter offer a general amnesty to suspended accounts, provided that they have not broken the law or engaged in egregious spam?
— Elon Musk (@elonmusk) November 23, 2022
È stato un plebiscito: oltre il 70% dei 3 milioni di votanti ha votato sì, per la riammissione, e la mossa di Musk non si è fatta attendere. Ieri ha twittato: “La gente si è espressa. L’amnistia comincia la prossima settimana. Vox Populi, Vox Dei”. Un ottimo modo per sgravarsi della responsabilità di scelte controverse. In Europa a solleticare l’opinione pubblica è stato un altro social, TikTok: la Commissione europea ha messo gli occhi su alcune pratiche poco chiare, in particolare sulla gestione dei dati soggetti al GDPR. L’indagine è partita.
GLI APPROFONDIMENTI E I VIDEO DELLA SETTIMANA
TOP 10 DELLE NOTIZIE PIÙ CHIACCHIERATE
Chiudiamo HDrewind con le 10 notizie più chiacchierate della settimana. Potreste trovare qualche “doppione” di quelle inserite sopra, ma se ve le foste perse ecco un elenco di immediata consultazione.