Huawei ha inaugurato una nuova era con il rilascio in Cina della versione 2.0 di HarmonyOS sui primi dispositivi, presentando anche i primi prodotti che arriveranno direttamente con il sistema operativo proprietario, ovvero i tablet Matepad 11 e Matepad Pro, i monitor Mateview, le cuffie Freebuds 4 e gli orologi intelligenti Watch 3 e Watch 3 Pro.
Le restrizioni imposte dal ban USA hanno forzato la mano al colosso cinese, che probabilmente aveva già nei suoi piani l’idea di rendersi prima o poi indipendente dai Servizi Google, ma con maggiore gradualità e stabilendo direttamente i tempi di questa transizione, che invece è stata accelerata esponenzialmente dalle urgenze di mercato.
I piani di Huawei per HarmonyOS sono ambiziosi: l’intenzione è quella di proporre una piattaforma che possa essere adottata anche da altri produttori, e l’obiettivo dichiarato è di raggiungere una base installata pari a 300 milioni di dispositivi (200 milioni dei quali sarebbero smartphone) entro la fine del 2021. Numeri importanti: ma com’è andata questa prima settimana?
La torta qui sotto, dedicata proprio al sistema operativo, e ai primi dispositivi che lo supportano nativamente, è un’indicazione chiara che per Huawei è già il momento di festeggiare: dal 2 giugno, infatti, sono già 10 milioni i dispositivi che hanno effettuato la transizione verso HarmonyOS.
Attualmente, lo ricordiamo, l’update è disponibile esclusivamente in Cina e solo per un numero ancora ristretto di dispositivi recenti: stiamo parlando degli smartphone delle serie P40, Mate 40 e Mate 30, e del tablet MatePad Pro (QUI nella nostra recensione). La prossima ondata coinvolgerà le famiglie P30, Honor 30 e V30, con le closed beta che saranno rilasciate già questo mese, mentre la distribuzione di quelle pubbliche è prevista per luglio.
Il mercato cinese è gigantesco, ed è chiaramente il primo orizzonte di riferimento per Huawei, che gioca in casa: la vera sfida però sarà misurarsi con quello occidentale, e capire quale sarà il grado di adozione di HarmonyOS sul mercato fuori dai confini amici, dove l’assenza di Servizi Google ha ridotto in maniera significativa l’influenza del marchio e dei suoi prodotti.