Ritrovarsi con lo smartphone scarico nei momenti di necessità è uno degli inconvenienti più spiacevoli della vita di ogni giorno, soprattutto per i più smanettoni (o i più smemorati). Ad aggravare la situazione ci pensano spesso tempi di ricarica biblici che alcuni smartphone, nonostante l’incedere dell’innovazione, ancora prevedono (a buon intenditor…).
Si discosta da questa categoria Xiaomi: l’azienda cinese negli anni ha spinto sempre oltre i confini della tecnologia di ricarica e dai 5W del primo smartphone datato 2011 – già avanzati rispetto agli standard dei competitor – si è arrivati alla fast charge da 120 W che ha debuttato nel 2020 con il Mi 10 Ultra e che prometteva tempi di ricarica ridotti a soli 23 minuti. Una tecnologia che, in meno di un anno, è stata ulteriormente implementata.
COME FUNZIONA XIAOMI HYPERCHARGE DA 120 W
Il nuovo caricatore da 120 W arriva sul mercato con l’ultima aggiunta della divisione smartphone di Xiaomi, il nuovo 11T Pro – la cui “T” pone proprio l’accento sulla tecnologia all’avanguardia del dispositivo (QUI la nostra recensione) – nonché primo telefono ad incorporare la tecnologia Xiaomi HyperCharge da 120 W. Questa promette di caricare il dispositivo al 100% in soli 17 minuti partendo dal 2% e in 23 minuti partendo dallo 0%.
Per i produttori di smartphone, spesso una maggior velocità di ricarica porta tuttavia a dover rinunciare a una buona capacità della batteria. Non è il caso dell’azienda cinese, che è riuscita a dotare lo Xiaomi 11T Pro di una batteria da 5.000 mAh, 500 mAh in più rispetto al Mi 10 Ultra.
Prima addentrarci nelle specificità della tecnologia di ricarica ultrarapida, concentriamoci un attimo sull’alimentatore ufficiale, che è a conti fatti il punto di partenza dell’intero processo. Il suo cavo è molto più spesso e corposo di quello di un caricabatterie usuale proprio perché racchiude una fitta combinazione di sensori e soluzioni che scongiurano un eccessivo surriscaldamento del dispositivo nella fase di ricarica.
Come anticipato, il caricatore alimenta una batteria da 5.000 mAh che è però suddivisa in due celle da 2.500 mAh ciascuna. Nel processo di carica, il flusso di energia viene immesso nelle celle per mezzo di quattro accessi da 30 W, permettendo dunque di ricaricare parallelamente a 60 W le due coppie di celle (così da raggiungere i 120 W complessivi). Questo doppio flusso abbassa la tensione e aumenta l’amperaggio oltre gli standard, garantendo un maggior assorbimento di potenza.
Subentrano poi altre tecnologie di cui l’azienda è proprietaria, come Mi-FC o Multiple Tab Winding, che migliora il flusso di corrente della batteria aggiungendo un numero più elevato di schede anodiche e catodiche per accorciare il percorso di corrente, ridurre la resistenza interna e migliorare il controllo termico, ottenendo quindi una maggior corrente in entrata. Inoltre, l’applicazione del grafene sulla batteria agli ioni di litio migliora la conduttività rispetto alle batterie tradizionali.
Si tratta, in conclusione, di un sistema che accelera la velocità di ricarica, tiene sotto controllo la temperatura ed eleva la potenza generale.
E LA SICUREZZA?
Quando si parla di batterie e di ricarica ultrarapida, il primo nodo da sciogliere è sempre quello relativo alla sicurezza. Nel caso dell’11 T Pro, sono 34 in totale le funzioni di sicurezza che coprono l’intero ciclo di ricarica, dal caricabatterie al circuito, fino alla batteria stessa. Ad essi si aggiungono poi 9 sensori termici – in prossimità della porta USB-C, della batteria, della scheda madre e della CPU – che monitorano la temperatura in tempo reale.
Come promesso dall’azienda, il degradamento della batteria è piuttosto ridotto: dopo 800 cicli di carica completi, che equivalgono a circa due anni, la batteria perderà soltanto il 20% della sua capacità, un valore superiore rispetto alla media degli smartphone in commercio. Lo stesso produttore garantisce che la carica ultrarapida può avvenire anche a temperature particolarmente basse, fino a -10°C.
POSSIBILI SCENARI
I progressi avanzati nel campo della ricarica veloce si possono già toccare con mano, nonostante sia ancora presto considerarlo uno standard condiviso. Affinché ci sia una vera rivoluzione, però, è necessario un cambio strutturale che investa indifferentemente le aziende del tech.
Dal canto suo, Xiaomi ha fatto della sua tecnologia un’efficace leva per marciare un passo avanti alla concorrenza. Il suo percorso prosegue inarrestabile e l’azienda cinese qualche mese fa ha battuto l’ennesimo record sulla velocità di ricarica degli smartphone diffondendo una tech demo in cui mostra una nuova tecnologia di ricarica ultra rapida da 200 W capace di ricaricare dallo 0 al 100% la batteria di un Mi 11 T Pro in soli 8 minuti.
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